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LA POLIZIOTTA di Steno

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La poliziotta di Steno, del 1978, è una commedia dai contorni amari. Gianna [Mariangela Melato], diminutivo di Giovanna Abbastanza, è una giovane donna avvenente ma triste. Tutto le dà noia: il padre padrone che pretende il caffè ben caldo a letto, con tanto zucchero e già girato; il fidanzato [Renato Pozzetto], proprietario di un negozio di scarpe di lusso, dedito al lavoro ma incapace di amare, un bambinone a tutti gli effetti. Gli uomini, per la maggior parte cafoni e guardoni, credono che da una bella ragazza come Gianna si possa ottenere tutto, ci provano spudoratamente per poi, dopo essere stati sonoramente rifiutati, spettegolare malignamente sul suo conto. Neanche la sua presunta gravidanza viene tenuta nascosta: il farmacista, infatti, svela agli amici la notizia, gettando nel fango la povera ragazza. Gianna, da ragazza svampita e imbranata, con una visione della vita piuttosto trasognata, comincerà a reagire proprio in seguito ai soprusi e alle ingiustizie subite.

La goccia che fa traboccare il vaso è la partecipazione ad un concorso di vigili urbani: Gianna sarà l’unica donna a partecipare e supererà la prova. Mentre gli altri colleghi, una volta assunto l’incarico, iniziano a praticare il loro lavoro facendo sconti ai “figli di”, Gianna si mostra da subito inflessibile. Continue saranno le sanzioni firmate dalla vigilessa ai danni dei più, senza distinzione di classe.

Così facendo Gianna dimostrerà quanto coraggio possa avere una donna all’interno di una società maschilista, e soprattutto quanta soggezione una donna di polso possa creare negli uomini.

Ma si sa, non può generalizzare, e anche la disillusa Gianna presto troverà la persona giusta per lei: il pretore Patanè [Orazio Orlando], gentile e rispettoso, il quale ha subito per lei una folgorazione proprio grazie al suo profondo senso di giustizia, pur non essendo esentato neanche lui dalla valanga di multe firmate dalla donna.

Il capo della polizia [Mario Carotenuto], impallidisce di fronte all’entità delle contravvenzioni e ligio al suo dovere, si fa per dire, le brucia nel suo ufficio, risparmiandone poche.

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La situazione degenera quando ad essere multato è il figlio del sindaco [Umberto Smaila] che, certo dell’annullamento della pratica una volta svelata la sua identità, deride la vigilessa, senza intuire la sua caparbietà.

Gianna va allontanata al più presto, e il modo per farlo è metterla in trappola. A farlo sarà l’odioso assessore Tarcisio [Alberto Lionello], con i suoi complici. Riuscirà Gianna a dimostrare la sua innocenza?

La poliziotta è un film di denuncia leggero, che accosta ad uno spensierato ritratto di un’Italia ladruncola, un altro in cui le donne iniziano ad emergere. Gianna, infatti, pur se con la testa tra le nuvole riesce a prendere atto della società in cui vive e a prendere le mosse da questa per mettere in mostra le sue doti, e smettere di arrancare.

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Un’ottima interpretazione [ma non c’era dubbio] quella di Mariangela Melato, spassoso anche Renato Pozzetto, in una veste diversa da quella a cui ci ha abituati. Oltre a Carotenuto, un altro dei nostri più famosi caratteristi, Alvaro Vitali, ci propone un’appariscente caratterizzazione del “cretino” raccomandato.

Un film da vedere, non solo per la denuncia sociale di cui è pregno, ma anche per la presenza di un cast eterogeneo e convincente. Non la solita commedia: si ride poco, forse, ma si può pensare, perlomeno.

La poliziotta è distribuita in DVD da CG Home Video, nell’edizione CineKult. All’interno della sezione extra, troviamo una lunga intervista-carriera allo sceneggiatore del film, Sergio Donati, oltre al trailer e alla galleria fotografica.

Gilda Signoretti

 

Regia: Steno

Con: Mariangela Melato, Renato Pozzetto, Mario Carotenuto, Alvato Vitali

Durata: 100’

Formato: 16:9 – 1.85:1

Audio: Italiano Dolby Digital 2.0

Distribuzione: CG Home Video – CineKult [www.cghv.it]

Extra: C’era una volta il west, ma c’ero anch’io [intervista a Sergio Donati], Trailer, Galleria foto

InGenere Cinema

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