Barbara viaggia in auto, assieme al fratello Johnny, per raggiungere l’anziana madre, che li attende nella città natale per porgere l’ultimo saluto alla zia appena deceduta. Arrivati a destinazione, però, i due giovani non trovano ad attenderli il corteo funebre, ma dei ben più pericolosi morti viventi, appena resuscitati. L’incipit di questo nuovo remake del caposaldo che rese immortale George A. Romero nel 1968, e che già aveva avuto un illustre precedente nel 1990, firmato da Tom Savini, rimane molto in linea con il suo originale.
I due fratelli arrivano al camposanto, lei sempre seria e rispettosa delle anime dei defunti, lui sarcastico e svogliato. La svolta arriva quasi subito: come nell’originale, Johnny viene attaccato dagli zombi ma, contrariamente a come un fan del film di Romero si sarebbe aspettato, stavolta riesce a divincolarci e, salito sull’auto, parte a tutta velocità, abbandonando la povera Barbara in balìa dei risorti.
Differenza che potrà sembrare spicciola, ma è di certo da qui che La notte dei morti viventi 3D di Jeff Broadstreet, prende le distanze dal suo predecessore.
La vera novità su cui regista e produttori avrebbero dovuto puntare, mettendo per un attimo da parte la scusa del film in 3 dimensioni, cosa che può certo tornare comoda se si vuole impressionare il pubblico più onnivoro con oggetti lanciati contro la quarta parete, o sguardi particolareggiati sulle carni putrescenti, ma che non può certo rappresentare l’ossatura del film, tantomeno essere la scintilla che giustifichi il remake.
Soprattutto in un periodo così florido di “doppi”.
Quella di rileggere in chiave comica e moderna la storia raccontata da Romero, ad esempio, sarebbe stata una strada interessante, da battere [magari, in quel caso, si sarebbe stati a recriminare solo sull’uso improprio del titolo!].
Il piano di Broadstreet sembra proprio questo: ri-raccontare l’origine dei morti viventi in un film che viaggi sui binari paralleli dell’horror e della commedia [ La notte dei morti dementi, Edgar Wright 2004, insegna], e per certi versi la cosa gli riesce.
Pensiamo alla fatidica frase “Stanno arrivando per te, Barbara!”, pronunciata nell’originale romeriano da Johnny, pochi istanti prima di essere attaccato dal morto vivente, che in questa versione arriva via sms, o al messianico “Quando i morti camminano sulla terra, è ora di chiamare la polizia!”, esclamata da un coltivatore di marijuana, restio a far intervenire le forze dell’ordine, per sedare l’avanzata degli zombi [anche in questo caso la frase fa il verso ad una ben più famosa, romeriana].
Ma i paralleli tra i film non finiscono: entrambi sono ambientati quasi per intero in una casa assediata, ma non finisce qui, perché lo stesso film di Romero è trasmesso in tv, all’interno della villa, proprio durante l’assalto degli zombi.
Proprio per questo motivo l’esistenza dei morti viventi cinematografici è scontata per tutti gli altri protagonisti assediati [la particolare famigliola del coltivatore d’erba, i suoi amici e, in un secondo momento, il guardiano dell’obitorio].
Nulla in contrario, ma il meccanismo che costringe la giovane donna a cercare di convincere il gruppo di non essere una svitata troppo in fissa per i film horror, è un meccanismo troppo abusato, che stride un po’ con la reale provenienza dei morti viventi di Broadstreet [questa sì, reale colpo di scena del film].
A interpretare il ruolo del grottesco guardiano dell’obitorio, Sid Haig, l’indimenticabile Capitan Spaulding de La casa dei mille corpi [2003] e La casa del diavolo [2005], entrambi di Rob Zombie.
Quello di Haig è un personaggio cardine che, oltre a puntare molto sul lato naturalmente comico in linea con l’interprete, fornirà al film delle sferzate davvero inaspettate [indimenticabile la scena con un morto vivente sulla carrozzina, che ricorda il nonno imbalsamato di Non aprite quella porta, Tobe Hoope 1974, in versione zombificata].
A tirar le somme ci sarebbe stato da tira fuori un film davvero gradevole, ma la sana ironia e la ricerca di innovazione si perdono nell’intrattenimento abusato e nella commedia pecoreccia [vedi il continuo riferimento alla cannabis, o la scena di sesso nel fienile].
Nel dvd, distribuito da 01 Distribution – One Movie, oltre a 2 paia di occhiali 3D, una curata sezione extra contenente: la versione 2D del film, il making off e il dietro le quinte, il trailer e un’intervista al regista [questi ultimi contributi selezionabili solo in lingua originale].
Luca Ruocco
Regia: Jeff Broadstreet
Con: Brianna Brown, Joshua Desroches, Sid Haig
Durata: 80’
Formato: widescreen 16:9
Distribuzione: 01 Distribution – One Movie
Extra: La notte dei morti viventi in 2D, Making off, Dietro le quinte, Intervista al regista, Trailer