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DRACULA – LE ORIGINI di Michael Feifer

Ancora una volta il mito del conte Dracula torna ad infestare i nostri schermi [stavolta prettamente casalinghi, vista l’uscita direttamente in home video]. Michael Feifer, con il suo Dracula – Le origini, si propone l’ambiziosissimo compito di rileggere  più famoso romanzo a tema vampiresco, cercando in qualche modo di inglobare, all’interno delle vicende narrate, lo stesso autore: Bram Stoker.

La sorpresa vera e propria sta nella scelta, del regista – sceneggiatore, di suggerire un palese autobiografismo dello scrittore irlandese con il giovane eroe del suo romanzo epistolare: Jonathan Harker.

In Dracula – Le origini è lo stesso Stoker a vestire i panni dell’impiegato di una ditta immobiliare di Londra, con l’infausto compito di trovare una dimora in città al conte transilvano.

 

L’esperimento di ibridazione personaggio-autore, però, risulta frivolo e senza una reale motivazione: questo Bram Stoker “personaggio” è totalmente privato di ogni riferimento all’autore irlandese, di cui acquisisce solo il nome, mentre ricalca quasi esattamente tutte le caratteristiche [e ripercorre tutti i nodi drammatici vissuti nel romanzo] dell’Harker del Dracula romanzo.

Anche la sua donna, Elisabeth Murray, come Mina del romanzo, è desiderio incarnato e facile preda del conte vampiro, che la rapisce con l’inganno e la trasporta nottetempo nel suo castello. Stessa dinamica anche per il personaggio di Van Helsing; scomparso nel film di Feifer, per essere inglobato in quello del padre di Elisabeth: genitore severo e geloso, ma anche pericoloso e spietato nemico numero uno della società da bene del mondo vampiresco.

La cosa che rende tutto l’esperimento insensato è di certo il fatto che Feifer riesca a svuotare completamente [e senza apparenti scrupoli] il romanzo della sua carica di occultismo, inquietudine, tradizioni popolari ed erotismo macabro.

In poche parole questo Dracula – Le origini è di certo il film meno vampiresco mai realizzato intorno alle vicende narrate da Bram Stoker, nonostante si fregi del nome dell’autore e del titolo del romanzo.

Viene da domandarsi se quello di svuotare il Dracula da quelle che sono le sue linee guida fondamentali fosse la sfida autoriale scelta da Feifer [e in tal caso ci sarebbe comunque da domandare le motivazioni di un gesto così assurdo].

 

Perfino il personaggio del conte Dracula [interpretato da Andrew Bryniarski, il Leatherface degli ultimi due capitoli di Non aprite quella porta] è rappresentato in maniera fredda e incompleta, come un corpulento signorotto dai canini puntuti e con un fastidioso difetto di pronuncia [un’esse sibillina che mina ancor di più alla sua credibilità, almeno nell’edizione doppiata in italiano].

Resta un film in costume dai ritmi un po’ troppo lenti ma, per favore, non lo si inserisca mai nelle filmografie dedicate al conte Dracula!

Luca Ruocco

Regia: Michael Feifer

Con: Wes Ramsey, Andrew Bryniarski

Durata: 86′

Formato: 1,78:1 Anamorfico

Audio: 2.0 Stereo Dolby Digital: Italiano Inglese

Distribuzione: One Movie [www.onemovie.it]

Extra: /

InGenere Cinema

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