Sulla scia di Roma a mano armata [1976], SGM Film e Variety Film decidono di puntare ancora una volta sull’accoppiata Umberto Lenzi – Tomas Milian. Nel precedente poliziottesco Milian divideva la scena con Maurizio Merli che, in realtà, mal sopportava la verve dell’attore cubano che gli avrebbe a breve rubato l’amore del pubblico [oltre che la scena], proprio grazie al suo istrionismo e alla capacità, non da poco, di amalgamare atteggiamenti buffi e violenti, per creare personaggi seri ma grotteschi, proprio come aveva fatto per il Gobbo, nel film del 1976.
L’idea su cui punta Il trucido e lo sbirro [sempre del ‘76] è proprio quella di far affiorare il più possibile le doti da attore comico di Milian, pur continuando a trattare di argomenti d’attualità tutt’altro che scherzosi [rapine, violenze e sequestri di minori], tanto da accaparrarsi un bel “Vietato ai minori di 14 anni”.
La scommessa delle due produzioni è presto vinta: nonostante le più volte vociferate “incomprensioni” tra Lenzi e Milian, riconfermate dallo stesso attore nelle ottime interviste curate da Nocturno Cinema, incluse fra i contenuti extra, il film riscuote un discreto successo, tanto da riuscire ad alimentare un seguito, di certo minore, La banda del trucido [Stelvio Massi, 1977] e da elevare il personaggio di Sergio Marazzi, detto Er Monnezza, a maschera cinematografica della città di Roma.
Proprio ne Il trucido e lo sbirro va ricercata la prima scintilla che darà vita alla fortunatissima serie di film incentrati su Nico Giraldi [sempre interpretato da Tomas Milian], poliziotto ex-ladro e personaggio talmente simile a Marazzi da arrivare, più avanti negli anni, ad usurparne il soprannome e ad indossarne i panni sudici, sotto la guida di Bruno Corbucci.
Ne Il trucido e lo sbirro, Milian è affiancato dal monolitico Claudio Cassinelli che, vuoi per inclinazioni personali, vuoi per fare da contraltare al giullaresco ladro dal cuore d’oro, interpreta un poliziotto tutto d’un pezzo, per certi versi impermeabile anche ad un intimo commercio con il senso d’immedesimazione del pubblico, costretto a far evadere Monnezza per cercare, proprio attraverso le sue conoscenze nella malavita, di arrivare a salvare la vita della povera bambina rapita [una corsa contro il tempo, visto che la piccola è molto malata e necessita di cure continue].
Ma la coppia funziona eccome, nato con il titolo Carta bianca per un poliziotto, dall’ispiratissima penna del maestro Dardano Sacchetti, Il trucido e lo sbirro è un film corale [Monnezza trascina altri malviventi nella disperata ricerca di Brescianelli, il rapitore], ma nonostante la ricchezza di personaggi quasi tutti molto caratterizzati, la messa in scena si regge quasi completamente sulle spalle del personaggio interpretato da Milian, sulle sue gag, sul suo linguaggio volgare e sui suoi modi pecorecci.
Meravigliosamente filmato da Umberto Lenzi, Il trucido e lo sbirro è un punto di partenza: per Tomas Milian che a breve diventerà idolo indimenticato di una branca del cinema commerciale popolare, e per lo stesso Genere poliziesco che proprio con il personaggio di Monnezza, inventato da Sacchetti, si sarebbe imbarcato in un sottogenere ibrido, che si mescola con tratti sempre più comico-grotteschi [così come il personaggio di Trinità, del film di Enzo Barboni, 1970, aveva fatto con lo spaghetti western].
Il trucido e lo sbirro arricchisce la collezione di titoli “tutti italiani” targati CG Home Video – CineKult.
Fra gli speciali, trailer e gallerie fotografiche, oltre alla già citata serie di interviste [Monnezza dentro e fuori], con i ricordi e i pensieri di Milian, Dardano Sacchetti e Robert Hundar.
Luca Ruocco
Regia: Umberto Lenzi
Con: Tomas Milian, Claudio Cassinelli, Nicoletta Machiavelli, Robert Hundar, Henry Silva
Anno: 1976
Durata: 91’
Formato: 16:9 – 2.35:1
Audio: Italiano Dolby Digital 2.0
Distribuzione: CG Home Video – CineKult [www.cghv.it]
Extra: Interviste a Tomas Milian, Dardano Sacchetti, Robert Hundar; Trailer e Galleria Foto