Alicia Huberman [Ingrid Bergman] è la figlia di una spia nazista processata dal tribunale americano e condannata a vent’anni di reclusione per spionaggio, che non sconterà, preferendo il suicidio. Alicia, però, non condivide le idee politiche del padre. Per questo motivo accetta la proposta dell’agente segreto americano Devlin [Cary Grant] di aderire ad una missione di spionaggio per il governo americano.
Proprio a causa del passato politico del padre, sarà facile per la donna ingannare Alexander Sebastian [Claude Rains], capo di una organizzazione nazista, da anni follemente innamorato di lei e vecchio braccio destro del padre. La villa di Alexander, in Brasile, è il covo delle spie nazista profughe, e quindi sede di dibattiti, intrighi e segreti. È proprio il sentimento di Alexander per Alicia, corrisposto fintamente dalla stessa, a permetterle di conoscere da vicino la vita e i segreti del covo nazista. Anche Devlin è innamorato di Alicia, con la quale si è trattenuto prima che entrasse in gioco Alexander, ma il lavoro chiama, e poi Alicia è una donna tristemente nota a causa dei suoi facili costumi [da qui Notorious, che indica in questo caso una donna dalla dubbia moralità], quindi meglio non scaldarsi troppo.
La storia prende una grave piega nel momento in cui Alexander chiede in sposa Alicia. La donna, un po’ per scoprire la reazione di Devlin, un po’ perché ai fini della missione è questa un’occasione brillante, accetta. Alexander ha mille attenzioni per lei, ed è gelosissimo. Alicia deve fare i conti, una volta entrata in casa, con madame Anna [Leopoldine Konstantine], sua suocera, che la guarda sempre con diffidenza. La servitù mostra ad Alicia le stanze, ma, sorprendentemente, le viene negato di accedere in cantina, la cui chiave è custodita gelosamente da Alexander. Durante una cena, Alicia assiste ad una scena alquanto imbarazzante. Tra le bottiglie salite su dalla cantina, ve n’è una che non contiene vino, ma polvere. Viene fatta subito portare via dai membri del covo. Come mai? Il mistero di infittisce. Devlin, approfittando di un ricevimento, e della finta amicizia che lo lega ad Alexander, si presenta ad una serata di gala, per seguire da vicino i movimenti di tutti i presenti, e ricevere messaggi preziosi da Alicia, che, ore prima, è riuscita a liberare la chiave della cantina dal mazzo di cui dispone Alexander. Con cautela i due scendono in cantina, e scoprono una enorme quantità di bottiglie, confuse tra quelle del vino, contenenti polvere di uranio. Maledettamente una di queste bottiglie cade, e bisognerà recuperarne i pezzi. Ecco che, proprio ora, Alicia sbaglia una mossa. Il mazzo di chiavi di Sebastian è all’interno della giacca dell’uomo, che è solito poggiare sulla sedia, un momento prima di coricarsi. Alicia, però, unisce la chiave mancante solo la mattina seguente, lasciando l’opportunità ad Alexander di scoprire la cruda realtà, ed accorgersi dell’inganno. Il mattino seguente Alaxander rivela tutto alla madre. Non c’è tempo da perdere. Alicia va avvelenata pian piano con la polvere di uranio, per dare adito a tutti che sia stata colpita da una brutta malattia, che la porterà alla morte. Devlin, preoccupato per le sorti di Alicia, che ha saltato un appuntamento, si reca alla villa, e qui viene a conoscenza del precario stato di salute di Alicia.
Ecco che irrompe Alaxander, ma Devlin non ha paura. La missione è conclusa. Nessuno avrà pietà di Alexander, neanche i membri dell’organizzazione, che devono sbarazzarsi di lui, il traditore involontario. Il film si chiude con una scena da brivido: Alexander, a cui Devlin e Alicia hanno vietato di salire in macchina, torna dentro, tremante. I suoi fedeli lo attendono. La porta si chiude. Buio totale.
L’idea di base su cui verte Notorious [la cui sceneggiatura è firmata da Ben Hecht, psedonimo di Salvatore Lombino] è il Mac Guffin, ossia un trucco, un espediente, un segreto. In questo caso il Mac Guffin è la povere di uranio, nascosta nelle bottiglie in cantina. Hitchcock lo inserisce spesso a metà film, mai alla fine, e ciò per dare la possibilità allo spettatore di scoprire come i personaggi reagiscono alla scoperta, e l’evoluzione della storia. Notorious è uno dei migliori film di Hitchcock. È perfettamente realizzato, e ciò per merito di una ottima sceneggiatura, della scelta degli attori, e di una continua suspense.
È un film di stile, nel quale sono proprio la semplicità e la genuinità della storia a tessere i fili di un film vincente. In Notorious Hitchcock è riuscito ad ottenere il massimo degli effetti con il minimo degli elementi. È importante anche notare l’occhio fuggente con cui si guarda all’organizzazione nazista. Inizialmente la storia che lo sceneggiatore avevano in mente doveva essere molto più complessa. Al suo interno, infatti, si sarebbero aggiunti altri elementi: altri personaggi, un esercito di soldati nazisti in preparazione, e maggiori intrighi.
Ma ciò avrebbe complicato troppo le cose. Come Hitchcock ci ha abituati, anche in Notorious si notano le presenze di primi piani, di campi corti (poche volte lunghi), di spazi delimitati. L’elemento visivo arricchisce l’elemento dialogato, e lo completa.
La regia hitchcockiana è tesa a rendere sullo schermo non tutto quello che c’è in una stanza, o in uno spazio sterno, ma gli elementi necessari. Lo spazio, come si fa col montaggio, va tagliato, ai fini dell’azione. Penso ad esempio alla scena della tazzina avvelenata, destinata ad Alicia. Vediamo la tazzina in primo piano a destra, dietro, Alicia seduta sulla poltrona, e il tavolino con la caraffa di lato. Il tutto viene arricchito con primi piani di Alexander e di sua madre, volti arcigni, soddisfatti. Ma pensiamo anche al lungo bacio tra Devlin e Alicia. I due devono attraversare la stanza rimanendo appiccicati, e nel frattempo Devlin deve rispondere al telefono, parlare, e baciare Alicia. La lunga scena si conclude nel momento in cui è Devlin ad uscire. Questa scena suscitò molta pena agli attori, non tanto per la lunghezza, ma per i movimenti che i due devono fare, considerando anche lo spazio che devono lasciare alla telecamera, l’occhio spia, che gli sta addosso.
Una delle prima scene del film, quella in cui Alicia è alla guida dell’auto, con accanto Devlin, è stata girata in un teatro di posa [e si vede], di fronte ad un trasparente. L’arrivo di un agente in motocicletta, col compito di multare Alicia, che si accosta all’auto, creò non pochi problemi per l’inquadratura. Si risolse con tagli ad angoli incrociati a novanta gradi nel momento in cui l’agente usciva dallo schermo, per poi tornare. Pur essendo visibile la falsità dell’ambiente, si apprezzano gli sforzi realistici, per esempio, sullo schermo di trasparenza appare la luce del faro della motocicletta, che illumina l’auto e i volti degli attori.
In Notorious ci si aspettano reazioni clamorose a notizie sorprendenti che tuttavia non si hanno. Pensiamo alla richiesta di matrimonio di Alexander ad Alicia. Lei reagisce freddamente, come se avesse calcolato tutto, e Devlin nasconde bene la sua gelosia, anche se nel momento in cui gli viene riferita la notizia assume per un attimo uno sguardo che la dice lunga sul suo sentimento, per poi tornare indifferente.
La determinatezza di madame Anna, poi, fa in modo che anche la scoperta della vera identità di Alicia venga presa sì con sdegno, ma senza troppo clamore. E’ una donna abituata a lottare e a vendicarsi, e poi basterà attuare il piano prestabilito per tornare alla vita di ogni giorno.
Notorious è il conflitto tra l’amore fra Devlin e Alicia e il dovere verso il lavoro, che li rende freddi calcolatori, fino a quando la missione non verrà portata a termine. Una volta usciti di scena l’obiettivo è puntato solo su Sebastian: che fine farà? Verrà graziato o no dai suoi complici?
Il film costato due milioni di dollari ne incassò otto, con grande soddisfazione della casa di produzione RKO, che era intervenuta solo in un secondo momento nell’affare Notorious.
Il Mac Guffin-Uranio suscitò molte polemiche nel 1946, anno in cui il film uscì in sala, proprio perché faceva riferimento, involontariamente, alla grande catastrofe che era avvenuta nel ’45 ad Hiroshima e Nagasaki con l’esplosione della bomba atomica.
Notirius girò il mondo e Hitchcock ebbe il modo di dimostrare che, nonostante il clima politico e sociale di quegli anni, bisognava continuare a lottare per il cinema.
Hitchcock e Hecht non sapevano di aver anticipato di circa un anno, proprio con il Mc Guffin-Uranio, lo scoppio della bomba atomica. Quando la triste notizia fu resa nota al mondo intero, tutti pensarono che i due fossero stati messi al corrente, all’epoca, dal alcuni segreti centri di ricerca, di informazioni segrete relative al nucleare. Si trattò semplicemente di un caso.
Il dvd, curato da Ermitage Cinema, contiene contributi extra solo testuali, che però contribuiscono a conoscere meglio la tecnica hitchockiana e alcuni retroscena del film.
Gilda Signoretti
Regia: Alfred Hitchcock
Con: Ingrid Bergman, Cary Grant, Claude Rains
Durata: 100’
Formato: 4:3
Distribuzione: Ermitage Cinema [www.ermitage.it]
Extra: Biografia, filmografia e curiosità su regista e attori, Il cinema di spionaggio