Able Withman [David Hess], regista di film horror a basso budget, si trova, per l’ennesima volta, a doversi scontrare con l’insuccesso del suo ultimo film. Il pubblico in sala, per la premiere di Terror Toy, lamenta a gran voce, e con poca raffinatezza, la scarsa qualità della pellicola e degli effetti speciali, prima di abbandonare la sala, lasciando lo stesso regista [camuffato a dovere] a guardare, da solo, con malinconia, le immagini proiettate.
Per leccarsi le ferite, Withman si sposta in un night club. Da tempo, infatti, il regista intrattiene una relazione con una giovane spogliarellista che, proprio quella sera, mentre l’uomo la sta riportando a casa in auto, decide di dichiarargli il suo amore [disinteressato]. La sorpresa sarà incontenibile: Able perderà il controllo dell’auto e la spogliarellista perderà la vita in un tragico incidente, che ricorda molto da vicino quello di Il cervello che non voleva morire [Joseph Green, 1962].
Come fulminato dalla dea dell’ispirazione, Withman decide di occultare il cadavere della spogliarellista per usarlo all’interno delle scene del suo nuovo film, in lavorazione: Terror Toy 2.
In una Hollywood cerebralmente assopita, nessuno sembra accorgersi della presenza di un vero cadavere sul set e, anzi, la carriera del regista sembra, finalmente, prendere un cammino in ascesa, proprio grazie all’eccessivo realismo degli effetti speciali [che stavolta speciali lo sono per davvero].
Ma cosa potrà fare Able Withman per continuare a mantenere alto il livello di realismo delle sue scene splatter?
Non potendo più tirarsi indietro, per risprofondare ancora nel baratro degli z-movie, il regista dovrà continuare a procurarsi nuovi cadaveri che possano fornirgli sangue, arti e frattaglie, utili per il suo lavoro: dovrà diventare un killer.
Smash cut [2009] è davvero un prodotto particolare all’interno del panorama horror contemporaneo, di certo non un titolo eminente e, probabilmente, qualcosa che passerà inosservato alla massa, ma per certi versi un titolo che rimarrà ibernato come piccolo cult di nicchia. Vuoi per il regista, Lee Demarbre, che già s’era fatto notare nell’ambito della horror-comedy [con sviluppate tendenze trash] per Jesus Christ Vampire Hunter [2004, di cui parliamo qui], lowbudget che in poco tempo riuscì a scavare nei cuori dei cultori del Genere proprio grazie all’abilità dell’autore nel ricostruire in maniera insensata e smodatamente di cattivo gusto la figura di un moderno redentore che si scagliava in una lotta dura contro un esercito di vampire lesbiche. Vuoi per la serie di citazioni sparse per tutta la pellicola che, innanzitutto, omaggia il regista Herschell Gordon Lewis [Blood Fest, 1963; Two Thousand Maniacs!, 1964], non solo cercando di ricreare in scena, con ironia, atmosfere e situazioni simili a quelle vissute dal padre del genere splatter, ma anche riuscendo ad accaparrarselo nel cast, facendogli ricoprire anche il ruolo di presentatore della pellicola.
Ma le citazioni di Smash cut non si esauriscono certo qui: innanzitutto la storia di un regista iper-criticato che decide di eliminare tutti i più grandi colpevoli del suo insuccesso ricorda molto da vicino le gesta del Vincent Price di Oscar insanguinato [1973, regia di Douglas Hickox], e non dimenichiamo che David Hess [L’ultima casa a sinistra, 1972, regia di Wes Craven] e Michael Berryman [Le colline hanno gli occhi, 1977, ancora di Craven], che nel film interpreta il ruolo di un produttore squattrinato, sono essi stessi citazioni viventi.
Ciliegina sulla torta, la protagonista Sasha Grey, stella del cinema porno, al suo primo ruolo non hard, che campeggia anche in locandina con una mise da infermiera sexy e due arti mozzati fra le mani.
Lee Demarbre continua il suo personale percorso di rimaneggiamento dell’horror attraverso la commedia demenziale, sfornando anche stavolta un film godibile e personale, di piacevole intrattenimento.
Il film è distribuitoin dvd, in Italia, da O1 Distribution – One Movie, in un’edizione priva di contenuti extra.
Luca Ruocco
Regia: Lee Demarbre
Con: David Hess, Michael Berryman, Sasha Grey, Ray Saget
Durata: 86’
Formato: 16:9
Distribuzione: 01 distribution – One Movie [www.onemovie.it]
Extra: /