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UBALDO TERZANI HORROR SHOW di Gabriele Albanesi

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Alla ripetitività e omologazione che caratterizza molti film, di genere e non, c’è una via di fuga. Se si è imboccata la retta via, allora si è giunti a destinazione. Ed è proprio grazie all’ingresso nel sentiero giusto che Ubaldo Terzani Horror Show, che Gabriele Albanesi, reduce dal precedente Il bosco fuori [2006], raggiunge la meta prefissata: riuscire a conquistare il pubblico presentando un film che, per molti versi, è agli antipodi rispetto al suo primo lungometraggio. Ciò che infatti salta fuori, assistendo alla proiezione del nuovo film, presentato dal regista  lo scorso 13 Marzo al Cinema Nuovo Aquila di Roma, in occasione del RIFF – Rome Indipendent Film Festival 2011, è proprio la sperimentazione, o meglio, l’esperimento.

La trovata tematica di Ubaldo Terzani Horror Show sta nel tratteggiare una storia attraente fin da subito, complice due protagonisti che, nonostante personalità, esperienze e formazioni diverse, si protendono, per rimanere fedeli al detto: “Gli opposti si attraggono”, rimangono rivolti per tutto il tempo l’uno verso l’altro, si incontrano, si scrutano, poi si ostacolano, fino a sospettare l’uno dell’altro, e, alla fine, a combattere per la propria sopravvivenza.

Alessio Rinaldi [Giuseppe Soleri], è un giovane aspirante regista, in cerca di un’idea narrativa originale per un suo film. Il suo produttore [Antonino Iuorio], è però sempre scontento dei soggetti che gli vengono posti, e non apprezza il modo di scrivere di Alessio, che risulta essere superfluo e teso solo ad esaltare momenti splatter e gore.

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È per questo motivo che gli suggerisce di collaborare con uno scrittore molto famoso, il maestro italiano dei romanzi horror: Ubaldo Terzani [Paolo Sassanelli]. Alessio, in un mondo del cinema ormai in crisi, dove anche i suoi amici-colleghi Giulio e Guido [Francesco Mastrorilli e Stefano Fregni] se la passano male, si aggira come un dilettante, certamente troppo insicuro. E così, spinto dalla curiosità, acquista tutti i romanzi di Terzani, dai quali è presto conquistato. Sarà il fascino che subirà in seguito all’incontro con lo scrittore, presso la cui dimora alloggerà fintanto che la sceneggiatura non sarà giunga a conclusione, a coinvolgere Alessio in una relazione intricata e alquanto ambigua con lo stesso. Ma chi è veramente Terzani? Cosa si nasconde dietro quella sua fin troppo ostentata cortesia? E cosa cela dietro quella porta chiusa a chiave, oltre il suo studio?

 

Ubaldo Terzani Horror Show convince, intriga e diverte, mentre risulta a tratti posticcio il personaggio di  Sarah [Laura Gigante], la fidanzata di Alessio. 

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La sua presenza è per certi versi un “di più”: si aggira in camera poco vestita, mentre capricciosamente cerca ogni pretesto per litigare con Alessio. La sua unica funzione, rispetto all’economia drammatica del film, sta nell’accentuare la frattura che si sta venendo a creare nel rapporto tra Alessio e Terzani, in cui si troverà coinvolta, volente e nolente.

La figura di Ubaldo Terzani ci affascina immediatamente. Di primo impatto ci sembra di avere davanti un ipnotizzatore, grazie al magnetismo del suo sguardo arcigno. Sassanelli ha il merito di essere riuscito a dare un volto caratteristico e indefinibile a Terzani, e se il personaggio può ritenersi riuscito ciò è anche per merito suo. Già prima della sua apparizione sentiamo che l’aria è malsana, inquinata di “male”, il male, appunto, che vediamo non appena lo scrittore apre la porta al suo apprendista. Terzani, che attraverso abilità linguistiche affascina da subito Alessio, catalizza l’attenzione dello spettatore: è lo stregone della situazione, pronto ad invitare chiunque nel castello degli orrori, con quel suo fare da gentleman.

Cos’è che rende i suoi romanzi così terrorizzanti? La paura. Terzani la vive direttamente [ad Alessio riferisce che una storia è buona se chi la scrive dà sfogo alle sue paure più grandi, all’orrore che non vorrebbe mai vivere], lui che ogni giorno parla con i suoi fantasmi [reali e immaginari], vivisezionandoli con piacere.

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Se il rapporto tra Terzani e Alessio si forma come un rapporto tra professore e alunno, ben presto la situazione cambia, e Alessio sarà la sua trappola, il lupo e l’agnello. Per Terzani, Alessio è come un discepolo [“Mi sei stato affidato”, gli dice], e per certi versi il suo alter ego [come Alessio lo è per Albanesi, che ha tratto ispirazione per la storia proprio da una discussione con un produttore].

Nel finale, che pecca di scontatezza, Terzani rivelerà in cosa consiste davvero la sua fonte d’ispirazione.

Ubaldo Terzani Horror Show convince perché è cadenzato, dosato e misurato.

Valide la sceneggiatura [seppur a tratti spicciola] e la scenografia, come pure gli effetti speciali, con i “dovuti” effetti splatter questa volta concentrati soprattutto nel finale, firmati dalla consueta mano di Sergio Stivaletti.

Gilda Signoretti

Regia: Gabriele Albanesi

Con: Paolo Sassanelli, Giuseppe Soleri, Laura Gigante

Anno: 2011

Presentato in ateprima al RIFF 2011: sabato 19 marzo 2011

Sceneggiatura: Gabriele Albanesi

Produzione: Minerva Pictures Group

Distribuzione: Minerva Pictures Group

Trailer:

InGenere Cinema

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