Totò di notte n.1 [1962] è girato da Mario Amendola, su soggetto e sceneggiatura di Bruno Corbucci e Giovanni Grimaldi. La musica è di Armando Trovajoli, mentre il montaggio è di Bitto Albertini. Il cast: Totò, Erminio Macario, Mario Castellani, Giani Agus, Lando Buzzanca, Giulio Marchetti e Nando Bruno.
I protagonisti sono due suonatori ambulanti, Ninì Cantachiaro [Totò] e Mimì Cocò [Macario], che sfruttano l’eredità della defunta nonna dell’ingenuo Mimì per girare i night di mezzo mondo, mostrando a un pubblico a caccia di trasgressioni alcune bellezze femminili discinte. Il motivo del peregrinare di locale in locale sarebbe artistico, perché i due musicisti vorrebbero lavorare, ma non sono molto preparati in teoria visto che dichiarano di conoscere soltanto la sorella di Beethoven e non la nona. Verranno buttati fuori a calci dal direttore di un’importante orchestra sinfonica dopo aver ascoltato una desolante performance. Torneranno al loro angolo in Piazza Navona dove suonano come medicanti e non ricevono che pochi spiccioli di elemosina. Il film è un canovaccio per mostrare spogliarelli, numeri di danza, canzoni, pezzi di cabaret e avanspettacolo, intermezzi comici e battute abbastanza scontate. Siamo un passo avanti rispetto a documentari stile Mondo di notte, veri e propri mondo movies alla scoperta dei luoghi erotici del mondo, perché l’elemento sexy si accompagna con la struttura comica, pure se i due momenti restano separati. I due comici vivacizzano la trama dopo i numeri di striptease [molto casti] messi in scena da Dodò D’Ambourg, Helmut Zacharias, Margaret Rose Keil, Caroline Chérie e le Blue Bells.
Totò sexy [1963] è un film successivo diretto sempre da Mario Amendola, sceneggiato da Bruno Corbucci e Giovanni Grimaldi, interpretato da Totò, Erminio Macario, Toni Ucci, Franca Polesello, Mario Castellani, Mario Pisu e Gianni Agus. La musica è sempre di Armando Trovajoli, mentre nei panni di aiuto regista incontriamo un giovanissimo Ruggero Deodato.
Totò Sexy raccoglie gli scarti del film precedente e li riutilizza in un nuovo canovaccio comico che vede come filo conduttore il carcere. Totò e Macario sono reclusi in una galera dove il secondino è la spalla storica Mario Castellani, quindi per il pubblico il divertimento è assicurato. Per la parte comica fuori dal carcere possiamo contare su altre valide spalle come Gianni Agus e Mario Pisu, che sono giovani ma dimostrano già di saperci fare. Vediamo anche un imberbe Gianni Morandi, urlatore dei primi anni Sessanta, mentre interpreta Penelope – un motivetto yé-yé – e tutta una serie di numeri presi da veri o presunti locali sexy sparsi per il mondo. Il film finisce per essere uno zibaldone di sequenze di spogliarello, balletti, momenti erotici appena intuiti e parti comiche di raccordo. La formula è quella dell’avanspettacolo che ricicla tutto e rende commestibile ogni pietanza, visto che il pubblico non ha il palato fine. Rispetto a Totò di notte n.1 le sequenze piccanti sono molto più audaci. Totò e Macario sognano e ricordano vecchie esperienze nei locali notturni dove cercavano lavoro, ma in realtà il loro vero rimpianto sono le spogliarelliste come Dodò D’Ambourg.
La pellicola ricicla materiali inutilizzati del primo film ed è un contenitore di generi che vanno dal comico, al musicarello, passando per il mondo movie erotico. L’originalità è data da un paio di scene dove la parte erotica si sposa timidamente ai momenti comici.
Nel primo film avevamo visto una separazione netta tra gli intermezzi cabarettistici e i numeri di striptease, mentre in Totò sexy la scena della dogana evidenzia un momento di voyeurismo che introduce alla commedia sexy. Totò convince il doganiere Gianni Agus a far spogliare due turiste per vedere se nascondono merce di contrabbando, subito dopo si mette a guardare dalla serratura e da una porta a vetri trasparente. Nel finale abbiamo un’altra scena che prelude ai temi della commedia sexy. Totò e Macario fuggono dalla galera praticando un tunnel nel muro, ma si ritrovano in un carcere femminile dove vengono ben accolti da alcune prigioniere vogliose. Non si vede niente ma per i tempi che corrono la parte erotica è più che piccante. In ogni caso si trattava solo di un sogno.
Totò sexy è un film contenitore unito dall’esile collante dei due comici in galera che interpretano scenette legate alla loro situazione. Sogni e ricordi ci portano in giro per il mondo, passando per aeroporti dove cercano di convincere gli assistenti di volo a fare scalo a Cuneo e per locali dove osservano ballerine discinte dai loro tavolini. Vediamo Parigi e il quartiere a luci rosse di Pigalle, una Spagna vera o di fantasia con ballerine di flamenco e una Cina palesemente inventata con cantanti che intonano motivi italiani. I numeri di varietà sono molto televisivi, al limite da avanspettacolo nei momenti più piccanti, ma non vediamo mai nudi integrali e il massimo della trasgressione sono alcune ballerine in reggicalze che indossano slip molto ridotti.
Gordiano Lupi