Home / Recensioni / In sala / CAPPUCCETTO ROSSO SANGUE di Catherine Hardwicke

CAPPUCCETTO ROSSO SANGUE di Catherine Hardwicke

cappuccetto1

Un antico villaggio è stravolto da una altrettanto antica maledizione, un famelico lupo mannaro, durante le notti di luna piena, esige il suo tributo di sangue. I componenti del villaggio decidono di placare gli appetiti della bestia mediante il sacrificio di innocenti animali, a dimostrazione che se l’uomo non può risolvere le sue sciagure o rimuovere le cause dei suoi mali tenta quanto meno di conviverci. Il patto tra uomo e natura viene rotto nel momento in cui il simpatico lupacchiotto decide di far fuori la sorella maggiore della nostra Cappuccetto Rosso [Amanda Seyfried]. E’ la prima volta che il lupo mannaro rompe il tacito accordo con i membri del villaggio e costoro decidono di riporre il proprio destino nelle mani di Padre Solomon, interpretato da Gary Oldman, votato alla sterminazione di tutti i lupi mannari esistenti sulla faccia della terra. Questo è Cappuccetto Rosso Sangue.

cappuccetto2

In questo film di 99 minuti si mischiano miti, leggende, simbolismi il tutto impacchettato e condito in salsa rosa preadolescenziale. Per certi versi la pellicola può ricordare la pubblicità, di qualche anno fa, di un noto profumo che ritraeva appunto una giovane ed avvenente Cappuccetto Rosso in compagnia di un mesto lupo da cortile. La mano di Catherine Hardwicke, gia nota per aver diretto altri teen movie [Twilight, Thirteen, Lords of dogtown], conosce molto bene i gusti di alcuni ragazzi dei giorni nostri almeno di quelli che sembrano vivere una sofferenza generalizzata molto spesso riconducibile alla sottocultura “emo”.

Questo Cappuccetto Rosso, che rispetto alla fiaba ha mantenuto solamente il titolo, riprende il monito “Non accettare caramelle dallo sconosciuto”, e in più pone un quesito allo spettatore: “Cosa succederebbe se il cattivo fosse nascosto dentro di noi? O più semplicemente se fosse qualcuno che noi amiamo?”.

cappuccetto3

Ecco quindi che la sceneggiatura si focalizza più sull’intimismo simbolico della fiaba di Cappuccetto Rosso che sul suo intreccio narrativo dove il vero cacciatore in realtà è lo spettatore coinvolto in primis nella ricerca del vero volto del lupo famelico.

Ad allegerire il tutto, un po’ troppo a nostro avviso, ci pensa il processo di confezione dei film stile Twilight, vero e proprio iniziatore di un genere denominato Dark Fantasy.

Prepariamoci perciò ad assistere a ricostruzioni quanto di più lontano dal vero storico, dove un antico villaggio del medioevo qui appare in puro stile Gardaland, dove gli attori più che recitare sembrano sempre attentissimi a che la loro capigliatura scolpita nella roccia non si scomponga più di tanto.

 

Un giochino interessante sarebbe quello di stabilire quale sia l’attore campione di posa plastica. Della serie “neorealismo questo 

cappuccetto5

sconosciuto”, ma d’altro canto la confezione è quella e sembra che piaccia e ”Il cliente ha sempre ragione”.

Certo che una domanda conviene farsela insomma critichiamo tanto il cinema nostrano, giustamente sia ben chiaro, ma il cinema estero non sembra che sia poi tutto questo splendore. In effetti ognuno dovrebbe guardare il suo orto, fermo restando che all’estero, in più rispetto al nostro mercato, c’è più possibilità di scelta, vale a dire che accanto al film nazional popolare fatto solo per il mero guadagno si vedono anche delle opere di alta classe che nel cinema del bel paese fanno fatica ad emergere.

Molto spesso attori cimentatisi in questi film cosiddetti mainstream non rinunciano, in un secondo momento, alla sfida di un ruolo in un film d’autore, magari meno pagato. Ci vorrebbero meno barriere, meno salottini buoni, meno piagnistei per fondi che non arrivano e più voglia di lavorare. Soprattutto un po’ di umiltà.

Paolo Corridore

 

Regia: Catherine Hardwicke

Con: Amanda Seyfried, Gary Oldman

Anno: 2011

Durata: 85’

Uscita in sala in Italia: venerdì 22 aprile 2011

Sceneggiatura: David Leslie Johnson

Produzione: Appian Way

Distribuzione: Warner Bros. Pictures

InGenere Cinema

x

Check Also

PARTHENOPE di Paolo Sorrentino

Se Jep Gambardella si fosse trovato a intervistare il regista di Parthenope ...