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“Gli alieni sono dentro di noi”: intervista a Varo Venturi, regista di 6 GIORNI SULLA TERRA

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6 giorni sulla Terra arriva oggi, venerdì 17 giugno, nelle sale, e già promette di far parlare di sè proprio a partire dalla teorie, e dagli studi, su cui il film è basato. Abbiamo incontato il regista Varo Venturi per cercare di saperne qualcosa in più.

 

[Luca Ruocco]: Buongiorno Varo, innanzitutto presentati ai lettori di InGenere Cinema: quali sono stati i tuoi primi passi nel cinema?

[Varo Venturi]: Dopo aver a lungo operato in tutti campi della cratività e comunicazione – dalla fotografia, al teatro, con esperienze con il Living Theatre, dal filmmaking indipendente alla musica come compositore, produttore, musicista, artista, ecc., scrivendo anche successi internazionali pop come la canzone Amore disperato, ho cominciato a “switchare” nel cinema ufficiale esordendo con il mio primo cortometraggio, Cosmos Hotel, al Sacher Festival di Nanni Moretti, vincendo un Sacher d’oro. Dopo varie esperienze come attore e compositore con Peter Del Monte e Franco Bernini, co-scrivo con Luisa Fusconi la sceneggiatura del film L’italiano di De Dominicis, e poi mi avventuro nella realiizazione di Nazareno, mio primo lungometraggio, realizzato con attori presi dalla strada, che riesco a distribuire indipendentemente in una stagione invasa dai colossal americani [più o meno come al solito]. Il film, che vince il Premio Speciale Della Giuria all’ÉCU, il Festival Europeo del Cinema Indipendente di Parigi 2008, non ottenne nessun supporto dal Ministero, come tutti i miei progetti presentati, e come d’altronde prevedibile dato il suo “suggerire” sinistri traffici Vaticani.

[LR]: Come nasce “6 giorni sulla Terra”? Quanto lo script si sviluppa realmente sulle teorie del professor Malanga, scienziato italiano espero di abduction?

[VV]: Le mie esperienze e le mie ricerche, incrociate con autori e ricercatori di tutto il mondo, si sono subito perfettamente integrate con le rivoluzionarie teorie di Corrado provocando immediatamente il desiderio di collaborare in piena sinergia. Così gli ho proposto di interagire in qualità di consulente alla sceneggiatura di 6 giorni sulla Terra, chiedendogli di darci un severo feedback scientifico ai passi dello script che stavo costruendo con Luisa Maria Fusconi e Giacomo Mondadori. E non c’è stata una scena che Corrado abbia trovato insensata o esagerata.

 

[LR]: “Gli alieni non arriveranno dal cielo, sono già dentro di noi.”, questa è la frase di lancio di “6 giorni sulla Terra”. Nel trailer ufficiale, da poco messo in circolazione, sentiamo una voce calda che sembra dialogare più con un demone che con un’entità aliena. “Che cosa ci fai nel corpo di questa ragazza? Lei non ti appartiene mica, e vuole ritornare la sola padrona di questo contenitore.”. E’ solo una mia impressione o gli alieni di “6 giorni sulla Terra” hanno realmente qualcosa a che fare con “entità” di altro tipo, come appunto i demoni?

[VV]: Demoni e alieni, come ben specifichiamo nel film, sono due termini per descrivere le stesse entità, così come i moderni terapeuti scientifici, come Corrado, incarnano gli esorcisti delle tradizioni religiose. A questo proposito credo sia interessante, nel film, l’incontro-scontro tra il protagonista scienziato e un esorcista gesuita, che sembra avere metodi meno avanguardisti, ma una conoscenza della materia molto superiore. E’ attraverso la loro interazione che nella storia si crea una possibilità di risollevare la situazione, anche se con fini diversi.

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[LR]: Ne abbiamo visti [cinematograficamente parlando] davvero di ogni tipo: buoni e cattivi, visitatori e conquistatori, rapitori, organismi unicellulari e mastodontiche creature zoomorfe. Di fronte a quali alieni ci metterai?

[VV]: Alieni “mentali”, alieni che, come i “Voladores” del Don Juan di Castaneda, usano l’essere umano come contenitore per le proprie personalità “astrali”, per sfruttarne l’energia, che qui chiamiamo Anima. Alieni che da millenni modificano geneticamente l’uomo per renderlo “contenitore” sempre più adeguato a questo scopo, alieni che manipolano la scienza e l’informatica, per loro naturali interfaccia con la realtà “fisica”, per globalizzare l’universo. Alieni che non si vedono, perché potrebbero essere chiunque di noi che, schiavi dell’apparenza [come recitano i protocolli dei savi di Sion], siamo sempre più incapaci di valutare la vera personalità di chi ci sta davanti, o dietro. Proprio per questo, ancor più precisamente, 6 giorni sulla Terra è un film sulla fragilità dell’identità, sulla molteplicità della personalità, sull’ego.

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[LR]: Quali sono, se ci sono stati, i film sci-fi, non solo a tema extra terrestre, che ti hanno ispirato in questo film?

[VV]: Della sci-fi sono più interessato a quella letteraria, dove gli autori devono proporre contenuti, non solo raggi laser e lotte interminabili in stop motion degne di videogames. E poi i film fantasy sono quasi tutti realizzati ad Hollywood, che è la grande “macchina dei sogni” al servizo dei poteri occulti che, attraverso la fantascienza e l’horror creano dei grandi rituali di massa, basati su comunicazioni archetipiche brevettate, che fanno il loro sicuro sordido effetto, uguale in tutto il pianeta: paura inconscia. Così facendo nascondono terribili verità mascherate in apparati fiabeschi devianti, che lessano i cervelli dei ragazzini ancora incapaci di affrontare una tale comunicazione gigantesca e nello stesso tempo subliminale. Io qui vendo realtà, verità, e la verità spesso è complessa, intricata, inconcepibile, e quasi sempre supera la fantasia. Ho già letto opinioni di alcuni giornalisti che già esprimono la loro feroce incredulità per un film dove “gli alieni ci userebbero come contenitori per succhiarci l’anima…!!!

 

[LR]: Con quale tecnologia e supportato da quale budget hai lavorato a “6 giorni sulla Terra”?

[VV]: Questo è un progetto realmente indipendente, cioè autofinanziato. il Ministero, così come la regione Lazio, si sono ovviamente ben guardati dal supportarmi. Malgrado ciò, e le mille problematiche produttive, sono riuscito a portarlo a termine, e venerdì uscirà in 40 multisala dei circuiti TheSpace Cinema e UCI, oltre che esser stato selezionato al prossimo Festival Internazionale di Mosca, uno dei più autorevoli e severi del mondo. Il film stato girato in HDcam, e da pochi giorni è stato trasferito su 35mm.

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[LR]: Nel trailer, in poco più di un minuto, si riescono a scorgere, al buio e per una frazione di secondi, alcune razze aliene: ci sono degli esemplari simili a classici gray e altri che sembrano dei più ricercati rettiliani. Entrambi sono costruiti con una computer grafica molto “sincera”, come se autorialmente non ricercassi la veridicità, anzi, volessi creare coscientemente uno stacco tra gli attori reali e le creature aliene. Parlaci di questa scelta.

[VV]: Domanda interessante, che mi aiuta a meglio spiegare la scelta generale. Tranne probabilmente che nell’infanzia, la maggior parte degli esseri umani non ha la possibilità di sapere come realmente appaiono entità “extra”, non c’è una reale cognizione visiva “fisica”, tranne quella precotta dal cinema. Se le entità che tratto nel film, e che descrivono gli addotti sotto ipnosi, vivono, o sopravvivono, in una dimensione “di mezzo”, quale miglior modo nel rappresentarli se non con l’animazione 3D? Quando alla fine del film l’entità protagonista esce per un attimo dalla testa dell’addotta che possiede, viene visualizzata come un corpo semi-ologrammatico, quasi trasparente, proprio a voler attestare ciò, esseri provenienti da una “frequenza” diversa dalla nostra [un po’ come le onde radio], dove la fisicità, quindi la massa, è meno “solida”. Un elemento che tengo a sottolineare è che quando Mauro Baldissera, star italiana dei visual effects, mi ha offerto di lavorare amichevolmente ai modelli 3D, mentre era impegnato con Spielberg, e da poco reduce da Avatar e District 9, ho capito che avevo realizzato un progetto che aveva nell’energia, anziché nei megasoldi, il suo potenziale.

 

6giorni4[LR]: Durante la stesura dello script hai avuto modo di rapportarti ad altre teorie ufologiche, oltre a quelle del già citato professor Malanga? Come ti schieri in un panorama così variegato: qual è la tua opinione a riguardo?

[VV]: Oddio, non saprei da dove cominciare! Inanzitutto comincerei ad accantonare il termine ufologico, che ormai classifica più che altro le vecchie teorie degli alieni nei dischi volanti, che vogliono studiare e aiutare l’uomo, eccetera [alla Spielberg per intenderci]. Io alle spalle ho un corpo di studi titanico che include autori e ricercatori di tutto il mondo, ma non solo basato sul tema rapimenti alieni, ma anche su tutte quelle aree di studio che, incrociate, danno un nuovo strabiliante quadro della realtà, che poi è quello che più mi interessa, elevare la percezione della realtà, in nome del risveglio della coscienza, prima che sia troppo tardi..

 

[LR]: Mentre aspettiamo di poter vedere il tuo film, parlaci dei tuoi progetti futuri.

[VV]: Tra i vari, un progetto ambientato nel medioevo che, anche se può apparire incredibile, sarà incentrato sugli stessi argomenti di 6 giorni sulla Terra.

 

6 giorni sulla Terra, il trailer:

InGenere Cinema

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