La mujer murcielago [1968], conosciuto in Italia come Batwoman – L’invincibile superdonna, diretto da René Cardona [Il triangolo delle Bermude, 1978; Uccelli 2, 1987], è un film di origine messicana, eccetto la presenza, nel cast, di Maura Monti. Lombarda ma cresciuta in Venezuela [dove si trasferì già dall’infanzia], l’attrice è divenuta poi una vera icona del cinema in America Latina, concludendo però la sua carriera ben presto.
Batwoman, come suggerisce il titolo, rimanda al celebre eroe dei fumetti, Batman, cui il cinema ha dato, e continua a dare, grande spazio. Ed è proprio a lui che guarda Cardona per crearne una versione femminile. Il film porta avanti i canoni del genere fantastico/eroico fumettistico, e cioè la lotta tra buoni e cattivi, il fascino dell’eroe contrapposto alla creatura mostruosa e al mad doctor, la sete di giustizia, la vittoria del bene. Il tutto animato secondo i canoni del fumetto erotico anni ’60 e ’70, che regalava costumi provocanti e molto striminziti alle sue eroine, per esaltarne il corpo. Batwoman richiama con nostalgia anche l’effetto speciale palesemente fantoccio da monster-movie, in questo caso concretizzato negli uomini pesce, e fa ricorso ad una sceneggiatura semplice, per ambientazioni e situazioni, regalandoci una nostalgica visione di un cinema diverso, ingenuo, contrapposto a quello contemporaneo.
Nelle acque di Acapulco, porto principale di Guerrero, in Messico, il corpo di un uomo è stato riportato in superficie dalle acque. Si tratta di un campione di wrestling, il quinto a essere ucciso in breve tempo. La polizia cerca invano l’assassino, ma, non riuscendoci, coinvolge nell’inchiesta l’agente speciale Mario Robles [Hector Godoy], il quale, memore dell’abilità, destrezza e forza fisica di Batwoman [Maura Monti], una donna enigmatica e misteriosa, di cui quasi nessuno conosce l’identità, decide di chiedere il suo supporto. Lei, che lotta contro il crimine da anni, e non ha mai perso un colpo, ha le carte giuste per impedire che queste morti misteriose abbiano ancora un seguito.
La realtà cui andranno incontro, però, sarà più gravosa di quanto si possa immaginare: dietro questi efferati omicidi c’è la mano dello scienziato Eric Williams [Robert Cañedo] e del suo assistente [Jorge Mondragón], i quali, dopo anni di sperimentazioni, sono riusciti a centrare il loro obiettivo, quello di generare uomini pesce. Per crearli, però, è necessaria l’estrazione della ghiandola pineale dagli esseri umani, nella quale, si dice, risieda il soffio della vita.
La nostra eroina certamente centrerà il bersaglio anche stavolta, bisognerà scoprire come, e cancellare ogni dubbio.
Batwoman – L’invincibile superdonna è un film cult anni ’60, semplice nella sua costruzione, ma giocoso e divertente. Maura Monti, protagonista indiscussa, si muove sulla scena in modo sinuoso e con fare provocante. La sua corporatura, per nulla esile, è sempre in risalto. Curiosi sono i fantasiosi e bizzarri studi effettuati dal dottor Williams e dal suo assistente, che portano alla creazione di uomini pesce per nulla credibili, e che, proprio per questo, affascinano l’appassionato. La loro corporatura, costituita in realtà da una tuta mimetica stravagante, e le loro movenze quasi zombesche, trovano nei pochi mezzi a disposizione dell’epoca la spiegazione di queste singolarità. Le stravaganze del film trovano il culmine in due momenti: quando l’uomo pesce nuota nelle acque di Acapulco per la prima volta, e nella penultima scena [prima del brindisi finale], che vede il combattimento tra Batwoman e il mostro, a cui partecipa come può anche l’agente Robles.
Un film da vedere, insomma, e che ci riporta di alcuni addietro, quando fare cinema significava avere a disposizione poche elaborazioni e pochi mezzi. Il dvd è distribuito dalla Mosaico Media, con una tiratura limitata di 999 copie.
Gilda Signoretti
Regia: René Cardona
Con: Maura Monti, Hector Godoy, Robert Cañedo
Anno: 1968
Durata: 78’
Formato: 1.33:1
Audio: Italiano Dolby Digital 2.0
Distribuzione: Mosaico Media [www.mosaicomedia.it]
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