In un momento cinematografico particolarmente felice per i cadaveri antropofagi, che vede il rifiorito impegno di George A. Romero nella costruzione di una nuova saga dei suoi living dead, che ritorna alle origini della diffusione del contagio, calando l’avvicendarsi dei primi resuscitati in una società debitamente contemporanea e schiava dell’audio-video e dello streaming [senza dimenticare la graduale ma incessante evoluzione che anche negli ultimissimi capitoli regala agli zombie romeriani nuove e, decisamente inaspettate doti], Gargoyle Books porta in libreria un interessante volume proprio incentrato sull’argomento.
L’alba degli zombie [Voci dall’Apocalisse: il cinema di George Romero], questo il titolo, è in realtà qualcosa che va ben oltre ad una puntuale analisi critica del fenomeno cinematografico legato ai morti viventi. Danilo Arona, Selene Pascarella e Giuliano Santoro uniscono i loro pensieri e i comuni interessi per il cinema horror, per tentare di analizzare, in maniera autoptica, fin nel minimo dettaglio, la fenomenologia dello zombi. Sarebbe stato impossibile, per riuscire a raggiungere questo risultato, rimanere ancorati ad un’osservazione prettamente filmica: l’onnivora voglia di conoscenza ha condotto, con naturalezza, i tre autori a varcare le soglie della tradizioni popolari, della storia e della sociologia, per finire in un’accuratissima analisi filo-scientifica sulle possibili affinità tra malattie esistenti e il sedicente morbo dei ritornanti, e su eventuali diffusioni di fantascientifici virus che porterebbero, a breve giro, all’apocalisse.
All’interno delle pagine de L’alba degli zombie è facile passare da un personale ricordo che lega uno degli autori alla prima visione de La notte dei morti viventi [George A. Romero, 1968] ai resoconti caraibici di Robert Gaillard, raccolti nel suo 40000 Km d’aventures, in cui oltre ad ipotizzare metodi e riti legati al voodoo, si racconta dell’incontro dell’autore con i fantomatici zombie giardinieri, uomini ridotti alla schiavitù fisica e mentale, proprio mediante la trasformazione in morti viventi, mediata dalla magia.
Si ritorna spesso e volentieri alla linfa da cui i tre saggi partono, la filmografia zombesca di Romero, per narrare interessanti aneddoti riguardo alle diverse stesure de Il giorno degli zombi [ancora Romero, 1985], con finali alternativi davvero importanti e da conoscere, e riflessioni sul fatto che nella quarantennale saga, nessuno abbia mai spiegato in maniera precisa la causa della resurrezione dei cadaveri [si passa da una sonda spaziale rientrata dal pianeta Venere, alle spiegazioni pseudo-religiose del “Quando non c’è più posto all’inferno i morti camminano sulla terra”].
Arona, Pascarella e Santoro affrontano il caso zombie in maniera approfondita e variegata, soprattutto quando si tratta di analizzare le pieghe a sfondo sociale e i possibili ritorni scientifici che ci conducono dal possibile parallelismo tra zombie e rivoluzionari alle similitudini tra la diffusione del morbo dei morti viventi con le recentissime epidemie mondiali [e alle successive guerre mediche] alla febbre suina, al batterio della mucca pazza, all’RFD e all’influenza aviaria.
Altre interessanti preziosità sono rappresentate dal commento della scala Keller, simile alle varie scale di misurazione di gradi o movimenti sismici, ma utile per valutare il tasso di sopravvivenza, nei vari singoli stati, in caso di epidemia zombie. Un tasso che, rimanendo ancorato alla realtà, si basa sul calcolo della densità della popolazione, sulla diffusione delle armi da fuoco, sulla presenza di centri militari sul territorio, sul clima e sulle risorse naturali del paese in questione.
Nell’analisi scientifica di un mondo dove la possibile resurrezione di cadaveri affamati di carne umana sia concreta, le ipotesi di sopravvivenza, però, non sono più la cosa più auspicabile per gli esseri umani che, soprattutto nei piccoli centri non troppo sviluppati, si troverebbero a vivere situazioni simili a quelle raccontate in Io sono leggenda di Richard Matheson: pochi singoli viventi bloccati all’interno di un enorme “allevamento a terra di zombie”.
Nelle ultime pagine di L’alba degli zombie una buona rilettura della figura dello zombi nella letteratura classica [si arriva a Dante Alighieri] ad esperimenti di ibridazione più contemporanea, come Orgoglio e pregiudizio e zombie.
A chiusa del volume, si ritorna ancora al cinema, con un’interessante intervista a George A. Romero, firmata da Paolo Zelati.
Luca Ruocco
Autore: Danilo Arona, Selene Pascarella, Giuliano Santoro
Editore: Gargoyle Books [www.gargoylebooks.it]
Pagine: 272
Illustrazioni-Foto: Appendice fotografica
Costo: 17,00 euro