Presentato la sera del 25 ottobre nella sezione Extra del Festival Internazionale del Film di Roma 2011, Case chiuse [2011] è un documentario di Filippo Soldi dedicato ad un tema particolarmente delicato: la chiusura delle case chiuse in Italia. Già nel 1948, in Senato e in Parlamento, si era discusso molto dell’eventualità di chiudere le case d’appuntamento, e lo stesso Ministro degli Interni Mario Scelba, sempre nello stesso anno, aveva disposto il mancato rilascio di licenze per nuove aperture dei bordelli. Era già un segnale importante, che avrebbe trovato conferme nella proposta di legge [di cui si era tanto dibattuto] approvata il 20 Febbraio 1958, presentata dalla senatrice socialista [eletta membro del senato nel 1948] Angela Merlin [più comunemente Lina].
La “Legge Merlin” mirava non solo ad escludere categoricamente la presenza delle case d’appuntamento [entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge] in Italia, ma a punire chiunque favorisse la prostituzione.
L’intento della senatrice era quindi quello, come afferma nell’intervista di Enzo Biagi, presentata all’interno del documentario, di difendere la dignità della donna, e sottrarle al regime di schiavitù. Eppure le polemiche non mancarono, sia da parte di giornalisti, intellettuali, e politici stessi, ma anche da parte delle prostitute che, a volte con toni aggressivi, a volte con toni pacati, non mancavano di scrivere alla Merlin, chiedendole di avere pietà per il loro stato sociale, e denunciando una serie di ingiustizie e speculazioni di cui erano vittime [che Merlin, con Carla Voltolina Barberis, riunirà in un libro, Lettere dalle case chiuse, pubblicato nel 1955 da EGA Edizioni Gruppo Babele]. Questo ed altro ancora è raccontato in Case chiuse, un documentario caratteristico, perché, pur sollevando questioni inerenti alla moralità o meno del mercato del sesso, e sulla giusta o errata proposta di legge Merlin, si accompagna a momenti di ilarità, ad esempio inserendo, tra un’intervista e l’altra, spezzoni di film che hanno trattato, anche solo superficialmente, il tema della prostituzione, tra questi Arrangiatevi! [1959], di Mario Bolognini, che vede protagonista la coppia vincente Totò e Peppino], Roma [1972] di Federico Fellini, Film d’amore e d’anarchia [1973] di Lina Wertmüller, o ancora Matrimonio all’italiana [1964] di Vittorio De Sica.
Sorprende, come tutto ciò che lega il passato al presente, il riscontro che si ottiene attraverso i pensieri espressi nelle interviste di ieri, mediante servizi giornalistici, o semplicemente solo facendo ricorso alla letteratura [foltissima in materia sessuale, soprattutto se consideriamo le opere greche e latine]o al cinema del passato, e i pensieri di oggi. Nel nostro tempo, infatti, il dibattito sul significato di etica morale, buona e cattiva condotta, continua a dividere, e rispetto a ieri poco o nulla cambia.
Una casa di tolleranza [dove lavorano Safina, come prostituta, e Vanessa, alla reception], con sede a Berlino, è la dimostrazione di quanto il mercato della prostituzione, oggi come ieri, attiri a sé uomini di ogni condizione sociale, disposti anche a viaggiare continuamente per concedersi al piacere.
Filippo Soldi dirige un documentario in grado di tracciare alcuni parametri importanti che hanno disegnato la storia dell’Italia, legata al mondo della prostituzione. A lui va riconosciuta una certa abilità nell’aver saputo intervallare nei giusti momenti le interviste con le ricostruzioni storiche, le immagini televisive dell’epoca con quelle cinematografiche. Preziosi sono, su tutti, gli interventi di Eva Cantarella, Lina Wertmüller, Luciana Castellina e Pia Covre, che con intelligenza e sensibilità discutono circa le motivazioni che portarono alla chiusura delle chiuse, e, più in generale, alle polemiche legate alla mancata protezione da parte dello Stato delle prostitute. Poco utili al documentario sono invece gli interventi di Buzzanca e Brass, che non aggiungono niente di importante.
Il lavoro di Soldi ha l’unica colpa di essere poco meticoloso nel ricorso alla storia, risultando spesso superficiale. Rimedia, comunque, per la leggerezza con cui mette in scena un documentario riservato ad una argomento antico, ma ancora trattato con reticenza.
Case chiuse è prodotto da Combo Produzioni in collaborazione con Rai Cinema e Cinecittà Luce, e verrà proiettato ufficialmente il 3 novembre al Teatro Studio di Roma.
Gilda Signoretti
Regia: Filippo Soldi
Con: Eva Cantarella, Luciana Castellina, Pia Covre, Piera Degli Esposti, Mariangela d’Abbraccio, Louis Godard, Michele Lo Foco, Lina Wertmüller, Tinto Brass, Lando Buzzanca, Vanessa, Safina
Uscita in sala: 3 novembre 2011 al Teatro Studio di Roma
Sceneggiatura: Filippo Soldi
Produzione: Combo Produzioni, Rai Cinema, Cinecittà Luce
Distribuzione: /
Anno: 2011
Durata: 52’
Un estratto dal film: