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IO SONO MORTA di Francesco Picone

iosonomorta1Avevamo lasciato Francesco Picone al 2010, con il divertente cortometraggio A joke of too much, che avevamo avuto il piacere di recensire sulla rivista Taxidrivers e di selezionare per la sezione Indie.Horror.it del Roma3FilmTeatroFestival 2011.

Da amanti del cinema di Genere, eravamo rimasti piacevolmente colpiti dall’ironia e dallo spigliato piglio registico con cui il giovane regista si era inserito all’interno di un chiaro gioco di rimandi cinematografici di film anni ’70 e ’80 e, allo stesso tempo, come parodica rielaborazione del più citazionistico duo cinematografico contemporaneo, la premiata ditta Tarantino/Rodriguez e il loro Grindhouse [2007].

Sì, ci aveva piacevolmente colpito il Picone, ma rimaneva il dubbio che a lasciarci questo benevolo ricordo fosse anche il fatto di stare parlando la stessa lingua, di sentirsi, insieme a tanti altri, sul medesimo barcone.

Lasciamo passare un anno [solo un anno!] e teaser, prima, e trailer ufficiali, poi, iniziano a richiamare nuovamente l’attenzione su di lui e sul suo nuovo lavoro: Io sono morta [2011].

Riusciamo a vedere il cortometraggio in anteprima [ancor prima che inizi il suo giro di festival, che prevediamo fruttuoso, e subito dopo il primo incontro con il pubblico]: un fulmine a ciel sereno.

iosonomorta2Picone riesce a stupire chi già era riuscito ad apprezzarlo nel precedente gioco cinematografico, presentando un cortometraggio horror decisamente fuori dal comune che, pur rimanendo profondamente ancorato a rimandi citazionistici e alle amate canoniche atmosfere di Genere, sorprende per la grande professionalità tecnica acquisita, e per l’aver perso qualsiasi aura di amatorialità che ancora macchiava A joke of too much.

Un salto inaspettato, quello di Picone, più di una conferma.

Debitore di un filone cinematografico che da Non aprite quella porta [Tobe Hooper, 1974] allo Shadow di Federico Zampaglione [2010], Io sono morta trova il suo preludio nella scampagnata di una coppia di campeggiatori [Elisa Forti e Federico Mariotti], e nella dichiarazione che lui fa a quell’amica che pensa potrebbe diventare, per lui, qualcosa di molto più importante.

La brutta reazione di lei non sarà che il preludio di una discesa agli inferi che fra rapimenti, tagliole, tavoli da macellaio e cripte porterà Io sono morta a percorrere i terreni del torture porn già cari a Saw [James Wan, 2004], a legarsi in maniera sanguigna con Shadow, a richiamare in causa il Buried [2010] di Rodrigo Cortés, coinvolgendo lo spettatore in uno stravolgimento finale che, ancora una volta, rimanda a Rodriguez e Tarantino.

Io sono morta stupisce per l’ottimo uso della luce, fioca per lo più, a illuminare stati d’ansia e scene di tortura, e per gli effetti speciali di Andrea Marmugi, davvero credibili e ben fatti. Buono anche il montaggio, puntellato di momenti frammentari, fatti di stacchi in asse, a sottolineare i momenti più tesi.

Luca Ruocco

 

Regia: Francesco Picone

Con: Elisa Forti, Federico Mariotti, Stefano Marinelli

Sceneggiatura: Francesco Picone

Produzione: SmallMovie

Distribuzione: SmallMovie

Anno: 2011

Durata: 17’23’’

Trailer:

InGenere Cinema

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