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NON AVER PAURA DEL BUIO di Troy Nixey

nonaverpauradelbuio1Da un’idea di Guillermo Del Toro inizia a prendere corpo, nel 1995, il remake di Don’t be afraid of the dark, film tv del 1973, firmato da John Newland e mai arrivato in Italia, che tanto era riuscito a terrorizzare l’allora giovanissimo regista de Il labirinto del fauno [2006], da rimanere marchiato a fuoco nei suoi ricordi e da iniziare a ribollire nella sua mente da creativo cineasta.

Alla sceneggiatura firmata nel 1995 [insieme a Matthew Robbins] e mai concretizzatasi in una produzione, si aggiungono dei piccoli ma decisivi accorgimenti, prima di far arrivare nelle mani del fumettaro Troy Nixey [Batman], una splendida dark story vecchia scuola, che scava all’interno delle paure più infantili per costruire una macabra rielaborazione della tradizionale fatina dei denti, lo spirito bonario che, in cambio dei denti caduti dei bambini, regala monete.

D’altronde il binomio storie horror – credenze popolari è sempre stato un cavallo vincente e, come ricorda lo stesso Del Toro: “le favole tradizionali spesso parlano di rapimenti, di fate che rapiscono bambini, neonati, adulti, e poi li restituiscono alle famiglie cambiati.”.

nonaverpauradelbuio2Con un incipit perfetto, a precedere i titoli di testa, si apre Non aver paura del buio [2011], presentando al pubblico quella che sarà  ancora una volta la vera antagonista del film, la casa, la dimora protettiva che si trasforma ancora una volta in anticamera infernale, conferma di ancestrali paure che vorrebbero il male nascosto proprio al suo interno.

Nella dimora di Blackwood, pittore naturalista, si susseguono strani fatti che culminano nella scomparsa del piccolo figlio dell’artista e nella completa perdita di senno dell’uomo. Un epilogo oscuro e tragico traghetta lo spettatore in un piccolo viaggio temporale: la dimora Blackwood, gotica e austera location che già da sola segna un gran bel punto a favore per la creazione della giusta atmosfera per questo piccolo godibile horror, è passata nelle mani di Alex [Guy Pearce] e Kim [Katie Holmes], un architetto e un’arredatrice di interni intenzionati a ristrutturarla per poi rivenderla a qualche ricco interessato.

A riaprire le virulente piaghe di casa Blackwood, solo apparentemente cicatrizzate, ci pensa la piccola Sally [Bailee Madison in un’interpretazione ben al di sopra di quella dei suoi colleghi ben più maturi], figlia di Alex, che ancora non è riuscita a superare la separazione dei genitori ed è da poco stata abbandonata dalla madre alle sole cure paterne.

Suggerimento: bisogna stare al gioco. Il film va avanti fra molti “già visto” e “già sentito”, come ogni “vecchia storia” che si rispetti: la bambina sarà il primo contatto umano delle piccole creature [della statura di un ratto, ma dalla forma di ominidi deformi, realizzati in una buona computer grafica], che dall’inceneritore dello studio interrato del pittore, bramano la risalita, alla conquista della dimora Blackwood e dei “denti preziosi” della piccola Sally, che sembrano per loro un’ossessione.

nonaverpauradelbuio3Il padre, troppo distratto ad inseguire l’ombra del lauto guadagno, non pare accorgersi della gravità del turbamento della piccola che, inizialmente, tenta l’approccio diretto coi piccoli esseri, poi, capita l’antifona, tenta di difendersi con l’aiuto di Kim.

Nixey confeziona una bella favola nera, capace di far riaffiorare fobie infantili sopite [da manuale la scena in cui la piccola sonda la presenza di piccoli mostri all’interno delle lenzuola, nel letto]. Non aver paura del buio non si muove certo su ritmi incalzanti e frenetici ma, da buon tributo ad un horror più d’annata, non ha timore di prendersi i suoi tempi, avvolto nella meravigliosa atmosfera creata dalla scenografia di Roger Ford e dai chiaroscuri della fotografia di Oliver Stapleton, giocoforza delle piccole malvagie creature che, come i Gremlins di Joe Dante, mal sopportano la luce forte.

Inutile dire che la presenza di Del Toro, produttore oltre che sceneggiatore, c’è e si sente, a livello visivo, oltre che per le ovvie affinità tematiche dello script con alcuni titoli della sua filmografia.

Un horror liminale: che segna col sangue il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Consigliato anche ai più piccoli.

Luca Ruocco

 

Regia: Troy Nixey

Con: Katie Holmes, Guy Pearce, Bailee Madison, Jack Thompson

Uscita in sala in Italia: venerdì 13 gennaio 2012

Sceneggiatura: Guillermo Del Toro, Matthew Robbins

Produzione: Gran Via, Miramax Films, Tequila Gang

Distribuzione: Keyfilms

Anno: 2011

Durata: 103’

InGenere Cinema

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