Il mercato del narcotraffico romano e, in particolar modo, gli affari di una potente famiglia mafiosa meridionale sono insidiati da un gruppo di spacciatori africani.
Ovviamente la mafia nostrana non ha assolutamente voglia di abdicare, lasciando la corona dello spaccio in mano alla mala straniera.
I tempi cambiano e cambiano anche i confini geografici, invisibili, del traffico degli stupefacenti.
Alessandro Piva, in questi 86 minuti, ci racconta una storia di un Genere, che sembra rifiorire, in Italia, anche grazie a pellicole come ACAB di Stefano Sollima, che vuole descrivere una realtà vista al negativo, accentuandone le tinte scure e, perché no, forzando un po’ la mano nella caratterizzazione dei personaggi.
Come nel caso del duo di poliziotti Silvestri [Claudio Gioè] e Bellucci [Paolo Sassanelli]: uno integerrimo, forse troppo, con la moglie salutista che cucina macrobiotico e l’altro scapestrato ma più umano e, a dirla tutta, più simpatico.
In Henry viene anche raccontato il rapporto di coppia di Nina [Carolina Crescentini] e Gianni [Michele Riondino], che mettono alla prova il loro amore rispetto alla loro sudditanza nei confronti dell’eroina.
Piva, come da sua abitudine [La capa gira], cerca l’immagine sporca, rubata e la recitazione più vera e naturale possibile.
Fa piacere che in Italia qualcuno si sia cimentato in una sceneggiatura di Genere, cosa sempre molto scomoda da gestire a livello d’impatto con l’opinione pubblica, soprattutto per l’utilizzo di determinate tematiche, prima su tutti la violenza. Ma visto che si sta rischiando, perché non osare di più? Perché lasciare un’opera in una sorta di limbo del Genere a metà tra il noir e il decadente?
Anche l’utilizzo degli attori principali per delle micro-interviste personali, quasi come degli “a parte” teatrali, sembra più un esercizio di retorica che una vera riflessione sulla realtà marcia vissuta ai confini delle nostre città.
Non era necessario, a nostro avviso, mettere in bocca ai personaggi protagonisti pensieri che sarebbero dovuti scaturire nella mente dello spettatore, semplicemente guardando questa pellicola.
Di certo il cinema indipendente italiano sta iniziando un lento percorso, nettamente in ritardo rispetto ad altri paesi europei come Spagna e Francia e, sinceramente, nessuno può essere certo dell’esito di tutto questo fermento che, comunque, va salutato positivamente, se non altro perché permette il rimescolamento delle carte e, soprattutto, pone l’accento sulle idee e non sui cliché.
Henry è, di sicuro, un buon punto di partenza.
Paolo Corridore
Regia: Alessandro Piva
Con: Paolo Sassanelli, Claudio Gioé, Carolina Crescentini, Michele Riondino
Uscita in sala in Italia: venerdì 2 marzo 2012
Sceneggiatura: Alessandro Piva
Produzione: Seminal Film, Bianca Film, MiBAC
Distribuzione: Iris Film
Anno: 2012
Durata: 86’