Giovanni [Giovanni Vernia] è uno studente di Genova, trapiantato dal Sud, laureato in ingegneria elettronica e che vorrebbe trovare un lavoro che soddisfi le alte aspettative di suo padre Michele [Maurizio Micheli], un alto funzionario della guardia di finanza.
Troverà ciò che cerca a Milano: un posto come creativo per una società pubblicitaria gestita dal potente Roberto [Bebo Storti], padre della ragazza di Giovanni, Federica [Susy Laude].
Tutto sembra andare a gonfie vele, salvo forse l’arrivo improvviso di un ospite inatteso; infatti Jonny [sempre Vernia], fratello gemello di Giovanni, arriva fargli visita. Il ragazzo è un tipo poco sveglio ed amante delle discoteche, combinare guai è quel che meglio gli riesce e la cosa si farà subito notare con il suo arrivo a Milano.
Sarà colpa del successo planetario di Checco Zalone [i suoi, però, erano film di ben altro stampo comico] e prima ancora di Aldo, Giovanni e Giacomo, ma quelli di Zelig ormai non li ferma più nessuno.
Ti stimo fratello rappresenta l’esordio cinematografico di Vernia, ennesimo comico sfornato dalla factory milanese che col tormentone “Essiamo noi!” è riuscito a ritagliarsi il suo spazio di popolarità, tanto da convincere qualcuno a produrne un lungometraggio tutto suo.
Messo dietro la macchina da presa il comico stesso, affiancato da un esperto del settore [!?], come il regista Paolo Uzzi, dei vari Zelig televisivi, Ti stimo fratello è un prodotto che nasce e finisce dove è stato pensato, con questa poco originale idea [vedere sempre Zalone] dello scontro tra gente del sud con persone del nord, a far da cornice ad una serie di gag comiche degne di un cult trash qualunque.
Il film va avanti con vari riferimenti critici all’Italia d’oggi [raccomandazioni, evasori fiscali, la tv dei tronisti e delle discoteche notturne], ma non è che questo prodotto nato per i fan di Vernia e basta sia così riuscito da farsi prendere sul serio, anzi ogni volta che tenta di rendersi credibile non fa altro che peggiorare le cose.
Inoltre, non basta circondare il protagonista con comprimari di classe come Micheli [Rimini, Rimini], Storti [La cura del gorilla] e Diego Abatantuono [Eccezzziunale…veramente] in versione marpiona [produce la sua Colorado Film] per poter salvare le sorti di Ti stimo fratello, perché un film del genere magari dovrebbe essere curato più nei ritmi comici che nella credibilità delle situazioni.
Forse avrebbe giovato di più la presenza, in cabina di regia, di una mano solida e attenta ad alcune sfumature narrative, per non parlare di quelle tecniche, quest’ultime rese quasi a livelli stucchevoli [tutte le, poche, inquadrature in cui Vernia agisce contemporaneamente nel ruolo dei due fratelli].
Ti stimo fratello è un prodotto che potrà piacere agli affezionati del noto [!?] comico ma che, sinceramente, poco ha da spartire con ciò che si chiama “cinema”.
Mirko Lomuscio
Regia: Paolo Uzzi, Giovanni Vernia
Con: Giovanni Verna, Maurizio Micheli, Susy Laude, Stella Egitto, Bebo Storti, Diego Abatantuono
Uscita in sala in Italia: venerdì 9 marzo 2012
Sceneggiatura: Giovanni Vernia, Paolo Uzzi, Michele Pellegrini, Francesco Cenni
Produzione: Colorado Film
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Anno: 2012
Durata: 93’