Un’indagine nata per uno studio di tesi universitaria, quella portata avanti da Mattia De Pascali, che arriva oggi ai lettori grazie alla casa editrice Kurumuny. Un’indagine che si concentra sull’industria cinematografica che, negli ultimi anni, ha trovato nella regione Puglia un territorio fiorente e d’attrattiva. Ma le ricerche di De Pascali si sono concentrate su un territorio, sua terra natia, ancor più circoscritto: il Salento.
Oltre che per il fatto di testimoniare realisticamente una particolare realtà della cinematografia italiana, Multisala Salento può interessare i lettori di InGenere Cinema, come ha interessato noi, perché si focalizza sui vari livelli di produzioni indipendenti che, proprio in Salento, han trovato terreno fertile.
Multisala Salento può essere considerato, a buon proposito, un attento specchio della contemporanea situazione cinematografica salentina che, dopo una Breve storia del cinema salentino in cui l’autore inquadra, alla svelta, le varie produzioni dal cinema documentaristico-antropologico degli anni ’60, di Gianfranco Mingozzi [La taranta, 1962], Cecilia Mangini [Stendalì – suonano ancora, 1960] e Luigi Di Gianni [Il male di San Donato, 1965], variano ad una serie di commedie anni settanta.
De Pascali non trascura di annotare, in un interessante paragrafo, il fatto che Otranto aveva dato i natali a Carmelo Bene [che l’aveva poi ribattezzata il sud del sud dei santi], e che il Salento sarebbe poi stato culla di due suo produzioni filmiche: Nostra Signora dei Turchi e Il Barocco Leccese.
Ma l’apice di Multisala Salento, la parte più viva e stimolante, sta nelle interviste condotte dallo stesso autore a politici, tecnici e creativi: gente che ha partecipato, in modo più o meno attivo, allo sviluppo di questa piccola ma importante cellula della nostra cinematografia.
De Pascali si sofferma innanzitutto sul rapporto tra politica locale e cinematografia, disegnando un percorso pre e post nascita dell’Apulia Film Commission, soffermandosi ad intervistare Lorenzo Ria, ex presidente della provincia di Lecce.
Il suo lavoro di raccolta di testimonianze, prende poi il via e si allarga ad abbracciare autori di film documentari [Rossella Piccinno], registi di videoclip [Tiziano Russo] e di corto e lungometraggi [il collettivo Fluid Video Crew].
Il lavoro di ricerca di Mattia De Pascali si focalizza anche su Edoardo Winspeare, regista di diversi film che trovano nel Salento il proprio cuore pulsante, a partire dal cortometraggio San Paolo e la tarantola [1990], per arrivare ai lunghi Pizzicata [1996] e Sangue vivo [2000]. Oltre ad analizzare la filmografia del regista, De Pascali incontra e intervista Alessandro Valenti, sceneggiatore e attore per Winspeare, e la lunga chiacchierata riportata nel libro, oltre a dipingere un ritratto del regista e del suo operato, serve anche ad inquadrare il punto di vista chi vive il film sulla carta, prima ancora di girarlo.
Multisala Salento si chiude con l’intervista a Massimiliano Verdesca e la discussione riguardo al suo grottesco ed improbabile film W Zappatore, incentrato sulla figura di un musicista di un gruppo metal satanico salentino a cui, improvvisamente, compaiono le stimmate [titolo che ci premureremo di visionare e recensire su InGenere], per poi fare una veloce carrellata di alcuni titoli amatoriali.
Una mappa di uno spaccato, forse, poco conosciuto della nostra industria cinematografica, utile soprattutto per chi troverà in esso il piacere di andare a ricercare titoli e autori.
Luca Ruocco
Autore: Mattia De Pascali
Editore: Kurumuny [www.kurumuny.it]
Pagine: 92
Illustrazioni – Foto: No
Costo: 11,00 euro