C’erano una volta i telefilm e non le “serie tv”. Laboratori, strice, intermezzi catodici: episodi secchi e brevi, qualcosa da affiancare ai cartoni animati giapponesi, prima ancora che il termine “anime” iniziasse a diventare di dominio pubblico, conferendo valenza intellettuale a questi ultimi. Altra epoca, altro mondo, quando in televisione si faceva dell’intrattenimento ancora lontano dall’essere rivalutato come forma d’arte.
Capitan Nice [1967] apparteneva a quell’universo, rimetterci mano ora equivale a fare i conti con il coefficiente di nostalgia, ma permette anche di buttare giù, se rapportate all’epoca, inaspettate deduzioni.Buck Henry plasma il suo goffo antieroe avendo ben presenti due modelli: il Superman dellaDC Comics e il serial televisivo Batman [1966]. Il Capitan Nice interpretato da William Daniels infatti, prende in prestito dal superuomo venuto da Krypton aspetto e carattere quotidiano [occhiali spessi, impiego anonimo, timidezza], mentre all’eroe mascherato di Adam West sottrae ironia, immaginario pop e paradosso slapstick.
Dietro la facciata del timido chimico del dipartimento di polizia di Big Town, si cela l’animo “anticrimine” di Capitan Nice, giustiziere mascherato in possesso di una forza sovraumana scoperta nella sua formula scientifica proprio da Carter Nash-William Daniels. Unica controindicazione, l’effetto della “pozione”: un’ora dopo la sua assunzione questo svanisce e con lui ogni potere di Capitan Nice.
Buck Henry gioca con lo stereotipo del supereroe, lavorando sì di maniera, ma aggiungendo di suo elementi fondamentali affinché il personaggio, anziché trasformarsi in macchietta già vista, viva di vita propria pur non nascondendo mai le sue fonti d’ispirazione. Oltre a Superman e Batman c’è dell’altro, guardando, ad esempio, il personaggio chiave di Esther Nash, madre di Carter e comando remoto di quest’ultimo, che proprio da lei apprende come comportarsi nei confronti dei malviventi. Ciò fa di Capitan Nice un prezioso prodotto educativo per il pubblico, giovane, al quale è destinato, sorta di eroe buono e tontolone che non muove un passo senza che a consigliarlo sia la sua saggia, possessiva e affettuosa mamma.
A codificare il resto provvede il costume “di scena”, praticamente un pesante pigiama sformato, abbellito dai colori statunitensi e completato da un paio di occhiali da aviatore, che sostituiscono quelli da vista nel momento in cui Carter Nash smette il camice di chimico per indossare i panni di Capitan Nice. Il tutto reso originale e singolare dalle croniche vertigini che affliggono Nash, fobia che lo confina in una situazione di debolezza umana anche quando si trasforma nel suo alter-ego, variante quest’ultima che esalta le capacità metaforiche del suo creatore, lo stesso che allestisce sui tratti comuni di un uomo qualunque il doppio di un supereroe, per un’ora in possesso di una forza esplosiva, udito e vista sviluppate e, dulcis in fundo, addirittura il dono di sapersi librare nel cielo.
Tradizione fumettistica, trovate originali, svago e gag: tutto questo è Capitan Nice, liberato dalla polvere dei ricordi dalla Mosaico, che restituisce visibilità alla creatura di Buck Henry raccogliendo in due DVD i primi dieci episodi del paladino dell’immaginaria Big Town.
Luca Lombardini
Regia: Jud Taylor; Gary Nelson; Charles R. Rondeau
Durata complessiva DVD1 + DVD2: 121′ + 121′
Formato: Full Screen
Audio: Italiano Mono
Distribuzione: Mosaico Media [www.mosaicomedia.it]
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