Polillo editore, in occasione dell’uscita al cinema, lo scorso marzo 2012, di The woman in black, riporta in libreria la nuova edizione del famoso romanzo di Susan Hill, pubblicato per la prima volta nel 1983, e da allora oggetto di numerose e talvolta importanti trasposizioni teatrali.
The woman in black è un romanzo abile nello sviluppare le paure celate dal nostro inconscio, qui descritte attraverso lo sgomento,il terrore e la confusione del protagonista, supportate da una storia compatta, struggente e insidiosa, ma anche una storia dall’incredibile potere ipnotico.
Arthur Kipps è un giovane avvocato, inviato dal suo superiore, Mr. Bentley, a Crythin Gifford, per raggiungere Eel Marsh House, la tetra dimora di Mrs. Alice Drablow, appena deceduta. La soddisfazione per aver ricevuto un incarico così importante, che consiste nell’esaminare tutte le carte appartenenti alla donna di origini borghesi, ben presto darà spazio all’angoscia e al terrore: la dimora di Mrs. Drablow, infatti, è avvolta da un’atmosfera lugubre, legata ad un passato le cui ombre sono ancora vive. Ad Arthur spetta il compito più difficile: abitare il tempo necessario in quella casa, minacciata con il resto del villaggio dalle invadenti maree, e scoprire il motivo di tanta inquietudine.
Il regista James Watkins, traghetta il libro allo schermo cinematografico, ma nel viaggio multimediale, la storia è soggetta a delle aggiunte significative. In genere quando si legge un romanzo, e si assiste poi alla sua trasposizione cinematografica, si avverte un certo stordimento, quasi sempre dovuto al legame affettivo che il lettore ha contratto con il libro, probabilmente perché ci ha permesso di liberare la nostra immaginazione, poi infranta dalla diversa impostazione visiva del film.
Il film di Watkins [dal cui successo la Hammer ha deciso di farne un sequel, di cui però si sa ben poco], scritto da Jane Goldman, seppur in linea con la storia originaria, approfondisce però, per certi versi, alcuni momenti narrativi, e ne riduce altri. Affina ad esempio il personaggio di Elisabeth Daily, donna affranta e ormai in preda ad una lunga depressione a causa della morte di suo figlio, che nel libro occupa invece un ruolo marginale, godendo però subito della stima di Arthur Kipps, proprio per via della sua discrezione e ospitalità che ha in comune con suo marito. È nuovo poi il personaggio di Victoria Ardy, la bambina [poi ossessione, insieme con la donna in nero, delle ossessioni di Arthur], morta per aver bevuto la lisciva, così come pure l’attenzione data agli abitanti del villaggio. Come non dimenticare poi la sequenza iniziale, che vede tre bambine, intente a giocare tra loro, lanciarsi dalla finestra simultaneamente. Arthur invece riprende la personalità con cui lo aveva pensato la scrittrice britannica, soltanto che nel libro ripercorre con la mente il suo viaggio a Crythin Gifford, per raggiungere Eel Marsh House, durante una notte di Natale, quando Esmé, la sua seconda moglie, la figlia e i suoi tre nipoti, decidono a turno di raccontare una storia del terrore. Il taciturno Keckwick [che sia nel film che nel romanzo sembra quasi assurgere a fantasma, e la cui spettralità è ricalcata dal carrettino, che ricorda vagamente Il carretto fantasma di Sjöström, alla ricerca di nuovi morti], nel romanzo presta più volte soccorso a Kipps, scampandolo dalla morte dopo che, insieme con il fido Spider, stavano per finire inghiottiti dal fango. Questa scena nel film è assente, perché sostituita con un’altra scena, molto bella, che vede Arthur protagonista di un’azione tesa a recuperare il corpo del bambino, figlio della donna in nero, per permettere ad entrambi di riposare in pace, evitando di fare altre vittime. Nonostante queste differenze, però, la base su cui si regge il romanzo di Hill è intatta, e il film può dirsi pienamente riuscito. Coraggiosa è certamente la scelta del regista di modificare il finale, che, va detto, è inferiore, per potenzialità narrativa e forza visiva, a quello originario.
Invitiamo chiunque ami leggere, indipendentemente dal genere letterario preferito, ad acquistare il libro, per perdersi all’interno di una storia allucinante e seducente in tutta la sua oscurità. Non ve ne pentirete.
Gilda Signoretti
Autore: Susan Hill
Editore: Polillo editore [www.polillo.it]
Pagine: 188
Illustrazioni-Foto: No
Costo: 12,90