Rhoda Williams [Brith Marling], promettente studentessa diplomanda, tra pochi mesi avvererà il suo sogno di trasformare la sua passione per l’astronomia in materia di studio e nel suo futuro lavoro. Nello stesso periodo, nel cielo ha iniziato a brillare un qualcosa che inizialmente sarebbe potuto sembrare un astro, ma che, in realtà, si è presto identificato come un nuovo pianeta, che ritorna vicino alla Terra nel suo viaggio orbitale, decisamente lungo. Rientrando da una festa, Rodha inizia a scrutare, mentre è al volante della sua auto, quel piccolo puntino azzurro nel cielo notturno. È un attimo, la ragazza perde il controllo della sua auto e si scontra con un’altra macchina, uccidendo due dei tre passeggeri. Inizia per la giovane un periodo di detenzione di quattro anni, che per lo spettatore passano bruscamente, iniziando ad immagazzinare le prime notizie importanti relative al pianeta sconosciuto: il nuovo corpo celeste, infatti, si rivela essere un perfetto specchio della Terra, per dimensioni, forma e conformazione e, si scoprirà più avanti, sembrerebbe essere abitato dalle stesse persone, una sorta di dimensione parallela solidificata nello spazio, popolata da perfetti doppelgänger.
Una volta uscita di prigione, Rodha, ormai completamente annientata dal senso di colpa e dalla cognizione di aver ormai perso ogni possibilità di realizzazione personale, decide di entrare nella vita dell’unico sopravvissuto all’incidente, il compositore John Burroughs [William Mapother], per tentare di rendergli la vita almeno un po’ più accettabile, in una sorta di doloroso cammino di redenzione.
Parallelamente, Rodha, il cui unico sogno era rimasto quello di studiare da vicino le stelle, partecipa al concorso, indetto da una famosa multinazionale, che permetterà al vincitore di avere un posto gratuito all’interno dello shuttle che sarà lanciato verso il pianeta specchio.
Another Earth, film del 2011, opera d’esordio di Mike Cahill, è il secondo film a distanza di pochi mesi ad affrontare il tema di un grosso pianeta che, di punto in bianco, appare sull’orizzonte terrestre. Se prima c’era stato quello in collisione visto da Lars Von Trier in Melancholia [2011], quello di Cahill, per un’apparentemente strana combinazione, ricama sulla stessa idea dell’esistenza di un decimo pianeta [il pianeta X] all’interno del Sistema Solare. Un pianeta dall’enorme ellissi orbitale, su cui sarebbero nascoste le stesse motivazioni dell’evoluzione della razza umana… ma questo è un discorso a parte.
Perché Another Earth si rivela, in realtà, solo un lungo e melodrammatico spot sulla sicurezza stradale, che di sci-fi mantiene solo un fondo.
Cahill e il suo co-sceneggiatore Brit Marling focalizzano l’intera storia sul difficile rapporto tra la giovane “colpevole” e il vedovo perso nelle paludi della depressione, tanto che il pianeta risulta a tratti un’intrusione posticcia, utile, sì, alla chiusa finale, ma che lascia del tutto freddo il contenitore melo’.
Il film, carico di lirismo e di riferimenti culturalmente “eminenti” [il mito della caverna di Platone…], affoga nella troppa drammaticità e in un ritmo drammaturgico letargico.
Con questi accordi, meglio esser soli nell’universo!
Luca Ruocco
Regia: Mike Cahill
Con: William Mapother, Brith Marling, Jordan Baker, Robin Lord Taylor
Uscita in sala in Italia: mercoledì 16 maggio 2012
Sceneggiatura: Mike Cahill, Brit Marling
Produzione: Artistis Public Domain
Distribuzione: 20th Century Fox
Anno: 2011
Durata: 92’