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COSMOPOLIS di David Cronenberg

cosmopolis1Eric Packer [Robert Pattison], giovanissimo manager dall’alta finanza newyokerse, attraversa Manhattan a bordo della sua limousine, per raggiungere il suo vecchio barbiere e farsi sistemare i capelli. L’uscita, iniziata per un futile motivo si trasforma in una personale epopea, vissuta da Packer, per la maggior parte del tempo, seduto sul trono di pelle nera, posto all’interno dell’iper-tecnologica limousine, nella quale si avvicendano altri personaggi, tante unità dalla cornice dorata entro cui il giovane milionario vive la sua esistenza simulata, che tenta di ancorarsi alla realtà attraverso le ossessioni per il sesso, il cibo, e questioni di poco conto, come un taglio di capelli sempre perfetto.

Durante il viaggio in limousine, mentre la città è bloccata da una visita del presidente degli Stati Uniti, e da una violenta protesta contro gli spropositi del capitalismo, Packer assisterà al crollo del suo impero finanziario.

A distanza di un anno dal bel A dangerous method [2011], Cronenberg torna in sala [e parte da quelle del Festival di Cannes, dove il film partecipa in concorso], con una pellicola molto personale, anche se se tratta dal romanzo omonimo del romanziere Don DeLillo.

cosmopolis4La lavorazione a Cosmopolis [2012], partita da un’idea del produttore Paulo Branco, ha da subito messo in moto la mente creativa del regista di Crash [1996] che decide di curarne personalmente anche lo script e, dopo aver selezionato tutti i dialoghi presenti nello scritto dall’autore, inizia a costruire attorno alle frasi di DeLillo una struttura filmica, che in parte s’allontana dalla forma del romanzo, pur rispettandone in pieno, a detta dello stesso autore, la poetica.

Ambientato in gran parte all’interno della limousine di Packer, Cosmopolis è un film critico e impegnato, una visione disincantata e decisamente attuale sull’odierna società, sull’andamento delle borse, sul capitalismo.

Cronenberg firma un’opera filmica che trasuda intermedialità: non solo perché deriva da un romanzo, con cui palesa un importante valore di bivalente completamento, ma anche perché è carico di un linguaggio tipicamente teatrale. I dialoghi tra Packer e i suoi interlocutori, i tempi dilatati e le scene sospese, cosmopolis2costruite per non portare a nulla, per non sciogliere nodi drammaturgici, sono manifesti link all’assurdo metropolitano di Harold Pinter, all’attesa spietata di Samuel Beckett, alla grottesca ironia di Ionesco.

Sorprende positivamente l’interpretazione dell’ex emo-vampiro Robert Pattison che nella sua naturale poca espressività veste alla perfezione i panni del giovane golden boy della finanza, rimanendo sempre distaccato davanti a situazioni d’ogni tipo [dal sesso, agli affari, alla violenza], come d’uopo negli schemi dell’Assurdo teatrale.

Quello che poco convince è, invece, la troppo chiara denuncia dell’autore, la negatività del dominio del mondo capitalistico, l’ossessivo ibridarsi di tecnologia e finanza che porta alla totale spersonalizzazione dell’individuo e alla totale perdita di sentimenti ed emozioni; questo esser troppo urlato, sin dalle prime scene del film, ha probabilmente il risultato di far perdere non poca forza al messaggio, che invece ne sarebbe uscito ben più rinforzato se si fosse fatto perno su interessanti concept sparsi fra i lunghi dialoghi: quello che vede il topo diventare la nuova unità monetaria, sopra tutti gli altri.

cosmopolis3Anche la morte, in un paesaggio così desolato, diventa normale routine, da affrontare quotidianamente con passività e noia.

Un Cronenberg insolito e inaspettato, che nonostante uno sfoggio forse troppo freddo di un’autorialità che ormai da tempo gli viene riconosciuta, torna ancora una volta a stupire per i tanti autori che riesce a contenere all’interno del suo cangiante corpo registico.

Luca Ruocco

Regia: David Cronenberg

Con: Robert Pattinson, Juliette Binoche, Sarah Gordon, Mathieu Amalric, Paul Giamatti

Uscita in sala in Italia: venerdì 25 maggio 2012

Sceneggiatura: David Cronenberg, tratto dal romanzo di Don DeLillo

Produzione: Alfama Films, Prospero Pictures

Distribuzione: 01 Distribution

Anno: 2012

Durata: 108’

InGenere Cinema

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