Dalle pagine del fumetto The Men in Black, scritto da Lowell Cunningham e illustrato da Sandy Carruthers [pubblicato dalla Aircel Comics, prima, dalla Malibu Comics, poi, e infine dalla Marvel Comics, nel 1990], gli agenti segreti J e K arrivano al grande schermo nel 1997, per mano del regista Barry Sonnenfeld che ne curerà l’intera trilogia, e nei corpi del solenne Tommy Lee Jones e del beffardo Will Smith che, in occasione dell’uscita in sala del terzo capitolo [in Italia, il 25 maggio2012], ha affermato che quello di J è ancora oggi uno dei personaggi a cui continua a sentirsi maggiormente legato.
La saga di Men in Black porta alla ribalta le famigerate figure degli “uomini in nero” che [pare!] hanno il compito di monitorare il continuo viavai di creature extra-terrestri sul pianeta Terra, e l’effettiva non pericolosità delle loro attività, cercando contemporaneamente, anche con metodi non politicamente corretti, di nascondere agli occhi della popolazione mondiale l’esistenza dei visitors, o di cancellare dalla memoria di improvvisati testimoni oculari l’eccezionalità delle proprie visioni.
Prima di essere reclutato dallo stesso K, J è un semplice poliziotto che, senza saperlo, riesce a tener testa ad un clandestino extra-terrestre, durante una spericolata corsa per le strade e i tetti di New York.
Preso sotto l’ala protettiva del vecchio K, J dovrà abbandonare ogni cosa avesse riguardato sino a quel momento la sua vita, per diventare l’ultimo degli uomini in nero e, da quel momento, vivere nell’ombra e nell’anonimato, accettando di indossare l’ultimo vestito, quel completo nero con camicia bianca e occhiali da sole, che l’avrebbe accompagnato per il resto dei suoi anni.
Detta così la cosa potrebbe sembrare triste, ma J e K, all’interno dell’ultramoderna base/dogana e per le strade dei sobborghi cittadini, completamente invase da vite non terrestri camuffate, se la spassano davvero! Ed è questo il punto di forza del film:Men in Black affronta con estrema ironia e modernità il tema di un continuo pericolo di invasione extra-terrestre, sommando alle volutamente goffe e molto creative razze create da Rick Backer, la perfetta coppia padre/figlio creata per e da Jones e Smith.
Nel primo episodio, K e J dovranno sventare un enorme scarafaggio extra-terrestre che, disossato il primo umano [Vincet D’Onofrio] che incontra appena messo piede sulla Terra, ne indossa la pelle per aggirarsi senza dare nell’occhio, per impossessarsi di una sedicente galassia nascosta.
Di certo il migliore dei tre capitoli: come dimenticare scene come quella in cui Will Smith tenta di agevolare il parto di un’aliena polipoide o quella in cui i due uomini in nero, in cerca di informazioni, si fermano a parlare con il cane carlino che diventerà mascotte della trilogia? L’edizione Sony HE, oltre ad essere perfetta a livello audio-video, è stra-carica di contenuti extra [oltre 98 minuti!], che vanno da una serie di giochi interattivi [quiz, gioco multiplayer…], alle scene eliminate, al commento del regista e di Jones, a un fiume di video di making of!
2002: stesso pianeta, nuova feccia! Men in Black II riprende le fila del primo capitolo: K, stanco e disincantato, aveva deciso di farsi neutralizzare dal fidato J, per riuscire a dimenticare tutto quello a cui, negli anni nei MIB, aveva assistito, e tentare di avere una vita normale. Ma il destino non sembra esser d’accordo: l’informe mostro Kylotiano acquista l’immagine di una modella di lingerie adocchiata sulle pagine di una rivista patinata e prende in assedio la centrale MIB, con tutti i suoi impiegati [terrestri e non], chiedendo come riscatto la fantomatica “Luce di Zartha”, un indefinito oggetto che riporta a fatti acvvenuti decenni prima e che solo il vecchio K potrebbe sbrogliare.
J si mette in moto per riportarlo alla base e per fargli recuperare la memoria perduta: altre gag, altre razze aliene, altro pericolo di distruzione della Terra, ma la sostanza non cambia… Anche per questo il sequel di MIB non convince pubblico e critica: non c’è niente di quella freschezza e senso di novità che caratterizzava il primo film, anzi il tutto risulta fin troppo scontato, e anche il livello di commedia non decolla. Ovvio quindi che prima di passare al ben più riuscito capitolo 3 [ne parliamo ampiamente qui] ci siano voluti dieci anni! Quello di cui non ci si può lamentare, anche in questo caso, è la qualità del Blu-Ray Sony HE, sempre eccellente e con una valanga di extra [più di 100 minuti!]: come sopra si va dal commento del regista ai varimaking of, al finale alternativo!
Luca Ruocco
MEN IN BLACK
Regia: Barry Sonnenfeld
Con: Tommy Lee Jones, Will Smith, Linda Fiorentino
Durata: 98’
Formato video: 16:9 – 1.85:1 – 1920X1080
Audio: Italiano, Inglese, Spagnolo 5.1 Dolby True HD
Distribuzione: Sony Pictures Home Entertainment [www.he.sonypictures.it]
Extra: Scene eliminate; Quiz intergalattico MIB; Gioco multiplayer; Chiedetelo a Frank il carlino!; Gioco interattivo; Commenti del regista e di Tommy Lee Jones; Scene estese e alternative; Metamorfosi dei MIB; Featurette originale; Visual Effect; Characteranimation; Creature concept; Gallerie; Storyboardcomparison; Scene editing workshop; Video musicale; Trailers
MEN IN BLACK II
Regia: Barry Sonnenfeld
Con: Tommy Lee Jones, Will Smith, Lara Flynn Boyle
Durata: 88’
Formato video: 16:9 – 1920X1080
Audio: Italiano, Spagnolo, Tedesco, Francese 5.1; Inglese 5.1 DTS-HD MA
Distribuzione: Sony Pictures Home Entertainment [www.he.sonypictures.it]
Extra: Video musicale Black Suite Comin’ [Nod Ya Head] di Will Smith; Commento del regista; Finale alternativo; Blooper Reel; MIIB ADR; Design in motion; Rick Baker: Alien maker; The Stellar Sound of MIIB; Cosmic Symphonies: Elfman in space; Barry Sonnenfeld’s Intergalactic Guide to Comedy; Creature featurette; Serleena animatic sequence; Multi angle scene deconstructions