La morte ha fatto l’uovo, del 1968, è uno dei migliori esempi di thriller sperimentali italiani. È certamente un cult del Genere thriller giallo, merito di un acuto Giulio Questi [Se sei vivo spara, 1967, ], che si avvale della creatività di Franco Arcalli, sceneggiatore di film di culto come Ultimo tango a Parigi [1972, di Bernardo Bertolucci] e C’era una volta in America [1984, di Sergio Leone], ma anche famoso montatore, che qui riveste entrambe funzioni, e di Dario Di Palma, storico direttore della fotografia.
Già il titolo, che sa di provocatorio, riporta ai canoni surrealisti, che si estendono ed si esplicano in tutto il film attraverso il ricorso alle musiche allarmanti e rumorose di Bruno Moderna, al montaggio che non cerca continuità perché sempre frammentato e appositamente confusionale, alla fotografia visionaria e accecante, fino alla costruzione di una trama che è scomposta fin dal suo nascere, perché non segue né le regole tipiche della classica evoluzione di una storia, né ha voglia di rimettere insieme pezzi di un puzzle, che si preferisce lasciar scombinato.
Marco [Jean-Louis Trintignant] è un dirigente d’azienda taciturno e schivo. È sposato con Anna [Gina Lollobrigida], una donna molto bella e dal carattere deciso, è lei, infatti, nella vita di coppia, a prendere il sopravvento sul marito.
L’amore tra i due è ormai sopito da anni, e forse proprio per questo Marco cerca l’attenzione di Gabri [Ewa Aulin], una ragazza molto carina e ancora immatura, che gioca, per la giovane età, a fare un po’ la Lolita, e proprio questa sua vivacità colpisce Marco, che ha invece sposato una donna troppo seriosa. Il rapporto tra i due si fa solido, apparentemente, e infatti i due tramano le modalità per uccidere Anna. Marco non sa, però, che proprio Gabri sta architettando il modo per sbarazzarsi di lui e di sua moglie…
Questi sembra chiedere allo spettatore meno rilassatezza, vuole metterlo in gioco, ponendogli non solo diversi interrogativi sull’innocenza o colpevolezza dei personaggi, ma indurlo a riflettere proprio sul gioco di comprensione/incomprensione del film, come per aprirgli la mente e svuotarla dei soliti cliché.
Insomma, La morte ha fatto l’uovo non è un film che lascia inattivi, soprattutto se ci riferiamo alla compartecipazione volontaria/involontaria dello spettatore. È un film che non si dimentica, che osa, anche nel voler denunciare le sperimentazioni sui polli, e nel voler descrivere lati umani assolutamente negativi: la superficialità, l’inganno, la sete di arrivismo.
L’imperdibile edizione DVD è distribuita da Videa-CDE, peccato solo che non contenga contenuti speciali, che avrebbero certo entusiasmato gli amanti del film.
Gilda Signoretti
Regia: Giulio Questi
Con: Jean-Louis Trintignant, Gina Lollobrigida, Ewa Aulin
Durata: 85’
Formato: 1.78:1 – 16/9
Audio: Italiano Mono
Distribuzione: Videa-CDE [www.videa-cde.it]
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