Visto il buon riscontro ottenuto al box office nostrano dalla commedia francese [da Quasi amici a Piccole bugie tra amici, passando per Il mio migliore incubo], quale migliore occasione di questa per continuare a importarne delle altre, prima che la stagione cinematografica 2011-2012 ceda il passo alla prossima? A prendere la palla al balzo è la Videa che porta sugli schermi a partire dal 22 giugno Chef, la commedia culinaria scritta e diretta da Daniel Cohen. Mossa piuttosto azzeccata visto il gradimento dimostrato dal pubblico italiano nei confronti delle pellicole provenienti da Oltralpe, al quale si vanno ad aggiungere i buoni indici rilevati in termini di share per quanto riguarda le tante trasmissioni televisivi a carattere gastronomico che affollano il palinsesto giornaliero. Ultima e non meno importante la presenza nel cast tecnico di un po’ di made in Italy, che vede la colonna sonora firmata da Nicola Piovani. Insomma, tre ottimi motivi per tentare una distribuzione nelle sale, ma la minaccia della stagione balneare già avviata e il desiderio di sabbia, mare e sole, potrebbero in qualche modo ostacolare gli accessi e diminuire l’affluenza.
Se questo si verificasse [e ci sono buonissime probabilità viste le temperature, anche se la fantomatica crisi potrebbe far desistere moltissimi italiani dalla vacanza fuori porta], sarebbe un peccato perché l’ultima fatica di Daniel Cohen, dopo il pregevole Les deux Mondes, è una commedia semplice, leggera e gradevole, arricchita dal divertentissimo duo di protagonisti formato da Jean Reno e Michaël Youn, che rappresenta la nota più positiva dell’intera operazione.
Un’operazione che non ha smanie autoriali, ne tantomeno alte pretese se non quella di intrattenere e strappare qualche sorriso alla platea di turno. Ci riesce e lo fa senza ricorrere alla satira feroce o alla volgarità più spicciola. Al contrario, sceglie una strada più sobria legata ad uno humour più sottile e meno travolgente, ma comunque efficace, basato sull’equivoco e sulla fisicità degli interpreti [vedi ad esempio la divertente scena del collegamento on line tra il personaggio di Jacky con sua moglie]. La regia non ha, infatti, colpi di coda o passaggi di rilievo, piuttosto si limita al minimo indispensabile, mettendosi totalmente al servizio della scorrevolezza del racconto, del brio dei dialoghi, del delineamento dei personaggi e, soprattutto, delle dinamiche narrative. È la buona scrittura, attenta e puntuale, prima che lo stile e la tecnica della sua trasposizione in immagini piuttosto piatta, l’elemento che consente a Chef di attestarsi al di sopra della sufficienza.
Lo script ci porta al seguito di Jacky, trentaduenne amante della buona cucina, che ha molto talento e sogna di aprire un ristorante. Nel frattempo però sbarca il lunario con lavoretti che non riesce mai a tenere. Questo fino a quando non incontra Alexandre Lagarde il migliore chef della Francia – e suo mito personale! – che rischia di perdere una forchetta d’oro. Uniti dalla passione per le ricette della tradizione francese, affronteranno la sfida con le nuove tecniche di cucina molecolare per salvare l’onore e la gestione del ristorante più famoso di Parigi. Plot alla mano tornano alla mente molte commedie gastronomiche, ma limitandoci alla filmografia transalpina non si possono non ricordare L’ala o la coscia? di Claude Zidi o Chi ha rubato il presidente? di Jacques Besnard. Ma se si pensa al rapporto che si viene a creare tra i due personaggi principali, al loro modo di interagire vicino o lontano dai fornelli, il riferimento con quel capolavoro del cinema d’animazione che risponde al titolo di Ratatouille è inevitabile, anche se come analizzato nelle righe precedenti la distanza che li separa è senza ombra di dubbio abissale.
Francesco Del Grosso
Regia: Daniel Cohen
Con: Jean Reno, Michaël Youn, Julien Boisselier
Uscita in sala in Italia: venerdì 22 giugno 2012
Sceneggiatura: Daniel Cohen
Produzione: Gamount, TF 1 Films Production, A Contracorriente Films
Distribuzione: Videa-CDE
Durata: 84’
Anno: 2012