Home / Recensioni / Festival / Fantafestival 2012 / INTRUDERS di Juan Carlos Fresnadillo

INTRUDERS di Juan Carlos Fresnadillo

intruders1All’interno della serata inaugurale della trentaduesima edizione del Fantafestival, il 18 Giugno, Universal Pictures ha presentato l’uscita in DVD e Blu-Ray di Intruders, un horror diretto da Juan Carlos Fresnadillo, tornato alla postazione di regia dopo qualche anno da 28 settimane dopo [2007].

Intruders, scritto da Nicolas Casariego e Jaime Marques [che lo considera un horror psicologico e soprannaturale], è un film che avrebbe, in teoria, tutti i presupposti per sfondare, ma che, colpa forse di una sceneggiatura troppo banale, non va oltre un certo limite.

Pare che Intruders non sia per nulla coraggioso, ma si accontenti di raccontare e descrivere una favola nera in cui un uomo senza faccia terrorizza un bambino e una ragazzina. Le novità mancano, e tutto sa di già visto, così come scontato è il finale. La recitazione degli attori è buona, ma è fiacca la personalità dei protagonisti adulti che irrompono sulla scena senza apportare nessun contributo, nessuna autorevolezza. Davvero un peccato, perché il film non è brutto, ma non riesce a brillare.

Madrid. Juan [Izán Corchero] è un bambino ossessionato dagli incubi notturni. In un primo momento sua madre, Luisa [Pilar López de Ayala], non risponde con la giusta preoccupazione al malessere del figlio, ma poi, quando gli incubi di Juan, nei quali il protagonista è un uomo senza faccia contro cui si trova a combattere, si fanno più insistenti, si rivolge a padre Antonio [Daniel Brühl], che è scettico nei confronti della donna, ma che si presta in loro aiuto.

intruders2Londra. Mia [Ella Purnell] è una ragazzina di 12 anni. La sua vita trascorre felicemente, tra l’affetto dei suoi genitori e la scuola. I suoi incubi cominceranno dalla scrittura di un racconto di paura che dovrà leggere a scuola, in cui un uomo senza volto terrorizza e insegue un bambino. Mia traspone il racconto nella vita reale, vivendolo intensamente, e quando anche suo padre [Clive Owen] condivide con lei le stesse visioni, allora la situazione si fa seria, e il ricorso alla polizia nulla può fare nei confronti di un uomo che nessun’altro vede.

A Fresnadillo va dato, però, il merito di aver diretto un film che, pur se difettoso, non annoia, grazie probabilmente ad un montaggio alternato, che insegue l’azione tra il buio della scale antincendio di casa di Juan e la camera di letto sua e di Mia, impreziosendosi di una fotografia davvero bella, soprattutto nei giochi buio/luce, curata da Enrique Chediak [che ha lavorato con Fresnadillo anche in 28 settimane dopo]. Bella la scena in cui il padre di Mia vede per la prima volta Senza Faccia insieme con sua figlia, richiamato in camere della bambina dall’accendi-spegni della lampada da comodino.

Intruders viaggia su un doppio binario: quello dell’immaginazione e quello della realtà, che si fondono e confondono in un divertente gioco in cui non si sa bene quale delle due sia quella giusta e prevalga sull’altra. Se dapprima le vittime di questi incubi sono i bambini, pian piano prima il padre di Mia, poi la madre di Juan verranno inglobati in una dimensione che avevano dimenticato, e saranno accusati di pazzia e visionarietà [la psicologa di Mia parla di sindrome ereditata dal padre alla figlia]. Neanche il ricorso alla chiesa e alla polizia saranno concreti mezzi per sconfiggere l’uomo senza faccia.

intruders3I contenuti extra sono numerosi, e spaziano dalla sezione “Scene eliminate” a “Realtà e finzione”, che vede l’intervento del regista, degli sceneggiatori e del produttore, Enrique López Lavigne, a “Due storie, due città”, in cui il regista descrive proprio il diverso atteggiamento che i protagonisti spagnoli hanno rispetto ai protagonisti inglesi, questi ultimi più razionali, così da rivolgersi alla polizia escludendo Dio; a “Diretto da”, in cui gli attori descrivono la loro esperienza lavorativa con Fresnadillo; e infine “Chi è Senzafaccia”, che è una sorta di commento al film, in cui viene focalizzata l’attenzione proprio sull’ereditarietà delle paure da genitore a figlio.

Gilda Signoretti

 

Regia: Juan Carlos Fresnadillo

Con: Izán Corchero, Pilar López de Ayala, Ella Purnell, Clive Owen

Durata: 100’

Formato: 1080p High-Definition Widescreen 2.40:1

Audio: Italiano, Inglese, Spagnolo, Francese, Tedesco, Danese, Olandese, Finlandese, Greco, Noervegese, Portoghese, Svedese, Irlandese, Giapponese, Cinese, Coreano

Distribuzione: Universal Pictures [www.universalpictures.it]

Extra: Scene eliminate, Realtà e finzione, Due storie, due città, Diretto da, Chi è Senzafaccia: Il making of de INTRUDERS

InGenere Cinema

x

Check Also

IL PROGRAMMA COMPLETO DEL 44° FANTAFESTIVAL: Dal 27 novembre all’1 dicembre a Roma

Giunto alla XLIV edizione, il FANTAFESTIVAL è pronto a spiegare le sue ...