Nel 2005 Massimiliano Verdesca aveva direttoIn religioso disagio, un corto della durata di diciassette minuti davvero interessante.
Nel 2011, però, dopo aver intuito la reale potenzialità di quel corto, Verdesca ha deciso di dargli uno sviluppo più consono e articolato e, perciò, ne ha fatto un lungometraggio, dal titolo più diretto: W Zappatore.
Se i due lavori si somigliano, ovviamente, per la ripetizione delle linee essenziali della trama, e di alcune inquadrature, o per la presenza dello stesso attore protagonista, Marcello Zappatore, e del cattivo della situazione, Ilario Suppressa, sono invece distanti per altri.
In questo W Zappatore, infatti, Verdesca, pur rimanendo sempre fedele ai tempi dilatati, che non annoiano davvero mai, perché supportati da buone fondamenta [sia a livello registico che scenografico, sia musicale che interpretativo] e efficacemente eccentrici, accosta al protagonista due figure, non più marginali, la madre e la nonna.
Nel ruolo della madre Verdesca ingaggia Guia Jelo, un’attrice validissima, che ha spaziato dalla tv al cinema, senza mai perdere il proprio temperamento, mentre per il ruolo della nonna, è riuscito a tirare in ballo l’instancabile Sandra Milo, che non ha certo bisogno di presentazioni, e che dimostra di amare le produzioni indipendenti e di non snobbarle, come invece si sarebbe portati a pensare quando un attore o un’attrice della sua esperienza vanta una carriera lunghissima, con collaborazioni importanti.
Marcello Zappatore [che nel film interpreta sé stesso] è un ragazzo di trentatré anni, molto chiuso e inespressivo, amante della musica metal. Suona infatti in una band di vocazione satanica molto conosciuta nella provincia di Lecce. I giorni trascorrono tutti uguali, finché uno strano prurito non comincia a procurargli seccanti fastidi che lo inducono a grattarsi tutto il giorno. Ecco comparire le prime piaghe, a partire dal costato, ma nessuno, eccetto lui, crede che possa trattarsi di stimmate. Neanche la sua fidanzata, Rosa [Monica Nappo], che infatti lo lascia. Marcello è devastato: perché proprio a lui, satanista convinto, miscredente e disilluso, è stato dato il dono delle stimmate? Sua madre [Guia Jelo], molto cattolica, lo spinge sulla retta via, invitandolo a lasciare quella brutta cerchia di amici, tra cui Mosè [Ilario Suppressa], il più cattivo del gruppo, che tramerà vendetta contro Marcello per il tradimento fatto al gruppo. Ed è la madre che lo porta con Don Belo [Romolo Augustolo], che ne diventa divertita guida spirituale. Solo sua nonna Sandra [Sandra Milo], energica e pimpante come non troppe persone della sua età, è l’unica a capire veramente le vere aspirazioni di Marcello, e lo sprona a continuare a coltivare la sua passione per la musica.
L’aspetto curioso della lavorazione del film sta nel fatto che Verdesca ha scritto W Zappatore dopo aver ingaggiato il cast, una scelta libera e non casuale, certamente non tipica, ma a volte l’atipicità è frutto di ingegno, e spesso la rottura di regole, se effettuata da una persona dalla mente aperta e risoluta, portano a buoni frutti. È questo il caso di W Zappatore, un film originale, divertente, diretto con grande spirito e arguzia. Abbiamo avuto modo di vedere il film in occasione del FantaFestival, alla presenza del regista, con il quale gli spettatori hanno interagito a lungo, segno che Verdesca ha centrato l’obiettivo.
Gilda Signoretti
Regia: Massimiliano Verdesca
Con: Marcello Zappatore, Guia Jelo, Sandra Milo
Sceneggiatura: Massimiliano Verdesca
Produzione: Rock’n’ Dog, Apnea Film
Distribuzione: /
Anno: 2011
Durata: 90’
Trailer: