[continua da qui]
[GL]: Sei stata molto presente anche nel cinema d’autore. “Paolo il caldo” di Vicario, “Per amare Ofelia” di Mogherini, alcune pellicole di Salce [“Colpo di stato”].C’era un clima diverso nei set del cosiddetto cinema alto [definizione che non amo] rispetto al cinema popolare?
[ODS]: Più che d’autore questi che citi li metterei tra i film definiti da serie A e anche a me non piace questo tipo di classificazione. Ovviamente la questione principale è sempre quella dei soldi. Per cui i mezzi a disposizione, la cura in ogni particolare e la possibilità di un cast prestigioso faceva la differenza. Per farti un esempio nel film L’invasione con Michel Piccoli e Lisa Gastoni, abbiamo girato in una villa costruita completamente nello studio n.5 di Cinecittà, una sorta di tempio sacro perché veniva quasi esclusivamente allestito per i film di Fellini. Non so quanto potesse costare ma credo una cifra pazzesca. La pellicola, sempre molto costosa, era l’elemento indispensabile con cui i produttori dovevano fare i conti, ma per questo tipo di film non era un problema. Il clima sul set era piuttosto quello che creava il regista, non una questione di cinema alto o basso. Nel cinema più popolare i tempi erano più stretti, non bisognava sprecare pellicola, per cui a volte i ciak erano limitati e dovevi essere proprio brava/o a cavartela con poche ripetizioni di scena.
Magari c’era una sola macchina con autista a disposizione, i cestini o i ristoranti meno costosi, i vestiti, se non si trattava di un film in costume, erano spesso quelli di noi attori e così via. È certamente più semplice fare un film ricco, c’è più agio in tutto. Ma ho visto muoversi maestranze, registi, produttori e attori nei film cosiddetti minori con un tale entusiasmo e maestria, cercando comunque di metterci il massimo dell’impegno, nello stesso modo in cui i mezzi economici erano più allegri, che ancora oggi penso a quel cinema con più amore.
[GL]: “Il volgare al cinema è un brutto film” – diceva Lucio Fulci. Sei d’accordo?
[ODS]: Si sono d’accordissimo, infatti anche in qualche film che ho interpretato, in cui si è rasentata la volgarità, sono stata molto attenta a non essere volgare almeno io.
[GL]: La tua commedia sexy per eccellenza è “La nipote” di Rossati, ma hai ricoperto ruoli importanti ne “L’ingenua” di Baldanello, “Il vizio di famiglia” di Laurenti, “Una bella governante di colore” di Russo… il ruolo in cui sei stata maggiormente impiegata è quello della serva concupita dal padrone di casa, quasi mai protagonista principale ma sempre in secondo piano, per poi guadagnare il favore del pubblico. Perché questo destino da non protagonista?
[ODS]: Evidentemente non mi hanno mai ritenuta capace di tenere testa a un ruolo da protagonista. Forse il mio nome non era sufficientemente di richiamo. Forse per il mio naso poco francese. Forse per il mio fisico tanto italiano in un cinema molto esterofilo… forse forse forse. Fatto sta che comunque del ruolo della donna possibile, quella raggiungibile, io ne ho fatto un vanto. Ho scavalcato la frustrazione di non essere quasi mai stata protagonista pensando sempre che l’occasione non l’ho persa soltanto io, ma anche chi non ha mai ritenuto che potessi andare bene in un ruolo da sostenere tutto un film. In ogni caso è meglio che abbiano detto: “Peccato, è uscita di scena!”, piuttosto che “Che palle, non se ne può più!”
[GL]: Uno dei tuoi ultimi film distribuiti nelle sale è “Arrivano i gatti” [1979] dei Vanzina. In quel film hai avuto un incidente e hai deciso di chiudere con il cinema. Puoi raccontarcelo?
[ODS]: Era un strano periodo quello! Stavo alla ricerca di qualcosa di più che stentava ad arrivare. Mi stavo un po’ demoralizzando. Sentivo il bisogno di far crescere quell’Orchidea che sembrava arenata nei soliti ruoli. Tant’è che accettai quel film di malavoglia. Forse un presagio? Comunque girando quel film sentivo che anche l’ambiente stava cambiando. C’era un’atmosfera strana che non saprei come definire. E così accettando quel ruolo ho messo fine alla mia carriera di attrice, almeno come la conoscevo fin lì. Caddi miseramente in una botola costruita per una serie di gag proprio mentre Vanzina mi preparava per i primi piani. Ebbe l’idea di chiedere ai tecnici che si occupavano di quella botola se fosse tutto a posto e se l’avessero chiusa bene, ma quando vennero per verificare, ero lì con lo specchio in mano e il truccatore al mio fianco, la botola si spaccò e io sprofondai. Per fortuna il colpo fu attutito dalla presenza di materassi che servivano per le cadute della mia controfigura e tutti fummo inghiottiti dall’apertura nel pavimento. Solo io finii in ospedale portata dall’ambulanza con un gomito a pezzi. Risultato: due operazioni per farlo funzionare ancora.
[GL]: Hai lavorato molto per teatro, radio e televisione… sei stata un sogno erotico di molti giovani italiani, ti hanno dedicato persino un libro. Puoi fare un bilancio della tua vita artistica?
[ODS]: Sono cresciuta in un mondo che sognavo e che fortemente ho voluto. Tutto ciò che ho fatto ha arricchito la mia vita, anche quella personale. Stare in un ambiente così particolare, affascinante ma anche molto difficile… è stato un privilegio poterlo, in qualche modo, conquistare e sono grata a tutta l’esperienza fatta sul set con la sua umanità che, nel bene e nel male, ha contribuito a farmi diventare la donna che sono oggi. Ma la mia riconoscenza e il più sentito ringraziamento va ai tanti che, malgrado il mio strano procedere in questa carriera, mi hanno seguita e ancora oggi mi mostrano affetto e stima. Per me è veramente già molto.
[GL]: E adesso di cosa si occupa Orchidea De Santis?
[ODS]: Direi che, fondamentalmente continuo a gustarmi la vita senza chiudermi a riccio in me stessa, come invece hanno fatto molte mie colleghe, ma cercando di dare agli altri il mio personale contributo. Ho allargato il mio orizzonte in diverse direzioni: teatro, produzione, rassegne cinematografiche, programmi e conduzione per la radio, sempre affiancando la mia passione per le battaglie sociali. Dalla difesa dei diritti degli animali all’ambiente che l’ingordigia umana sta depredando anche conoscendone le conseguenze.
Abito in una zona di Roma a pochi passi da San Pietro e mi affaccio su un’area verde che, incredibilmente, negli anni è stata lasciata in completo stato di abbandono diventando una discarica, in attesa di qualche tipo di speculazione. Ho iniziato un’estenuante lotta con le istituzioni anche per vedere se è vero, come comune pensiero, che è impossibile cambiare le cose. Insomma la storia di Davide e Golia. Da sola, all’inizio, ho costituito un comitato per difendere quest’area verde che sale su in alto, affinché diventasse un parco fruibile per gli abitanti della zona e per tutti i cittadini. Il luogo è di una bellezza indescrivibile perché, salendo, si gode di una vista mozzafiato. Questa collina che si chiama Monte Ciocci, è stata, per rimanere nel tema a te e a me caro, il set di uno dei più bei film di Ettore Scola: Brutti sporchi e cattivi. Ci ho girato anche io un film: San Pasquale Bailonne Protettore delle donne e quando rientravo a casa la sera continuavo ad avere la luce del set in casa. Anche alla luce di questo, come potevo essere indifferente alla sua distruzione e non fare qualcosa per difenderlo? Come risultato, dopo 15 anni di protesta, abbiamo un parco, nonostante tante persone che negli anni mi dicessero: “Ma chi te lo fa fare?”, oppure: “Tanto faranno ciò che hanno in mente.”. Oggi però me ne riconoscono il merito. Ho lo spirito del guerriero e di questo ne vado fiera. Poi scrivo molto, anche tu contribuisci a farmelo fare. Mi chiedono diverse collaborazioni anche con giornali on line, per ora ho interrotto il blog, anche questo mi impegnava parecchio. Insomma scrivere è un esercizio che mi piace e intendo continuare a coltivarlo. Infine, penso che la vita, in tutti i suoi aspetti negativi e positivi, è veramente un’opportunità straordinaria che ci viene regalata e merita di essere vissuta pienamente fino alla fine.
[Roma, 2 luglio 2012]
Gordiano Lupi
FILMOGRAFIA
Orchidea De Santis ha fatto di tutto nella commedia classica, nel cinema erotico e nella commedia sexy che impazzava negli anni Settanta. Fabio Melelli le ha pure dedicato un libro che se amate la bionda attrice vi consiglio di acquistare. Si intitola “Orchidea De Santis” e fa parte della Collana Attrici del Cinema Italiano della Casa Editrice Art Core di Perugia. Tra l’altro la sua filmografia non è completa perché mancano alcune pellicole girate in Germania che non sono state mai distribuite in Italia [un po’ come per la Fenech]. La filmografia che citiamo l’abbiamo prelevata pari pari dal suo sito internet [www.orchideadesantis.it], quindi è quella da lei approvata.
Queste pazze pazze donne di Marino Girolami, con Enrico Maria Salerno [1964]
Gli invincibili tre di Gianfranco Parolini, con Alan Steel e Mimmo Palmara [1964]
Kindar l’invulnerabile di Osvaldo Civirani, con Mark Forest, Mimmo Palmara e Rosalba Neri [1965]
ll nero di Giovanni Vento [1965]
La battaglia dei mods di Franco Montemurro, con Ricky Shayne, Joachim Fuchsberger ed Elga Andersen [1965]
Come imparai ad amare le donne di Luciano Salce, con Robert Hoffman, Michele Mercier ed Anita Ekberg [1965]
I due figli di Ringo di C. Simonelli, con Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e Gloria Paul [1966]
Nel labirinto del sesso di Alfonso Brescia, con Franco Ressel e Maria Pia Conte [1968]
Sigpress contro Scotland Yard di Guido Zurli, con George Martin, Klaus Kinsky e Paolo Carlini [1968]
Colpo di stato di Luciano Salce, con Steffen Zacharias e Dimitri Tavarov [1969]
L’invasione di Ives Allégret, con Lisa Gastoni e Michel Piccoli [1969]
Togli le gambe dal parabrezza di Massimo Franciosa, con Alberto Lionello, Carole André e Leopoldo Trieste [1970]
Il tuo dolce corpo da uccidere di Alfonso Brescia, con Giorgio Ardisson e Francoise Prevost [1970]
Una macchia rosa di Enzo Muzii, con Giancarlo Giannini e Valeria Morioni [1970]
Quelli belli… siamo noi di Giorgio Mariuzzo, con Maurizio, Carlo Dapporto e Ric & Gian [1970]
Concerto per pistola solista di Michele Lupo, con Anna Moffo, Evelyn Steward e Gaston Moschin [1970]
Ettore lo fusto di Enzo G. Castellari, con Vittorio De Sica, Vittorio Caprioli, Luciano Salce, Rosanna Schiaffino [1971]
La preda e l’avvoltoio di Rafael Romero Marchent, con Peter Lee Lawrence e Dada Gallotti [1972]
Sette cadaveri per Scotland Yard di José Luis Madrid, con Patricia Loran e Paul Naschy [1972]
Decamerone proibito di Carlo Infascelli, con Dado Crostarosa, Gabriella Giorgelli e Malisa Longo [1972]
Decameroticus di Piergiorgio Ferretti, con Pupo De Luca e Aldo Bufilandi [1972]
Le calde notti del Decameron di Giampaolo Callegari, con Don Backy e Femi Benussi [1972]
Anche se volessi lavorare che faccio? di Flavio Mogherini, con Enzo Cerusico e Adriana Asti [1972]
I giochi proibiti dell’Aretino Pietro di Piero Regnoli, con Femi Benussi e Tony Kendall [1972]
Il diavolo nel cervello di Sergio Sollima, con Stefania Sandrelli, Keir Dullea e Tino Buazzelli [1972]
Le mille e una notte all’italiana di Carlo Infascelli e Antonio Racioppi, con Maurizio Merli, Malisa Longo e Elio Provetto [1972]
Beffe, licenze et amori del Decamerone segreto– di Walter Pisani [Giuseppe Vari], con Malisa Longo e Patrizia Viotti [1973]
Paolo il Caldo di Marco Vicario, con Giancarlo Giannini, Rossana Podestà e Ornella Muti [1973]
Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno di Luciano Salce, con Paolo Villaggio e Eleonora Giorni [1974]
Amore e morte nel giardini degli dei di Sauro Scavolini, con Erika Blanc e Peter Lee Lawrence [1974]
Per amare Ofelia di Flavio Mogherini, con Francoise Fabian e Renato Pozzetto [1974]
Scusi, si potrebbe evitare il servizio militare?…No! di Luigi Petrini, con Renato Cecilia ed Erna Schurer [1974]
Provaci anche tu, Lionel di Roberto Montero, con Oreste Lionello e Ubaldo Lay [1974]
Prostituzione di Rino Di Silvestro, con Maria Fiore ed Elio Zamuto [1974]
La nipote di Nello Rossati, con Francesca Muzio, Daniel Vargas e Annie Edel [1974]
L’ingenua di Gianfranco Baldanello, con Giorgio Ardisson e Ilona Staller [1974]
Attenti… arrivano le collegiali di Gianni Miller, con Toni Ucci e Yvet Monet [1975]
Il vizio di famiglia di Mariano Laurenti, con Renzo Montagnani e Edwige Fenech [1975]
Le dolci zie di Mario Imperoli, con Femi Benussi, Marisa Merlini e Pascal Petit [1975]
Un attimo di vita di Dante Maracini, con Gabriele Tinti [1975]
Una bella governante di colore di Luigi Russo, con Renzo Montagnani e Ines Pellegrini [1976]
San Pasquale Bailonne, protettore delle donne di Luigi Filippo D’Amico, con Lando Buzzanca, Stella Carnicina e Gabriella Giorgelli [1976]
La dottoressa sotto il lenzuolo di Gianni Martucci, con Karin Schubert e Eligio Zamara e Alvaro Vitali [1976]
L’appuntamento [dove, come e quando] di Giuliano Biagetti, con Barbara Bouchet e Mario Carotenuto [1977]
Ride bene… chi ride ultimo di Marco Oleandri, con Pino Caruso, Gino Bramieri, Luciano Salce, Walter Chiari [1977]
Il signor ministro li pretese tutti e subito di Sergio Alessandrini, con Giorgio Ardisson e Daniele Vargas [1977]
Tanto va la gatta al lardo di Marco Oleandri, con Macha Meril e Aldo Maccione [1978]
René La Canne [Tre simpatiche carogne] di Francis Girod, con Gerard Depardieu e Michel Piccoli e Sylvia Kristel [1978]
Ridendo e scherzando di Marco Oleandri, con Gino Bramieri [1978]
Tre sotto il lenzuolo di Michele Massimo Tarantini, con Aldo Maccione e Sonia Viviani [1979]
Arrivano i gatti di Carlo Vanzina, con Gerry Calà, Franco Oppini, Ninì Salerno e Umberto Smaila [1979]
Tenerezza di Enzo Milioni, con Massimo Dapporto e Mattia Sbragia [1987]
Le amiche del cuore di Michele Placido, con Michele Placido, Claudia Pandolfi e Asia Argento [1992]
Il caso Redoli [film tv] di Massimo Martelli, con Claudia Pandolfi e Amedeo Letizia [1996]