L’idillio amoroso di Josh [lo Xavier Samuel visto in Twilight Saga: Eclipse] e Tina [Sharni Vinson, Step Up 3D] viene frantumato dall’improvvisa morte del fratello di lei, John, finito nelle mortifere fauci di uno squalo bianco proprio mentre sostituiva Josh nelle quotidiane mansioni da guardaspiaggia.
Travolti dalla tragedia, i due iniziano a distanziarsi e il trasferimento imminente che avrebbe dovuto far volare gli innamorati dall’Australia a Singapore, diventa un addio che sa di definitivo.
A un anno di distanza, Josh, rimasto a vivere in terra natia, è diventato uno svogliato commesso di supermarket, ma la sua vita è destinata ad un cambiamento rapido ed improvviso: una rapina a mano armata messa in atto da due uomini nel supermarket dove lavora, sembra voler togliere Josh dall’impiccio di trovarsi casualmente di fronte alla ex, rimpatriata assieme al nuovo fidanzato, Steven, ma il tutto perde importanza quando un devastante tsunami si abbatte sulla costa, radendo al suolo la città, e inondando lo store.
A dover trovare soluzione a questa situazione d’allerta sono una serie di casi umani che, rifugiatisi sulla parte più alta delle scaffalature del negozio, sembrano sistemati in ordine per essere esposti alla vista del pubblico: l’eroe con rimorsi di coscienza, la bella che non lo ha mai dimenticato del tutto, il poliziotto con la figlia cleptomane, il ladro gentiluomo e compagnia bella.
Una struttura da film corale, raccolta in una location che non permette [e non richiede] un degno sviluppo di nessun personaggio: ma questo non è un cruccio, perché i veri protagonisti arriveranno dall’acqua, e con il trascorso filmico che si portano dietro, non hanno bisogno di presentazioni e svolgimento drammaturgico. Come se non bastassero i guai accumulati sino a quel momento, infatti, i due gruppi di sopravvissuti [a quello capitanato da Josh se ne somma uno più sparuto di tre giovani bloccati all’interno del parcheggio sotterraneo] saranno assediati da due grossi e famelici squali bianchi, che sembrano particolarmente interessanti alla merce viva, esposta sugli scaffali.
Co-produzione che unisce Australia e Singapore, lo Shark 3D [Bait, esca, nel titolo originale] di Kimble Rendall [Cut – Il tagliagole, 2000], scritto a quattro mani dal veterano Russel Mulcahy [Resident Evil: Extinction, 2007] e dall’esordiente John Kim, oltre ad essere l’ennesima declinazione de Lo squalo [1975] di Steven Spielberg, rappresenta il primo esempio di film d’azione australiano realizzato in tre dimensioni.
Film dalla doppia faccia, Shark 3D riesce ad elevarsi sopra la media degli jawsploitation figliati dal film di Spielberg e che col tempo hanno regalato al pubblico perle trash di notevole spessore [Mega Shark vs Giant Octpus, del 2009 e Sharktopus e Dinoshark del 2010, per fare qualche esempio]. B-movie piacevole e divertente, Shark 3D inanella alcune scelte autoriali davvero felici: dall’idea di unire una trama da disaster movie con tanto di sequenza tsunami realizzata in maniera eccellente, ad una più classica trama da film con pescecani assassini, e al fatto di provare a calare i suddetti assassini acquatici all’interno di un habitat a loro del tutto estraneo, il supermarket.
Il piccolo intoppo vien fuori riconoscendo un secondo moto autoriale, che reclama una serietà idealistica infarcendo il b-movie di seriosità sociali e struggenti storie d’amore, che esplodono in un tripudio di buonismo nello scontato “Ricominceremo” finale.
Orgogliosamente b-movie, invece, il lavoro fatto sugli squali, grazie ad un calibrato uso di CGI ed effetti reali, che hanno portato alla realizzazione di tre differenti tipi di pescecani: uno studiato per l’attacco subacqueo, uno per il nuoto, e l’altro per gli immancabili salti assassini fuori dall’acqua.
In alcuni momenti davvero riuscita l’illusione della terza dimensione.
Ruocco Luca
Regia: Kimble Rendall
Con: Xavier Samuel, Julian McMahon, Sharni Vinson
Sceneggiatura: Russel Mulcahy, John Kim
Produzione: Screen Australia e Media Development Authority of Singapore, Easternlight, Blackmagic Design
Distribuzione: Medusa
Durata: 93’
Anno: 2012