In attesa di poter giudicare Forced Entry, thriller co-prodotto da Spagna e Stati Uniti, la CG Home Video ha messo a disposizione del pubblico nostrano a partire dal 22 maggio scorso la versione in DVD di I Want to Be a Soldier, quarto lungometraggio diretto da Christian Molina, già apparso sugli schermi italiani nell’ottobre 2011 con la Iris Film, a un anno di distanza dalla vittoria del “Marc’Aurelio d’Oro” per il Migliore Film nella sezione Alice nella Città del Festival di Roma. Un’edizione per il mercato home video molto curata dal punto di vista della resa audiovisiva, che si traduce in una qualità e una nitidezza del suono e soprattutto dell’immagine che permette un’ottima fruizione dell’opera sugli apparecchi casalinghi. Peccato per il comparto extra praticamente inesistente, a differenza di quanto indicato nel retro della confezione sul quale è riportato un fantomatico trailer del quale non vi è alcuna traccia in nessuno dei menù presenti. Ma al di là dei pregi e dei difetti della confezione, la suddetta distribuzione permette in parte di riavvolgere il nastro sulla filmografia del giovane regista spagnolo, del quale abbiamo potuto vedere solo le prove incolore, ossia la trasposizione del 2008 dell’omonimo best seller di Valèrie Tasso dal titolo Valèrie – Diario di una ninfomane e proprio I Want to Be a Soldier, a scapito dei più riusciti, e purtroppo inediti, Rojo sangre [2004] ed Estaciòn del olvido [2009].
La pellicola del 2010 ha nello script, esattamente come accaduto in quella del 2008, il suo tallone d’Achille, che non permette a Molina di andare oltre la soglia della sufficienza.
Un limite messo in risalto da una scrittura fragile nella concatenazione drammaturgica degli eventi, approssimativa sul fronte dialogico, che non va mai di pari passo con la sempre puntuale ed efficace componente tecnico-stilistica con la quale viene messa in quadro. I Want to Be a Soldier è una storia di deformazione umana e di educazione alla violenza legata all’assenza del mondo adulto e al bombardamento mediatico proveniente dal piccolo schermo, che causa negli spettatori teledipendenza e assuefazione a certi tipi di immagini, in questo caso di morte e devastazione. A queste si va ad aggiungere anche il ruolo assunto negli ultimi decenni dalle nuove tecnologie e in primis dai videogiochi.
Alex [interpretato dal bravissimo Fergus Riordan, già visto in Fragile di Jaume Balagueró] ha otto anni ed è un bambino come tanti, che tuttavia inizia a sviluppare una fascinazione morbosa per le immagini cariche di violenza. Allo stesso tempo inizia ad avere problemi di comunicazione con i compagni di scuola e con i genitori, e inventa due amici immaginari, l’astronauta Captain Harry e il suo alter ego, il sergente John Cluster. Quando la madre di Alex partorisce due gemelli, la situazione precipita: il bambino inizia a sentirsi trascurato – visto che l’attenzione dei genitori è riservata ai due nuovi arrivati – e ricatta emotivamente suo padre per ottenere ciò che desidera, ovvero un televisore tutto per sé, da guardare in camera. Guardarlo fagocitare centinaia di ore di immagini ultraviolente, imbalsamato e con gli occhi spalancati davanti allo show della morte proietta la mente alla famosa scena di Arancia meccanica, che vede l’Alex interpretato da Malcolm McDowell costretto con i divaricatori a vedere fino a non poterne più. Non è un caso forse che il protagonista diI Want to Be a Soldier si chiami allo stesso modo, con la differenza – al di là dell’abisso che li separa – che mentre nel film di Stanley Kubrick il protagonista ha un rigetto e subisce una sorta di processo mentale riabilitativo, per quanto riguarda quello di Molina le conseguenze sono opposte e si avvicinano di più all’educazione criminale e guerrafondaia del piccolo di This is England.
Francesco Del Grosso
Regia: Christian Molina
Con: Fergus Riordan, Danny Glover, Robert Englund, Valeria Marini
Durata: 86’
Formato: 16/9 2,35:1
Audio: Italiano Dolby Digital 5.1; Italiano Dolby Digital 2.0
Distribuzione: CG Home Vidieo [www.cghv.it]
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