Ormai franchise di successo del recente mondo dell’animazione, L’era glaciale torna nelle sale cinematografiche con una nuovissima avventura fatta di risate ed emozioni, il tutto condito con l’ausilio delle consuete tre dimensioni, di cui ormai il mondo dei cartoni non può proprio fare più a meno.
Il mammouth Manny, il bradipo Sid e la tigre Diego tornano alla ribalta in questo L’era glaciale 4 – Continenti alla deriva, capitolo che li vede alle prese con lo spostamento della crosta terrestre, e l’allontanamento dei continenti causerà anche il distacco del nostro trio dalle persone a loro più care.
Da qui comincia un viaggio verso casa, alla ricerca dei propri amici e parenti, attraverso i mari più gelidi e andando incontro a nemici pericolosi come il pirata scimpanzé Capitan Sbudella.
E nel frattempo, il povero scoiattolo Scrat è alle prese con la sua ghianda tanto desiderata.
Memori del detto “Batti il ferro finché è caldo” i realizzatori de L’era glaciale persistono con i loro beniamini e sfornano questo film con fare molto facilone e sempliciotto.
Per la cronaca questo capitolo quattro nulla aggiunge alla serie; la trama riprende l’ennesimo viaggio intrapreso dai nostri protagonisti e infila qualche nuovo personaggio, giusto per accattivarsi la simpatia dei più piccoli [la nonna di Sid, la tigre femmina Shira, l’intera ciurma di Capitan Sbudella], in più sviluppa alcuni aspetti come la paternità di Manny, alle prese con sua figlia Pesca e con gli amici di lei, e la storia familiare di Sid [la citata nonna più una fugace apparizione dei restanti familiari], ma, in quanto a costruzione dello script, niente che faccia pensare all’utilità dell’esistenza di tale opera.
Poi c’è Scrat, con la sua comicità slapstick e l’incursione in una faticosa caccia al tesoro costruita in modo da far sbellicare dalle risate, ma che, invece, alla lunga stanca: le idee risentono del fatto di essere state tirate un po’ troppo per le lunghe e basta.
Insomma il fiato è abbastanza corto, se vogliamo parlare di originalità e sorprese, ma sicuramente una visione simpatica la merita, se affrontata senza pretese. La nota curiosa a livello di doppiaggio italiano, che vede affiancati ai soliti Pino Insegno [Diego] e Claudio Bisio [Sid] anche una new entry come Francesco Pannofino [Capitan Sbudella], è che la voce di Manny non è più appartenente all’attore Leo Gullotta ma al lanciatissimo e roco Filippo Timi, che recentemente ha avuto modo di doppiare il Bane di Tom Hardy ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno.
Mirko Lomuscio
Regia: Steve Martino, Mike Turmeier
Uscita in sala in Italia: venerdì 28 settembre 2012
Sceneggiatura: Michael Berg, Jason Fuchs
Produzione: John C. Donkin, Lori Forte
Distribuzione: 20th Century Fox
Anno: 2012