Se pensate che l’epoca del cinema muto e del bianco e nero fosse ormai solo un ricordo, dovrete ricredervi: The artist, 2011, di Michel Hazanavicius, infatti, ne è la dimostrazione.
Quando Hazanavicius propose l’idea di realizzare il suo film a diversi produttori europei, non incontrò il loro favore, se non quando si trovò a discuterne con Thomas Langmann che, infatti, sposò da subito il progetto.
Hazacavicius era reduce da due successi, OSS 117 Le Caire, nid d’espions, del 2006, e OSS 117: Rio, ne répond plus, del 2009, per cui girare un film muto era per lui una mossa rischiosa.
Con The artist, quindi, Hazanavicius, e la sua squadra, non solo si pone in forte discussione, ma il lavoro si concentra molto anche nello studio della tecnica dell’epoca: l’uso delle luci, la moda, la recitazione piena di pose e smorfie, come afferma la stessa protagonista del film, le scenografie minimaliste ed eleganti, la fotografia, le inquadrature, la passionalità delle storie sentimentali.
George Valentine [Jean Dujardin]è un celebre attore del cinema muto. Ben presto la sua carriera verrà bruscamente interrotta dall’avvento del sonoro. È il 1929, e il cinema si ricopre di una nuova veste. Il cinema muto è ormai soppiantato dal sonoro, e di conseguenza anche i suoi rappresentanti vengono costretti ad abbandonare le scene. George, che ne faceva parte, è ora fuori dai binari e parallelamente anche la sua vita privata è in bilico. L’attore, poco prima dell’avvento del sonoro, aveva fatto la conoscenza di Peppy Miller [Bérénice Bejo], che aveva avuto un ruolo da comparsa in un suo film, e alla cui bellezza non era rimasto indifferente.
In poco tempo Peppy è divenuta un’attrice famosa, ed è il simbolo del cinema sonoro. George, desideroso di dimostrare quanto il film muto sia ancora importante per il pubblico, produce un film. Il piano però si rivelerà fallimentare, tanto che George sarà costretto a mettere all’asta i suoi beni. La programmazione di sala propone al pubblico, oltre al suo film, un film sonoro che ha come protagonista proprio Peppy, e che incasserà moltissimo, sbaragliando la sua prima produzione. Doris, moglie di George [Penelope Ann Miller], da tempo in depressione, lo abbandona.
The artist è un film completo, preciso, quasi maniacale nell’utilizzo e nella riproposizione della tecnica di un tempo e in tutti i suoi accorgimenti. Se la trama non può certo dirsi innovativa, la sceneggiatura è comunque notevole. Se da un lato si rifà a quel modo di costruire la storia tipica dei film drammatico-sentimentali del cinema muto, dall’altro gestisce il plot con un impatto diverso, più naturale e certamente più raffinato nell’uso della comicità, che si traduce soprattutto nella mimica.
A The artist sono stati riconosciuti diversi meriti, dai cinque Oscar, al Golden Globe, al Festival di Cannes.
Le colonne sonore, curate da Ludovic Bource, sono la vera anima del film. È la musica, infatti, supplente dei dialoghi, a scavare l’animo dei personaggi e a completare il film.
The artist è stato girato a Los Angeles per 35 giorni, come racconta il regista nei validi contributi extra che BIMha incluso nel DVD, prestando molta attenzione proprio a tutti gli aspetti inerenti alle fasi di realizzazione del film, come anche alle interessanti riflessioni degli attori.
Gilda Signoretti
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THE ARTIST
Regia: Michel Hazanavicius
Con: Jean Dujardin, Bérénice Bejo
Durata: 100’
Formato: Pal 16:9 PillarBox
Audio: /
Distribuzione: Bim [www.bimfilm.com]
Extra: Making of; Dietro le quinte; Errori dal set; Intervista a Michael Hazanavicius; Trailer cinematografico