Come suo secondo lungometraggio, dopo Cosmonauta [2009], Susanna Nicchiarelli ha scelto di dedicarsi ad un adattamento di un romanzo di Walter Veltroni, La scoperta dell’alba, 2006.
Non avendo letto il romanzo, è difficile avvicendarsi in confronti diretti con il film. Certo è che Nicchiarelli, insieme con Michele Pellegrini, con cui firma la sceneggiatura, interviene con delle modifiche al romanzo, dal quale prende spunto, ad esempio ponendo una donna come protagonista, e non un uomo, come nel romanzo, e modificando poi altri dettagli intorno alla sua vita. Nicchiarelli dirige un film che cerca di seguire gli stilemi dei film noir e thriller, ma lo fa con poca chiarezza. Ciò che viene fuori è una trama contorta e contraddittoria, che mischia troppe cose insieme e senza un filo logico che le unisca tutte. Il film unisce il dramma all’ironia: il primo insito nella figura di Caterina, interpretata da Margherita Buy, il secondo insito in Lorenzo, interpretato da Sergio Rubini, compagno di Caterina, che è il personaggio migliore del film, perché è un uomo maturo e ottimista, fedele e sicuro delle sue scelte. Lorenzo vive con leggerezza la sua vita, o perlomeno ciò che non è poi così fondamentale, a differenza di Caterina, che è il suo opposto, una donna drammatica, volubile, infedele, pessimista, confusa.
Caterina [Margherita Buy] è una donna malinconica e turbata. La scomparsa del padre, avvenuta nel 1981, che tutti credono nelle mani delle brigate rosse, e l’assassinio, sotto gli occhi di molti studenti universitari, del suo collega, il professor Tessandori, ha segnato la sua infanzia e la sua vita. Anche sua sorella, Barbara [Susanna Nicchiarelli] vive lo stesso tormento, ma è meno inquieta della sorella, anche se più misteriosa. Barbara è così presa dal suo lavoro di produttrice musicale da non impegnarsi molto nella ricerca della verità su che fine abbia fatto il loro padre. Sono trascorsi trent’anni da quello strano rapimento, e proprio la vendita della casa al mare, che le due sorelle stanno svuotando, piena di ricordi e oggetti che rimandano al passato, in gran parte nascosti in cantina, porta Caterina a riflettere su quella strana vicenda e a cercare, tramite un vecchio telefono con cornetta, di rimettersi in contatto con sé stessa, tornando nel passato e cercando di investigare da sola sulla sparizione del padre, vittima degli anni di piombo, che tanto hanno segnato l’Italia. Sarà questa voglia di fare chiarezza a portarla a riconoscersi nel figlio del prof. Tessandori, Marco [Lino Guanciale], e a mettere in discussione la sua relazione con Lorenzo [Sergio Rubini]. Gran parte avrà la valigia del padre in questa ricerca della verità, la causa, forse, di quella ritorsione che lo allontanò per sempre dai suoi affetti.
La scoperta dell’alba è un film poco costruttivo, ed è un peccato. Il motivo non è da ricercarsi nell’adattabilità di un romanzo così complesso e profondo come quello di Veltroni, ma nell’errore di voler proporre troppe condizioni, personaggi, contesti e situazioni, senza approfondirne nessuna, ma girandoci solo attorno. È questa, crediamo, la causa della monotonia che il film suscita. Certamente di grande apporto è la presenza, nel cast, di Buy e Rubini, come la partecipazione di Lina Sastri. La musica è molto presente, e Nicchiarelli mischia sia la musica degli anni ’80 che quella dei giorni nostri, unendo così due età.
La scoperta dell’alba è anche la canzone dei Subsonica, scritta appositamente per il film, del quale fa parte. La scoperta dell’alba esce nelle sale italiane il 10 Gennaio.
Gilda Signoretti
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LA SCOPERTA DELL’ALBA
Regia: Susanna Nicchiarelli
Con: Margherita Buy, Susanna Nicchiarelli, Sergio Rubini
Uscita in sala in Italia: giovedì 10 gennaio 2013
Sceneggiatura: Susanna Nicchiarelli, Michele Pellegrini
Produzione: Fandango con Rai Cinema
Distribuzione: Fandango
Anno: 2012
Durata: 92’