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UNA DONNA PER RINGO di Rafael Romero Marchent

unadonnaperringo1Due gemelle graziose e tutto pepe [Pilar ed Emilia Bayona] ereditano una grande fattoria con le bestie; decidono di fermarsi in quel luogo e cambiare la loro vita, ma il benessere viene macchiato dalle angherie di un gruppo di banditi. Sta a un giovane del posto [Sean Flynn], che aveva già avuto diverbi con le stesse, a dar loro una mano.

Negli anni ’60 il genere western rappresentò una delle più prolifiche espressioni di Genere del nostro cinema. Le pellicole venivano prodotte a decine dopo l’esplosione dei primi successi commerciali e la Spagna diventò non solo uno dei principali interlocutori in fatto di produzione, ma anche terreno fertile per le location di ambientazione. Accanto ad episodi sublimi più o meno di autore, che ci imposero come una delle vette apicali del filone in tutto il mondo, vi sono anche tasselli di cui non andare troppo fieri. Per fortuna almeno questo Una donna per Ringo, pur essendo coprodotto nello stivale, porta la firma di uno spagnolo, quel Rafael Romero Marchent, che si può considerare un esperto di western.

Non si salva davvero nulla qui: la sceneggiatura zoppica che più non si può, la vicenda rimane troppo in bilico fra commedia e drammi senza onorare né l’una né gli altri, i personaggi si dimenticano in fretta e tutto si sbrodola in modo del tutto prevedibile.

Performers spagnoli dividono il palco con gli italiani: fra questi ultimi si segnalano Renato Baldini e Giacomo Furia, nomi noti tra le nostre virtuose retrovie; e come dimenticare l’attore argentino George Rigaud, il quale conobbe buoni fasti in Spagna e Italia con più di cento film fatti.

unadonnaperringo2Qui manca moltissimo di quel sottobosco concettuale che ha nobilitato nel tempo la purezza del western: tanto per intenderci, quel «We lost, we ever lost» pronunciato al termine del clamoroso I magnifici sette. Per quanto quella pellicola non sia italiana, ha rilasciato un’eredità spirituale ben interiorizzata dai nostri registi. Insomma un pistolero conscio di un ruolo difficile, da cane randagio, che persegue una condotta solo apparentemente vincente. Insomma un anti-eroe che si confronta con un mondo ostico, che non regala nulla, dove appunto cercare di perdere il meno possibile diviene l’unico tentativo possibile.

Nel film di Marchent nulla di tutto questo vive anche solo con un pallida fiammella. La banalizzazione rende noiosa la visione anche solo dei suoi 80 minuti scarsi, servendoci degli «spaghetti» davvero insapore e incolore. Del tutto risibili le musiche, che fanno sprofondare il già mediocre registro con ariette degne del peggiore avanspettacolo. E medesimo discorso per certe svisate del ritmo fra scazzottate inutili, melodramma da discount, sentimentalismo di plastica.

unadonnaperringo3La sceneggiatura è stata scritta da Giovanni Simonelli [che ha coadiuvato lo spagnolo Manuel Sebares], un altro esperto del Genere.

La qualità di audio e video che oggi ci restituisce il dischetto ottico di supporto è discreta e non brilla certo per certosina cura.

Il DVD della Mosaico Media, numerato come da tradizione in edizione a tiratura limitata in 999 copie, prevede solo l’italiano come lingua nel menù e la totale assenza di contributi speciali.

Alessio Bacchetta

UNA DONNA PER RINGO

1 Teschi

Regia: Rafael Romero Marchent

Con: Pilar Bayona, Emilia Bayona, Sean Flynn, Jorge Rigaud, Beni Deus, Rogelio Madrid, Eva Guerr, Luis Induni, Giacomo Furia, Renato Baldini

Durata: 80′

Formato: 4:3  –  1.78:1

Audio: Italiano Mono Dolby Digital 2.0

Distribuzione: Mosaico Media [www.mosaicomedia.it]

Extra: /

InGenere Cinema

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