Home / Recensioni / Editoria / LA LEGGENDA DEL CACCIATORE DI VAMPIRI di Seth Grahame-Smith

LA LEGGENDA DEL CACCIATORE DI VAMPIRI di Seth Grahame-Smith

La leggenda del cacciatore di vampiriIl cinema non ha mai smesso di occuparsi di vampirismo, e negli ultima anni l’amore tra il non morto  e la sala cinematografica è stato quanto mai fruttuoso di filiazioni.

Anche la letteratura ha preso parte a questa esaltazione del succhiasangue e, anzi, per molti aspetti, ha avuto un ruolo davvero incisivo, anche rispetto al cinema [che l’esempio più valido da fare sia quello della Twilight Saga lascia un po’ l’amaro in bocca, ma tant’è…].

Un valido esempio di romanzo di narrativa sui generis è senz’altro La leggenda del cacciatore di vampiri. Il diario segreto del presidente, edito per la prima volta nel 2010 [con il titolo originale Abraham Lincoln: Vampire Hunter], e scritto da Seth Grahame-Smith.

È la casa editrice italiana Nord a distribuire nelle nostre librerie il romanzo che ha trovato ampi consensi tra i lettori, anche e soprattutto da parte di coloro i quali, delusi da precedenti libri di narrativa sui vampiri, l’avevano inizialmente guardato con sospetto, per poi ricredersi.

“Stavo ancora sanguinando… mi tremavano le mani. Per quanto ne sapevo, lui era ancora lì che mi guardava”. È così che ha inizio La leggenda del cacciatore di vampiri. Il diario segreto del presidente, che ha come protagonista d’eccezione nientemeno che Abraham Lincoln, sedicesimo presidente degli Stati Uniti d’America, in carica dal 1861 al 1865, che tanto si batté per abolire la schiavitù e restituire la dignità agli schiavi del sud America. A lui è dedicata l’ultima fatica di Steven Spielberg, dal semplice titolo Lincoln, di cui vi abbiamo parlato, da pochi giorni nelle sale italiane.

Grahame-Smith, che ha firmato il soggetto e la sceneggiatura di Dark Shadows di Tim Burton [di cui vi abbiamo parlato qui], ha avuto la fortuna di veder tradotto, cinematograficamente, il suo romanzo in un film, ovvero La leggenda del cacciatore dei vampiri, prodotto dallo stesso Burton e diretto da Timur Bekmambetov [ne abbiamo parlato qui].

Il film ha una personalità un po’ diversa dal romanzo, nel senso che segue la vicenda più come una spy-story, meramente azionistica, che come una storia incentrata sulla mente equilibrata di Lincoln, associata poi all’azione. Il fatto che lo stesso autore sia lo sceneggiatore della trasposizione non può che essere un elemento a favore del film.

Lincoln viene presentato nelle sue vesti di cacciatore di vampiri, impegnato in una nuova sfida, stavolta non politica e nemmeno umanitaria, ma in una nuova sfida che possiamo definire di sangue; non solo perché quando si parla di vampiri c’è sempre di mezzo il sangue, ma perché la lotta ai vampiri, nel romanzo, prende corpo nel momento in cui Abraham, meglio noto come Abe, scopre che sua madre è stata assassinata da un vampiro, e non è morta a causa della fulminante malattia che l’aveva ridotta ad uno stato vegetativo, come aveva sempre creduto. In preda ad una crisi esistenziale, e turbato, Abraham vaga tra le campagne come un disperato, e qui fa un’altra terribile scoperta: alcuni abitanti del posto gli raccontano che molti contadini sono stati assassinati, e i loro corpi sono disseminati tra le campagne. Il particolare macabro riguardo alla loro morte sta nel fatto che gli stessi riportano delle strane ferite sul corpo, che poi si scoprono essere dei morsi profondi compiuti dai vampiri.

La leggenda del cacciatore di vampiri  è un romanzo affascinante, che ha il merito di catturare lo spettatore fin dall’inizio, dapprima in modo calibrato e poi appassionandolo alla causa di Lincoln. In diversi punti, però, lo spirito d’avventura si sente meno, perché viene meno la parte dichiaratamente action, per dare sfogo alla parte introspettiva di Lincoln, a volte un po’ troppo prolissa.

Di particolare fascino è la personalità del presidente, che vediamo nei panni di avvocato e giustiziere e poi di abile oratore politico, che abbiamo modo di conoscere appieno grazie al diario non autenticato del presidente, davvero dettagliato.

Grahame-Smith gestisce il romanzo unendo storia e fantasia, arricchendo il tutto con diverse immagini. La prima viene fuori dal diario personale di Lincoln, che fa riferimento, per l’appunto, a fatti realmente accaduti, alle aggiunte immaginarie dell’autore, che interviene nel romanzo, parlando in terza persona, spezzando il parlare in prima persona di Lincoln. Grahame-Smith mostra grande capacità narrative, le stesse che aveva avuto modo di mostrare in Orgoglio e pregiudizio e zombie, suo precedente romanzo, riadattamento del romanzo di Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio, che nella sua personale visione vedeva le sorelle Bennet nei panni delle cacciatrici di zombie, pronte a sterminarli e liberare l’Inghilterra dalla loro minaccia.

I vampiri con cui avrà a che fare Lincoln non sono, fortunatamente, ridotti ad esseri sentimentali e stupidotti ma, anzi, sono creature cattive, come è giusto che sia, insensibili, talmente tanto da non avere pietà neanche degli schiavi di cui si cibano negli stati del Sud, alleandosi con i proprietari terrieri.

Qui i vampiri mirano ad un progetto che credono possibile, ma che sarà reso impossibile dall’intervento di Lincoln: assumere il controllo dell’America, di cui sono i veri nemici, e sfruttare in gran libertà gli schiavi, cibandosene. Inoltre i vampiri sono divisi in due sezioni: una parte desiderosa di assoggettare a sé tutta l’umanità, e un’altra parte che invece vuole scendere a patti con gli uomini facendo strage solo dei malvagi.

Gilda Signoretti

LA LEGGENDA DEI CACCIATORI DI VAMPIRI

3 Teschi

Autore: Seth Grahame-Smith

Editore: Nord [www.editricenord.it]

Pagine: 414

Illustrazioni: Si

Costo: 14,60 euro

InGenere Cinema

x

Check Also

IL PROGRAMMA COMPLETO DEL 44° FANTAFESTIVAL: Dal 27 novembre all’1 dicembre a Roma

Giunto alla XLIV edizione, il FANTAFESTIVAL è pronto a spiegare le sue ...