Vietato morire è il novo film distribuito da Distribuzione Indipendente e diretto dal giovane Teo Takahashi. Perché questo titolo? Perché Takahashi ha scelto di rendere protagonista di questo suo film la struttura ospedaliera romana di Villa Maraini, al cui interno i suoi ospiti combattono contro una insofferenza tragica alla vita. Non tutti conoscono questa struttura romana, che dal 1976 è attiva come centro assistenza per tossicodipenti, impegnata nella cura e nella riabilitazione di tutte le vittime della droga e delle nuove sostanze sintetiche.
Sulla realtà che ogni giorno l’equipe della struttura vive, Takahashi ha deciso di girare un film, nel quale gran parte dell’equipe tecnica e alcuni degli interpreti hanno frequentato, o frequentano la villa, da pazienti, anche nella vita reale.
Mentre si guarda il film, che somiglia, per certi versi ad un mockumentary, sono raccontate tre storie: quella di Franco [Franco Piroscia], di Mitia [Mitia Di Leonardo] e di Patrick [Patrick Ramhalho].
I primi due sono due uomini affranti e assuefatti alla vita, che ci appaiono fragili e riservati. È la fragilità di Mitia a venire fuori, acuita dal ruolo di padre, per il quale non si sente all’altezza, ma rassicurato dal fatto che almeno sua moglie sta crescendo bene suo figlio.
Patrick è invece un ragazzo che non mostra, a differenza dei suoi compagni con cui sta ancora facendo amicizia, la propria debolezza, che anzi maschera con un po’ di arroganza. È Arianna [Arianna Di Cori] ad avvicinarcisi per scoprirne meglio la personalità, fino a legarsi a lui.
Quello che riesce a stuzzicare al meglio l’interesse dello spettatore, probabilmente, è l’atteggiamento che il responsabile della struttura, Giancarlo Rodoquino, e i suoi operatori hanno nei confronti di questi uomini, ragazzi e ragazze, mostrando una umanità e una fermezza decisive per stabilire un legame che prevede comunque all’interno delle regole, come quella di non usare violenza e di non “farsi” all’interno delle mura della struttura.
Teo Takahashi dirige un film che certamente non brilla per originalità e che sa un po’ di già visto, ma che rivela comunque una sua personalità. Vietato morire si caratterizza per una sceneggiatura elementare; e, se per tutto il film non c’è spazio per i sentimentalismi, suona un po’ forzato il rapporto tra Arianna e Patrick. A Takahashi, però, va il merito di aver fatto conoscere la comunità di recupero Villa Maraini, e soprattutto la sua equipe, fatta di persone umane e interessate ad aiutare chi già dimostra il coraggio di rivolgersi a loro, partendo con un servizio di prima accoglienza.
Gilda Signoretti
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VIETATO MORIRE
Regia: Teo Takahashi
Con: Franco Piroscia, Mitia Di Leonardo, Patrick Ramhalho, Arianna Di Cori,Giancarlo Rodoquino, Marcello Magalotti
Uscita in sala in Italia: 15 febbraio 2012; visibile online su www.ownair.it
Sceneggiatura: Teo Takahashi
Produzione: Pirri-Romani-Takahashi
Distribuzione: Distribuzione Indipendente
Anno: 2012
Durata: 70’