Quest’oggi vi parliamo di due horror distanti tra loro, anche anagraficamente. CG Home Video propone, infatti, La maschera di Fu Manchu e I 13 fantasmi. Il primo, La maschra di Fu Manchu, è un film del 1932, diretto da Charles Brabin [Rasputin e l’imperatrice, 1932], regista inglese poi trapiantato in America.
A fare da protagonista, qui, l’indimenticabile Boris Karloff nei panni del dottor Fu Manchu uno scienziato senza scrupoli e diabolico, pronto a sacrificare vittime per raggiungere il suo scopo: impossessarsi della scimitarra e della maschera di Gengis Khan, fondatore e conquistatore dell’impero mongolo, andando alla ricerca della sua tomba. Si racconta, infatti, che sia la scimitarra che la maschera abbiano poteri molto speciali, tramite i quali Fu Manchu mira a conquistare il mondo. L’ispettore di Scotland Yard [Lewis Stone], a conoscenza dei suoi crimini, è sulle tracce di Fu Manchu, che non è l’unico a impegnarsi nella ricerca della tomba di Gengis Khan, infatti anche una spedizione, guidata da Lionel Barton [Lawrence Grant], è in procinto di partire in direzione del deserto del Gobi, dove è stata localizzata la tomba. Barton, i suoi uomini e sua figlia Sheila [Karen Morley] saranno presto rapiti da Fu Manchu e portati nel suo laboratorio, dove subiranno le angherie di sua figlia, Fah Lo See [Myrna Loy].
Karloff, che quello stesso anno, il 1932, avrebbe interpretato un altro “mostro”, uno dei tanti che hanno caratterizzato la sua carriera, La mummia, è qui davvero irriconoscibile, truccatissimo per acquisire quelli che sono i lineamenti orientali. La maschera di Fu Manchu è un film molto statico, pensiamo ad esempio che tutte le azioni compiute dal malvagio protagonista sono molto rallentate, facendo perdere dinamismo al film. A parte la scenografia, davvero elaborata e “futurista” di Cedric Gibbons, il film si mantiene su livelli non alti; le stesse scene d’azione, o meglio, di tortura, non smuovono il ritmo lento che c’è per tutta la sua durata, e in parte la colpa è anche dei lunghi dialoghi. Certo è che La maschera di Fu Manchu, personaggio creato da Sax Rohmer ai primi del ‘900, è uno delle icone leggendarie dell’horror-adventure di quegli anni, che hanno stregato molti registi.
All’interno del DVD, l’immancabile intervento di Luigi Cozzi in una lezione, breve, sul cinema di Brabin, che ci rivela anche delle curiosità sul film.
Di diversa portata è invece I 13 fantasmi, 1960, di William Castle [Macabro, 1958; Cinque corpi senza testa, 1964], un regista che ha amato molto l’horror e la fantascienza, e che ha sempre giocato, nei suoi film, facendo ricorso a diversi espedienti ottici.
In questo divertente e bizzarro film, scritto da Robb White [Il mostro di sangue, 1959; Homicidal, 1961], che aveva collaborato con Castle anche nel precedente La casa dei fantasmi, Castle fa le veci del presentatore, esortando il pubblico a indossare dei particolari occhiali durante alcune sequenze del film.
La storia, che ha una struttura classica, racconta l’esperienza vissuta dalla famiglia Zorba, composta dal professore di paleontologia Cyrus [Donald Woods], sua moglie Hilda [Rosemary DeCamp] e i loro due figli Medea [Jo Morrow] e Buck [Charles Herbert], un ragazzino molto sveglio. Alla frustrazione della famiglia Zorba, legata alla difficoltà di pagare i debiti, che li obbligano a riconsegnare la mobilia della loro casa, si contrappone però l’euforia per l’arrivo di una notizia apparentemente positiva: lo zio di Cyrus, Platone Zorba, gli ha lasciato in eredità una sua vecchia casa. L’avvocato del signore Platone, il signor Benjamen Rush [Martin Minler], però, lascia trasparire qualcosa di enigmatico in questa faccenda, facendo soltanto trapelare che il suo cliente aveva una certa fissazione per l’occulto…
Buck, che guarda caso il giorno del suo compleanno aveva espresso il desiderio di abitare finalmente in una casa con dei mobili di proprietà, è l’unico a non farsi impressionare dalle dicerie che vogliono la casa infestata dai fantasmi, mostrando anzi una certa curiosità nel conoscerli. E i fantasmi, di conseguenza, sceglieranno proprio lui per comunicare con Aurelio, un cuoco assassino.
Strani eventi succederanno nell’abitazione, e di certo per nulla gratificante è la figura di Elaine [Margaret Hamilton], la domestica a cui il signor Platone era molto legato, e che Buck apostrofa come “strega”. La situazione si complica quando la famiglia Zorba verrà messa a conoscenza dallo spirito del signor Platone che uno di loro, compreso l’avvocato, morirà, e sarà il tredicesimo fantasma.
I 13 fantasmi, girato in 3D, è un film divertente, spiritoso e alternativo. Alla trama classica, si unisce infatti uno humor ben calibrato, che trova la massima espressione nei giochi ottici attraverso i quali si mostrano i fantasmi. Nel film poi si riscontra anche una particolare cura del dettaglio, come nella scena della seduta spiritica o nella misteriosa scatola che l’avvocato consegna ai coniugi Zorba. Il finale, poi, non poteva concludersi senza un’ultima bizzarria. I contenuti extra, oltre al trailer, un intervento di Luigi Cozzi. Da notare, però, oltre alla de sincronizzazione audio-video, anche l’errato inserimento di una traccia audio del film Il mostro della via Morgue di Roy Del Ruth.
Gilda Signoretti
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LA MASCHERA DI FUN MANCHU
Regia: Charles Brabin
Con: Boris Karloff, Lawrence Grant, Karen Morley
Durata: 68’
Audio: Dolby Digital Dual Mono
Formato: 1.37:11
Distribuzione: CG Home Video [www.cghv.it]
Extra: Presentazione di Luigi Cozzi
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I 13 FANTASMI
Regia: William Castle
Con: Donald Woods, Rosemary DeCamp, Charles Herbert, Martin Minler
Durata: 82’
Audio: Dolby Digital Dual Mono
Formato: 1.85:11
Distribuzione: CG Home Video [www.cghv.it]
Extra: Trailer originale; Presentazione di Luigi Cozzi