Attore poliedrico, visto in molti film e fiction televisive, Rolando Ravello compie il grande passo di passare dietro la macchina da presa e lo fa mettendo in scena una commedia a sfondo amaro, sociale e non priva di uno sguardo sensibile sugli argomenti trattati.
Tutti contro tutti è il titolo scelto per l’occasione, tratto da un monologo teatrale scritto da Ravello stesso, ed è scritto dal regista assieme a Massimiliano Bruno [suo il dittico Nessuno mi può giudicare/Viva l’Italia]; il tema trattato è quello delle case occupate, problema ormai stanziale delle periferie italiane, che qui si incanrna nella disavventura che capita alla famiglia del protagonista Agostino [Ravello].
Difatti i nostri, ritornati a casa da una comunione, saranno forzatamente sfrattati da alcuni sconosciuti che, preso possesso dell’appartamento in loro assenza, non intendono andarsene.
Dopo ogni inutile sforzo fatto per riprendersi la propria casa, Agostino decide di alloggiare sul pianerottolo del palazzo, almeno finché gli ospiti indesiderati non decidano di andarsene definitivamente. Ma l’obiettivo sarà difficile da raggiungere.
Piacevole esordio registico, Tutti contro tutti segue una tradizione tutta italiana di miscelare riso e serietà con fare da film di denuncia.
Ravello, memore delle lezioni dei grandi maestri, porta in scena una storia godibile e simpatica, che si accattiva la simpatia dello spettatore più o meno esigente.
Certo, sta di fatto che il lungometraggio in questione si prende qualche licenza narrativa di troppo qualche volta, aggiungendo temi ed argomenti che dovrebbero legare col tema principale e che invece sembrano essere proprio appiccicati a forza [guardare la parentesi sui campi Rom].
A parte questo piccolo neo, Tutti contro tutti gioca bene la carta dei personaggi, resi accettabili e simpatici quanto basta, un nucleo ironico che dovrebbe rispecchiare il lato divertente della periferia diroccata.
Per l’occasione Ravello ha chiamato intorno a sè una serie di nomi noti, amici di vecchia data e professionisti del settore; ci sono Marco Giallini [il cognato Sergio] e Kasia Smutniak [la moglie Anna], più altri nomi che vanno da Paolo Sassanelli ad Antonio Gerardi, da Riccardo De Filippis a Raffaele Vannoli, fino alla partecipazione stessa dello sceneggiatore Bruno; tutti insieme a descrivere questa galleria di volti fatta di ironia monicelliana, senza disdegnare alcuni riferimenti [volontari?] al cinema di Pierfrancesco Pingitore.
Ma una nota di merito nella scelta degli attori va al coinvolgimento di un interprete della vecchia guardia come Stefano Altieri [Nonno Rocco], che i nostalgici degli anni ’80 ricorderanno in Vado a vivere da solo o nel telefilm I ragazzi della terza C; una presenza, la sua, che ricorda non poco il Riccardo Billi degli anni ’80 e che porta quel po’ di pecoreccio che a Tutti contro tutti fa sempre bene inserire, tra una lacrima e un momento di denuncia.
Mirko Lomuscio
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TUTTI CONTRO TUTTI
Regia: Rolando Ravello
Con: Rolando Ravello, Marco Giallini, Kasia Smutniak, Lidia Vitale, Stefano Altieri, Agnese Ghinassi
Uscita in sala in Italia: giovedì 28 febbraio 2013
Sceneggiatura: Massimiliano Bruno, Rolando Ravello
Produzione: Fandango, Warner Bros. Entertainment Italia
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Anno: 2013
Durata: 96’