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EDUCAZIONE SIBERIANA di Gabriele Salvadores

educazione_siberiana_1L’educazione siberiana non è soltanto un insieme di regole, non è soltanto una disciplina ferrea e gelida come il panorama che la circonda.

Essa fonde in sé credo, onore e rispetto, soprattutto dei propri confratelli. Quello dei Siberiani è un clan malavitoso che, seppure combattuto da polizia, esercito e altri clan nel corso degli anni, è riuscito a mantenersi intatto proprio grazie a quell’insieme di dogmi.

Ad esso si contrappone il Seme Nero un manipolo di mercenari che sembra essere l’altra faccia di una medaglia sporca; senza onore, senza cuore, essi sono capaci di strisciare per terra, se serve, pur di sopravvivere e prosperare.

In tutto questo gelo, immersa nella terra più nera e infeconda, però, può nascere anche un fiore puro Xenja [Eleanor Tomlison]. Ella diventa l’oggetto del contendere di due giovani Gagarin [Vilius Tumalavicius] e Kolimà [Arnas Fedaravicius], nati tutti e due sotto l’egida dei Siberiani.

I due, una volta adulti, si ritrovano ad essere rivali non solo perché appartenenti a due schieramenti contrapposti, ma perché entrambi vogliono il cuore o magari la purezza di Xenja.

Gabriele SalvatoresGagarin è il ribelle quasi da romanzo d’appendice: è biondo, capello lungo, occhi azzurri e tradisce i Siberiani per aderire al Seme Nero. Kolimà ha i capelli e gli occhi più scuri e rimane fedele fin dall’inizio all’educazione siberiana, anche per la presenza di suo nonno Kuzja [John Malkovich] che imprime in lui il carattere necessario per affrontare la vita.

I guai cominciano quando Gagarin, uscito di prigione, ritorna nel suo paese natio, Fiume Basso, con l’intenzione di dare sfogo a tutte le sue ambizioni, dimenticando completamente le regole che Kuzja aveva insegnato anche a lui.

In carcere ha conosciuto il clan del Seme Nero ed è stato subito sodalizio, in quanto loro riuscivano a saziare le sue grandi ambizioni e la sua sete di potere, ma la bocca dell’avidità non fa altro che accrescere mangiando e la fame, invece di diminuire, aumenta fino a portare la persona allo stordimento più completo.
educazione_siberiana_4La presenza di Xenja forse gli restituisce quel minimo di umanità che nel fondo dell’animo ancora conserva intatta, ma la sua cecità è comunque grande e completamente ubriaco la stupra riducendola allo stato vegetale.
Kolimà da quel momento in poi dedica tutta la sua esistenza alla ricerca di giustizia.
Egli deve porre fine alla vita di Gagarin e, ovviamente, deve farlo secondo rituale Siberiano vale a dire utilizzando la pistola che suo nonno gli ha donato, caricata da lui stesso.

Salvatores vola ancora una volta oltre confine e lo fa con una storia basata su un romanzo di Nicolai Lilin che ha molte premesse per volare alto, anche per la presenza di momenti molto avvincenti. Peccato che, a mio avviso, non ci sia stata la volontà del regista di scavare veramente a fondo nella psicologia dei due ragazzi e, soprattutto, del nonno che è solo un tramite tra lo spettatore e la storia per introdurre alcuni fondamentali particolari.

educazione_siberiana_2Un altro aspetto che poteva essere approfondito meglio è l’arte del tatuaggio che Kolimà impara da uno del clan dei Siberiani e tutta la poeticità di un’arte che consente di poter “leggere” direttamente una persona, il suo passato, come se fosse un libro aperto.

Invece ci si perde in figure banali come il volo dei colombi del nonno Kuzja quasi a simboleggiare, in maniera ridondante, la purezza di Xenja.

Da un regista alle prime armi ci si possono aspettare superficialità di questo genere, ma non da un regista affermato come Salvatores.

Paolo Corridore

EDUCAZIONE SIBERIANA

2 Teschi

Regia: Gabriele Salvatores

Con: John Malkovich, Peter Stormare, Eleanor Tomlinson, Arnas Fedaravicius

Uscita in sala in Italia: giovedì 28 febbraio 2013

Sceneggiatura: Gabriele Salvatores, Sandro Petraglia, Stefano Rulli

Produzione: Cattleya, Raicinema

Distribuzione: 01 distribution

Anno: 2013

Durata: 110’

InGenere Cinema

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