Tutto nasce da un’immagine balzata nella mente del regista e sceneggiatore Juan Solanas: due modi, cresciuti in maniera del tutto parallela e contemporanea, e sviluppatisi uno sopra all’altro, ruotando attorno allo stesso sole, protetti da due forze di gravità uguali e contrarie, che fanno in modo che nel cielo del mondo di sotto si sia sviluppato, a testa in giù, una civiltà a sé stante.
Upside down è uno di quei pochi fortunati esempi di una fantascienza costruita con poche ma funzionali intuizioni. Oltre al doppio mondo, alle due realtà che si fanno una specchio deformata dell’altra [povera, quella di sotto, e ricca, quella di sopra e sovra-sviluppata], il fatto che la materia di un mondo, abituata a sottostare alla gravità della propria realtà, diventa incandescente dopo un’ora di esposizione agli agenti atmosferici esterni; oppure l’eterna, e un po’ immotivata, lotta sociale che vede gli industriali del mondo di sopra combattere in ogni modo l’integrazione tra i suoi componenti e quelli dello specchio proletario sviluppato, al di sotto, in controcanto.
A governare sulle economie di entrambi i mondi, una multinazionale chiamata TransWorld, proprietaria della stragrande maggioranza dei brevetti commerciali.
Ma, oltre a spargere i semi della sua visioni sci-fi, Solanas focalizza la storia di Upside down attorno a due giovani, Adam [Jim Sturgess] e Eden [Kirsten Dunst], nomi assolutamente non casuali, che sin da giovanissimi, andando contro le leggi proibizioniste che regolano i due mondi, iniziarono un sincero rapporto di amicizia che sfociò in amore.
Questo sino a quando, tentando di sfuggire ad una squadriglia che aveva scoperto le loro frequentazioni illecite, Adam viene colpito da un proiettile, e Eden, imbrigliata dalla sua forza gravitazionale, cade velocemente su una rupe, sbattendo la testa.
Il ragazzo la crede morta per dieci lunghi anni ma, quando scopre in televisione che è ancora viva e lavora per la TransWorld, decide di tornare a prenderla, facendosi, per prima cosa, assumere dalla ditta, grazie agli esperimenti preventivi su una crema anti-età da lui creata.
Come d’uopo, la storia d’amore di questi post-moderni Romeo e Giulietta sarà osteggiata dall’intera società che regge le fila di entrambi i pianeti.
Upside down convince su più versanti: a guardarlo dal lato sci-fi, il film riesce a regalare tanto partendo da poco, da un immaginario semplice ma che riesce a disorientare con piccoli espedienti [le visioni dei mondi che si specchiano l’uno nell’altro, come nella location montana in cui i due giovani si incontrano spesso o, ancor di più, le scene ambientate nel mondo di sopra, spesso e volentieri realizzate rivoltando il punto di vista di 180°]. Riusciti sono anche i toni da commedia rosa che regnano su gran parte del film, nonostante i toni si facciano spesso drammatici.
Quello che non va a buon fine, e che, per certi versi, riesce quasi a mandare all’aria quanto costruito, è la caduta nel romantico-patinato in cui Solonas fa precipitare il tutto, per giungere in maniera canonica al classico happy-end. Peccato. Non fosse stato per questo…
Luca Ruocco
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UPSIDE DOWN
Regia: Juan Solanas
Con: Kirsten Dunst, Jim Sturgess
Uscita in sala in Italia: giovedì 28 febbraio 2013
Sceneggiatura: Juan Solanas
Produzione: Upside Down Films, Les Films Upside Down Inc., Onyx Films, Transfilm Intl, Studio 37, Kinologic Films, Jouror Production, France 2 Cinema
Distribuzione: Notorious Pictures
Anno: 2013
Durata: 107’