“Mi fanno schifo gli innamorati, per il resto l’umanità mi piace”. E’ solo una delle tante frasi provocatorie di Carmelo Bene, pronunciata in una puntata di Domenica in, 1978, ospite di Corrado. Poco importa se al lato del conduttore ci fosse sua moglie, l’attrice Lydia Mancinelli, che ha recitato in molti dei suoi lavori teatrali [Nostra Signora dei Turchi; Riccardo III; Amleto; Don Giovanni] e cinematografici [Nostra Signora dei Turchi; Salomè; Don Giovanni], la quale, conoscendo l’ecletticità del marito, riesce ad assimilare l’affermazione con ironia. Ma queste strane parentesi televisive [storici i Carmelo Bene contro tutti al Costanzo Show], pur contenendo materiale di facile presa su un pubblico anche di non conoscitori, non sono che gli specchietti per le allodole piazzati dall’ultima spiazzante personalità del teatro italiano contemporaneo.
Carmelo Bene è stato un drammaturgo, attore e regista teatrale sui generis, tassello fondamentale nella storia del nostro teatro del ‘900.
Come lui, pochi in Italia sono riusciti ad apportare cambiamenti sulle scene italiche, legate alla classicità e chiaramente derivate dalla commedia dell’arte. È, infatti, dalle cantine degli anni ’60, che una forma di teatro “altro”, partorito in luoghi bui e interrati, prende vita all’interno di spettacoli alternativi, proposti ad un pubblico non borghese e intellettivamente esigente di organicità, vita e ferschezza. È con artisti come Carlo Quartucci, Mario Ricci, Giuliano Vasilicò, e molti altri, che Bene compie i suoi passi all’interno del teatro di cantina.
Bene non è semplicemente un anticonformista, come potrebbe grossolanamente pensare chi non ha avuto modo di avvicinarcisi a fondo, ma un vero ribelle, un rivoluzionario dalla spigliata intelligenza, autore “classico” già in vita, perfino antipatico a gran parte della stampa, che non fu molto benevola con lui, accusandolo di misoginia e di usare le attrici col solo scopo di mostrarne le nudità e svilire la figura femminile; di essere presuntuoso ed eccentrico, come sembra venir fuori proprio da alcune dichiarazioni dell’artista, che ad esempio, ad una domanda su chi sia il suo scrittore preferito, risponde “sé stesso”, e che sottolineava la grande risonanza che la sua arte aveva avuto all’estero. Per ritornare al Maurizio Costanzo Show, per mostrare la propria disapprovazione nei confronti del teatro di Giorgio Albertazzi, Bene in una puntata sostenne, provocatoriamente, di avere due cani, e di averli chiamati entrambi Albertazzi, alludendo appunto alla mediocrità con cui giudicava sia gli spettacoli dell’artista che le sue performance.
Preziosissima e imperdibile è perciò la collezione Far East Film, distribuito da CG Home Video con Eye Divisione e Rai Eri, che per ora consta, di quattro titoli, come Riccardo III, Don Giovanni, L’invulnerabilità di Achille e Voce dei canti. Ogni titolo è conservato in una custodia cartonata, ciascuna con esclusivi extra. In ogni DVD è compreso un libricino, che contiene la presentazione dell’opera in questione e il testo messo in scena. Abbiamo avuto modo di esaminare Riccardo III e Voce dei canti.
Riccardo III, introdotto da Maurizio Grande, compianto critico del cinema e del teatro, scritto e diretto da Carmelo Bene, debuttò il 22 dicembre 1977 al Teatro Bonci di Cesena. La versione presente nel DVD è un adattamento televisivo prodotto dalla Rai, sempre del ’77 e andato in onda nel 1981 su Rai 2. La scena si apre in penombra, e così resterà per tutta la durata dello spettacolo, con una luce che illumina i personaggi sempre delicata, mai invasiva, come quella delle candele che tiene in mano la cameriera, interpretata da una giovanissima Laura Morante, che non era ancora entrata a far parte del mondo cinematografico.
Riccardo III, interpretato da Bene, che presenta una sua personale interpretazione del dramma di Shakespeare, è un’opera intimista con ambientazioni gotiche. Bene, infatti, focalizza l’attenzione proprio sulla psiche del protagonista, bramoso di potere, per raggiungere il quale arriverà a compiere omicidi all’interno della sua stessa famiglia, in modo tale da sbarazzarsi, dopo la morte del fratello e re Enrico IV, del fratello maggiore Giorgio e di tutti i loro discendenti. Bene interpreta in modo assolutamente unico e personale un personaggio brutale, attorniato dalle voci bianche e dai fantasmi delle stesse donne che lo circondano: Lady Anna [Susanna Iavicoli], la duchessa di York [Lydia Mancinelli], la regina Elisabetta [Maria Grazia Grassini] e la cameriera [Laura Morante].
Le donne cadono ai piedi di Riccardo III, si spogliano e si rivestono di continuo, attratte da lui nonostante le sue deformità, che vengono man mano acuite da protesi [braccia, avambracci, mani]. La mostruosità di Riccardo III nasce da un senso di inferiorità [“Sono un diverso”] che gli cresce dentro, e che lo porterà alla pazzia, inconsapevole del fatto che, come gli vien detto, “prendere non è dare”, in relazione alle modalità attraverso le quali ha usurpato il trono.
Nella sezione extra segnaliamo Bravo Bene, un collage di interventi televisivi, interviste e dichiarazioni scomode di Bene, come “Non si può venire a vedere me e poi andare al Quirino, il teatro della chiacchiera, del pettegolezzo”, o “Mi secca sentire la voce umana, non ha statura”.
Poco conosciuto è Voce dei canti, sempre per la regia di Bene, spettacolo concerto dedicato a tutta la raccolta in versi di Giacomo Leopardi, tenuto il 12 gennaio 1987, in occasione del bicentenario dalla nascita del poeta, prodotto da Nostra Signora S.r.l. e Romaeuropa, andato in onda su Rai 2 nel 1998, con le musiche di Gaetano Giani Luporini e con, sulla scena, l’attrice Sonia Bergamasco, qui in veste di pianista, vestita con un lungo abito bianco.
Bene si fa interprete, con passione, dei canti del poeta, e sfrutta abilmente la sua voce nasale, ben modulata ma troppo impostata. L’artista, però, non è qui semplice attore, ma emerito protagonista che, proprio per il suo modo particolare di impostare la voce per recitare i canti, di scandire le parole e modificare il ritmo della sua performance, ha dato vita ad uno spettacolo esclusivo, incomparabile. Voce dei canti, nel cui opuscolo sono riportati tutti i canti di Leopardi, si compone di sette puntate, per una durata complessiva di circa tre ore.
Gilda Signoretti
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CARMELO BENE – RICCARDO III
Voto Film
Voto DVD
Regia: Carmelo Bene
Con: Carmelo Bene, Lydia Mancinelli, Susanna Iavicoli, Maria Grazia Grassini, Laura Morante
Durata: 76’
Audio: Italiano 2.0
Formato: 4/3
Distribuzione: CG Home Video in esclusiva per Eye Division [www.cghv.it]
Extra: Introduzione di Maurizio Grande; Bravo Bene, di Marco Giusti, Paolo Lucani e Francesca Tadini
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CARMELO BENE – VOCE DEI CANTI
Voto film
Voto DVD
Regia: Carmelo Bene
Con: Carmelo Bene
Durata: 183’
Audio: Italiano 2.0
Formato: 4/3
Distribuzione: CG Home Video in esclusiva per Eye Division [www.cghv.it]
Extra: /