Probabilmente, per qualche strano preconcetto, si è convinti che lo spettacolo di marionette sia diretto particolarmente verso un determinato tipo pubblico: i bambini. Niente di più falso. A dimostrarlo sono alcune compagnie itineranti e non, come la Primaria compagnia italiana di grandi spettacoli marionettistici Carlo Colla & figli, che vanta un trascorso di 300 anni di attività nel territorio lombardo, con sede a Milano. Da alcuni anni Carlo Colla III e la sua compagnia hanno reso pubblici i loro depositi, per mettere in atto dei veri e propri laboratori per principianti, sempre, però, supportati da professionisti.
Atelier Colla, presentato al Nuovo Cinema Aquila di Roma lo scorso aprile, all’interno della sezione MERCOLEDÌ DOC, è il titolo di un prezioso documentario diretto da Pietro De Tilla, Guglielmo Tropia e Elvio Manuzzi, responsabili anche del soggetto, del suono, delle riprese e del montaggio.
Si tratta, più che di un documentario, di una vera e propria esplorazione dell’immenso tesoro conservato all’interno dei magazzini della famiglia Colla negli ultimi tre secoli, nei quali sono custodite circa 500 marionette, tutte complete di vestiti, barbe, baffi, basette, scarpe e tutto l’occorrente.
La realizzazione delle marionette, come si può immaginare, richiede grandi capacità tecniche, quindi professionalità e amore, prima di ogni cosa. Come dichiara Carlo Colla, ciò che è necessario trasmettere prima di ogni altra cosa, è la passione, perché il pubblico deve poterla percepire.
Non c’è divisione e non ce n’è mai stata all’interno della compagnia, e la regola fondamentale è quella di ritrovarsi tutti a lavorare in tutti i settori. Chi costruisce, veste e cura i particolari delle marionette è anche attore, e questo perché non ci sono divisioni nette tra tecnici e interpreti, che potrebbero magari creare fazioni all’interno della compagnia stessa. Lavorare con le marionette è estremamente faticoso: intanto perché costruire una marionetta include, tra le altre cose, lo studio del suo corpo, il bilanciamento del peso sul quale distribuire i movimenti, e quindi è richiesta una particolare precisione, e poi perché muovere una marionetta significa non solo coordinare i movimenti, ma anche metterla in relazione con le altre, e non togliere spazio a nessuna di essa.
Per ripetere le parole di Carlo Colla “bisogna essere molto coloriti sia nella tecnica che nell’interpretazione”, e dare voce alle marionette vuol dire aver avuto modo di carpirne le loro differenti personalità, ed essere quindi in grado di riprodurre le voci e le proprie tonalità. È uno spettacolo per gli occhi e per la mente questo Atelier Colla, per la perfezione delle marionette e per i meravigliosi giochi scenici, quinte comprese, sfruttati durante gli spettacoli, che, da lontano, ci fanno apparire le marionette come dei veri esseri umani in carne e ossa.
In Atelier Colla la Primaria compagnia italiana di grandi spettacoli marionettistici Carlo Colla & figli sta lavorando alla messa in scena del Macbeth di Shakespeare, portato poi al Piccolo Teatro Grassi di Milano.
In Atelier Colla è il lavoro, tecnico [sulla costruzione delle marionette e sulla loro evoluzione], registico e attoriale il vero protagonista, e i registi non mancano di svelarci le lunghe prove della compagnia, ed anche un Carlo Colla esigente e severo.
Gilda Signoretti
–
ATELIER COLLA
Regia: Pietro De Tilla, Guglielmo Tropia, Elvio Manuzzi
Soggetto: Pietro De Tilla, Guglielmo Tropia, Elvio Manuzzi
Produzione: Associazione Grupporiani Milano, Comune di Milano in collaborazione con Chicago Shakespeare
Distribuzione: Fondazione Milano Cinema e Televisione
Anno: 2011
Durata: 49’
Trailer: