All’interno della cornice della Casa del Cinema di Roma, durante la XXXIIIesima edizione del Fantafestival, incontriamo Peter Bark, presente in sala per incontrare il suo pubblico al termine della proiezione de Le notti del Terrore di Andrea Bianchi.
[Luca Ruocco]: Partirei subito dai tuoi ricordi di set… hai qualche aneddoto particolare da raccontarci?
[Peter Bark]: A dire il vero, sto lavorando ad un libro dal titolo provvisorio La mia vita non puzza di morte… dovrebbe uscire il prossimo ottobre, e preferirei che leggesse lì tutto quello che riguarda il film…
[Francesco Lomuscio]: A parte il ruolo de “Le notti del terrore” che ti ha consegnato alla storia del cinema di Genere, ti conoscevo anche per quello del sottosegretario in “Arrivano i Gatti”. Mi interessava sapere a quali altri film del periodo hai partecipato.
[PB]: Ho fatto altri ruoli demenziali… ma poi per una mia scelta ho lasciato. Ma ora vorrei ricominciare.
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[FL]: Se tornassi a fare cinema, che Genere di film ti piacerebbe interpretare?
[PB]: Anche un altro film come questo…
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[LR]: Anche un horror, quindi? Magari il seguito di “Le notti del Terrore”?
[PB]: Quello no, perché secondo me la Giordan è morta dopo quel morso che gli ho dato [ride].
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[LR]: Visto che faresti anche altri film horror, mi chiedevo se negli anni il tuo rapporto con i film di Genere fosse continuato, da spettatore…
[PB]: Con qualche film sì. Non tanti, ma con qualcuno sì.
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[LR]: E oltre al ruolo del sottosegretario in “Arrivano i Gatti” quali sono stati gli altri ruoli che hai interpretato?
[PB]: Ho fatto piccole parti su Liquirizia, Sturmtruppen… Ma diciamo che Le notti del terrore è il film più conosciuto a cui ho preso parte. Anche su Liquirizia avevo una bella parte, che andava sul demenziale… e poi ho smesso.
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[FL]: E andrea Bianchi che tipo di regista era?
[PB]: Mi piaceva tantissimo. Una bella persona, che è riuscita ad insegnarmi tante cose. Le esperienze sul suo set sono state senza dubbio positive.
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[InGenere Cinema]: Quanti anni avevi su “Le notti del Terrore”?
[PB]: Era il 1980, quindi… sei! [ride] Ne avevo 20.
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[InGenere Cinema]: Ma il ruolo era già stato pensato su di te, oppure cercavano inizialmente un bambino?
[PB]: Mi consigliarono di presentarmi al provino. In realtà stavano cercando un bambino, e io sembravo molto più giovane degli anni che avevo… Ora ho 54 anni, e la storia e sempre quella! Ho fatto questo provino ed è andata bene!
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[LR]: E prima di questo provino avevi già in mente di entrare a far parte del mondo del cinema?
[PB]: Assolutamente no. E’ stata una cosa del tutto casuale… sono stato fermato per strada!
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[LR]: Come mai, secondo te, il film di Bianchi e il tuo personaggio soprattutto sono entrati a far parte, in maniera così forte, dell’immaginario del cinema horror?
[PB]: Innanzitutto proprio grazia a questa passione che li lega all’horror… e poi perché sono affascinati dal fatto che faccio determinate cose: il morso sul seno, questo incontro con gli zombi… Magari è piaciuto proprio quello.
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[InGenere Cinema]: Ma quando giravate il film avevate presente di stare lavorano a qualcosa che sarebbe diventata una sorta di presa in giro del Genere?
[PB]: Secondo me, no. Volevano fare una cosa sera. Non che si ridesse sul set. Io non ricordo di aver riso molto… Magari, dopo, riguardandolo, sì. Ma si era partiti per fare una cosa seria.
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[InGenere Cinema]: E la villa si trovava?
[PB]: A Frascati.
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[Francesco Lomuscio]: Ma prima di fare questo film guardavi i film horror?
[PB]: No. Mai.
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[Francesco Lomuscio]: E come ti sei preparato?
[PB]: Non mi sono preparato, l’ho fatto e basta. Mi è piaciuto e ho improvvisato.
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[LR]: E il tuo rapporto di set con Maria Angela Giordan, che interpretava il ruolo di tua madre?
[PB]: Abbastanza carino. E’ stata una persona carina e disponibile. Ma di solito anche nella vita io ho un buon rapporto con tutti. E poi, ripeto, Bianchi è stato molto professionale anche nel rapportarsi con noi attori, è stato davvero un bravo regista.
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[InGenere Cinema]: Una domanda sugli effetti speciali. Gli zombi portavano questi camicioni e questa sorta di foulard… Ma i foulard serviva per coprire la maschera che non era fatta bene?
[PB]: Esattamente. Ma queste maschere da zombie, per essere state realizzate negli anni ’80, erano comunque fatte bene. Gli attori dovevano stare comunque ore ed ore in sala trucco. E tutto sommato erano anche carine. Erano anche tante comparse.
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[FL]: Il film ha avuto distribuzione nazionale?
[PB]: Sì, assolutamente.
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[LR]: E questa risposta del pubblico è stata una reazione istantanea?
[PB]: No, sì è costruita negli anni. Anche perché negli stessi anni altri film di zombi, fatti meglio come trama, come film, arrivavano in sala.. e il nostro accusava il colpo.
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[FL]: Andasti in sala a vederlo?
[PB]: Sì, e devo dire che mi piacque. Poi era uno dei primi film a cui lavoravo… quindi ero come affezionato. Mi piaceva la recitazione… Ero contento. E lo sono ancora.
Luca Ruocco
Francesco Lomuscio
Fantafestival 2013
Intervento di PETER BARK al XXXIII Fantafestival
Il video di Clio Crescente: