“Contro la crisi e il carovita scegli una dolce dipartita, prendi coraggio fra le dita, canta con Noi: W il suicidio”.
É questo il motto con il quale i coniugi Tuvache, proprietari da tre generazioni della Bottega dei suicidi, invitano persone di ogni età, depresse, sole, in crisi economica, o anche semplicemente stanche di vivere, ad entrare nel loro regno e scegliere il modo con il quale vogliono farla finita: cappi al collo di tutte le misure, da appendere a soffitti alti o bassi; pistole; coltelli; bombole del gas e numerosi e nuovi metodi alternativi per abbandonare questo mondo e quindi morire.
I coniugi Tuvache hanno due figli, Vincent e Marilyn, tristi e sempre pessimisti, e uno appena nato, Alan. Proprio quest’ultimo sarà il grattacapo della famiglia per via del suo ottimismo che si traduce in amore per la vita.
La vergogna che i coniugi Tuvache provano per aver generato questo bambino felice [eppure, pensa la madre, che non riesce a spiegarsi la vitalità del bambino, durante la gravidanza non è mai stata allegra] si fa sempre più evidente via via che Alan cresce.
La sua vitalità stona con lo stile cupo della sua famiglia e del negozio, e a poco iniziano a servire delle punizioni, che il padre gli infligge, provando addirittura a farlo fumare, poiché gli effetti del fumo sono nocivi alla salute. Ma la gioia di vivere di Alan investirà presto sua sorella, che non sarà l’unica a venirne conquistata.
É stato accolto positivamente dal pubblico e dalla critica questa ultima fatica di Patrice Leconte [Tandem, 1987, L’uomo del treno, 2008], che nel nostro paese, in occasione della sua uscita al cinema lo scorso dicembre [qui la nostra recensione qui], ha trovato iniziali ostacoli da parte della censura.
Dopo sei mesi dall’uscita in sala, La bottega dei suicidi esce in home video, distribuito da Videa-CDE, in una edizione con copertina cartonata, ma magro di contenuti extra, comprendendo trailer e i credits.
Leconte ha trasposto cinematograficamente Il negozio dei suicidi di Jeane Teulé [qui], pubblicato per la prima volta in Italia da Vertigo Libri nel 2009, apportando, come lui stesso ebbe modo di raccontare in conferenza stampa, poche modifiche, variando però il finale, che nel film, a dispetto del libro, ha un lieto fine.
Leconte scrive e dirige un film d’animazione che si compone di una storia originale, intelligente, riuscendo ad affrontare una tematica così forte e spesso taciuta, come il suicidio, cercando un connubio tra dramma e una brillante ironia, a volte sottile. La bottega dei suicidi è un film coraggioso, e soprattutto originale, che porta in scena la ricerca ossessiva della morte come fine di ogni problema e legame con la Terra.
Nella società immaginaria dove è situata la frequentata bottega dei suicidi, a nulla servono le norme che il governo ha emesso per evitare i suicidi, perché troppo alta è la percentuale di suicidati, imponendo una multa salata ai parenti del suicidato, in quanto troppa è la frustrazione dei cittadini, che Alan e i suoi fratelli osservano nel momento del loro trapasso.
Con La bottega dei suicidi, Leconte esorcizza la morte, riuscendo ad ironizzarci su e far ridere [pensiamo alle esortazioni di Vincent e Marilyn nei confronti ei propri genitori, ai quali chiedono di uccidersi, magari tagliandosi le vene], facendo convivere insieme pessimismo e ottimismo.
Gilda Signoretti
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LA BOTTEGA DEI SUICIDI
Voto film
Voto DVD
Regia: Patrice Leconte
Con: [con le voci di] Pino Insegno, Fiamma Izzo, Luca Baldini, Maria Laura Baccarini, Alex Polidori
Durata: 77′
Formato: 1.85:1 16/9
Audio: Italiano Dolby Digital 5.1; Francese Dolby Digital 5.1
Distribuzione: Videa-CDE [www.videa-cde.it]
Extra: Trailer; Credits