Un uomo si risveglia all’interno dei una fossa comune a cielo aperto.
E’ ferito e i suoi muscoli e le sue ossa sono ancora bloccati, intorpiditi, e gli impediscono una normale deambulazione. D’improvviso, una corda: una donna dai lineamenti asiatici [Josie Ho] gli offre una via d’uscita, per poi condurlo all’interno di una grande casa sperduta nei boschi.
All’interno dell’abitazione altre quattro persone, tre uomini e una donna, sembrano aver avuto un risveglio simile a quello del primo uomo, pur se meno traumatico.
Tutti i protagonisti, ad eccezione della donna asiatica, che però sembra non poter proferire parola, hanno dimenticato ogni cosa delle loro vite precedenti, e tenteranno di ricostruire il motivo del loro risveglio all’interno di quel posto a partire da un calendario e da una data cerchiata al suo interno.
L’uomo risvegliato nella fossa comune, Jonah [Shartlo Copley], pare essere l’anello di congiunzione tra tutti gli invitati a quell’oscuro appuntamento, e forse per questo, attira inconsciamente la sfiducia degli altri uomini del gruppo.
Bellissima sorpresa horrorifica, questo Open grave firmato da Gonzalo López-Gallego [Apollo 18], un film che si puntella, per gran parte della sua durata, sul terreno del thriller più misterico, per poi lanciarsi con originalità nelle profondità dell’horror e dello zombie-movie.
Open Grave [la cui sceneggiatura è firmata dai fratelli Borey] gioca con le carte dell’identità e delle responsabilità dei protagonisti sulle proprie vite, e su quelle dei tanti comprimari che popolano [vivi o morti] i terribili tableaux vivant sparsi per la foresta e per i campi che circondano la casa: uomini martirizzati legati con il filo spinato ad alcuni alberi, impiccati, folli urlanti, una donna senza un occhio tenuta legata come un animale all’interno di un capanno.
Man mano che la verità spinge per tornare a galla, i ricordi Jonah e degli altri protagonisti iniziano a frammezzarsi, come flashback sempre più importanti, all’interno della struttura drammaturgica, creando un affascinante struttura multistrato, che conduce in maniera agile al disvelamento finale che, comunque, riesce a mantenere in segreto fino al triste finale, alterando e infettando la location naturale in cui tutto è ambientato con l’ombra di un pericoloso morbo.
Open grave regala allo spettatore un bel twist emozionale e utilizza le regole dei film con morti viventi, e degli epidemic, con modernità autoriale [sia dal punto di vista registico, che per quanto riguarda lo sviluppo dello script].
Ottimo anche dal punto di vista attoriale, Oper grave può vantare all’interno del suo cast la presenza del grande Copley, già protagonista di District 9 e a breve in sala nei panni del villain di Elysium.
Luca Ruocco
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OPEN GRAVE
Regia: Gonzalo López-Gallego
Con: Shartlo Copley, Thomas Kretschmann, Josie Ho, Joseph Morgan
Uscita in sala in Italia: mercoledì 14 agosto 2013
Sceneggiatura: Eddie Borey, Chris Borey
Produzione: Atals Independent, 852 Films
Distribuzione: Eagle Pictures
Anno: 2012
Durata: 102’