Ragni giganti assediano New York City nel lungometraggio di Tibor Takács, un survival in odore di eco-vengeance.
Un pezzo del dispositivo di scarico di una stazione orbitante in disuso, con tanto di astronauti deceduti e rinsecchiti che ci galleggiano all’interno, si stacca e si fionda, in velocità, nell’orbita terrestre, finendo per fracassarsi all’interno di una galleria della metropolitana cittadina.
Si verrà presto a scoprire che il pezzo orbitante contiene al suo interno dei ragni, che inizieranno da subito un’opera di colonizzazione che prevede l’utilizzo degli umani incontrati come caldo ospite per le proprie uova, in attesa della crescita esponenziale, prevista dalla loro particolare specie.
La storia della resistenza all’invasione è vissuta proprio dal punto di vista di un funzionario della metropolitana e da quelli di sua moglie [in attesa dell’ufficializzazione del divorzio] e della loro bambina.
Serve sapere che i ragni venuti dallo spazio, sono in realtà l’importante prodotto fuoriuscito dalla segreta sperimentazione di ibridazione di un gruppo di militari russi, tra una entità biologica extraterrestre, ritrovata in seguito ad un UFO Crash, e l’unica razza terrestre che non ne aveva rigettato l’innesto di DNA: i ragni, appunto.
L’inatteso ritorno “alla base”, quindi, rappresentava per gli scienziati, e per il gruppo di militari che ne coprono le mosse, un modo per testare da vicino la riuscita del loro esperimento.
Cosa non funziona in questo sci-fi in apparenza godibile, se contestualizzato all’interno del recinto del b-movie…
Innanzitutto la baggianata più grossa, che non trova spiegazione alcuna, e distrugge qualsiasi benvoluto rimando eco-vengeance, è proprio questa stretta conoscenza della razza aracnoide da parte dello staff scientifico terrestre che, nonostante le avvisaglie del loro possibile insediamento newyorkese siano stra-negative sin dall’inizio del film, continuano a far come se nulla fosse, in attesa della nascita della regina che… potrà solo esagerare in negativo quello che gli altri ragni, enormi ma di stazza molto inferiore a quelli della leader, avevano già iniziato.
Inspiegabile e inammissibile anche il comportamento degli aracnidi spaziali, che per tutto il film sembrano aver preso di mira il funzionario della metropolitana e la sua famiglia, comportandosi in maniera “animale” con tutti gli altri umani incontrati sul loro cammino, e come esseri perfettamente senzienti solo con i tre protagonisti!
Particolare, e per noi non riuscito, l’approccio al fattore splatter, che affronta con generosità ferite e interiora di cadaveri, ma non mostra mai gli effetti in diretta dei ragni sulle proprie vittime.
Ma la cosa maggiormente deleteria per il fruitore è il ritmo tendente alla ridondanza ciclica, che non viene smosso nemmeno dall’ingresso in scena della gigantesca regina.
Davvero un peccato.
Luca Ruocco
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SPIDERS 3D
Regia: Tibor Takács
Con: Patrick Muldoon, Christa Campbell, William Hope, Sidney Sweeney, Shelly Varod
Uscita in sala in Italia: /
Sceneggiatura: Joseph Farrugia, Tibor Takács, Boaz Davidson, Dustin Warburton
Produzione: Nu Image Films
Distribuzione: M2 Pictures
Anno: 2013
Durata: 89’