Sull’onda di una serie di importanti riconoscimenti raccolti nel circuito festivaliero internazionale [da Calgary a Vancouver, da Toronto a Valladolid, passando per Palm Springs], dei personali complimenti fatti recapitare da Steven Spielberg in persona e di un buon riscontro ottenuto ai box office nordamericano e francese, che ha convinto definitivamente la Major di turno a mettere in cantiere, a soli due anni dalla sua realizzazione, un remake a stelle e strisce interpretato da Vince Vaughn, sbarca finalmente nelle sale nostrane la sorprendente commedia made in Canada di Ken Scott dal titolo Starbuck – 533 figli e non saperlo. A importarla ci pensano la Bolero Film e la Europictures che, siglando una partnership distributiva, consentono di fatto a una pellicola ancora inspiegabilmente inedita, di approdare sugli schermi italiani a partire dal 29 agosto.
Scelta, questa, piuttosto rischiosa se si pensa all’affollamento previsto nella programmazione del primo vero weekend della nuova stagione cinematografica, al quale si vanno ad aggiungere gli ultimi sussulti di quella balneare e la concomitanza con la 70esima Mostra di Venezia. Tuttavia, data l’ironia travolgente che ne ha decretato il successo oltreoceano e il geniale plot intorno al quale si sviluppa la storia, è più che lecito lasciarsi andare a buoni propositi circa una favorevole accoglienza dalle nostre parti per il film scritto e diretto da Ken Scott.
L’opera seconda del regista e sceneggiatore canadese, firmata a tre anni di distanza dal pregevole esordio Les doigts croches, ha dalla sua parte una freschezza e una comicità in grado di fare facilmente breccia nei gusti delle platee più variegate. La spontaneità, l’immediatezza, l’ottima costruzione dei personaggi e dei tempi comici, uniti alla capacità di giocare sui toni e i registri passando in un battito di ciglia dal serio al faceto, permettono alla sceneggiatura di consolidarsi strada facendo, anche grazie al meticoloso e puntuale lavoro di scrittura, tanto dal punto di vista drammaturgico quanto dialogico. Con un pizzico abbondante di furbizia e mestiere, Scott mescola sapientemente il sofisticato humour transalpino con quello tipico della commedia indipendente a stelle e strisce, ottenendo un cocktail di sorrisi, risate e qualche lacrima, che sa come calamitare a sé, dal primo all’ultimo fotogramma utile, l’attenzione dello spettatore. Bandisce la struttura a sketch per lavorare a largo spettro.
Per farlo, decide di disseminare nella drammaturgia e nella one line del protagonista [un bravissimo Patrick Huard] una raffica di dinamiche, accelerazioni, digressioni, incidenti, incontri, momenti esaltanti e parentesi più commoventi, che restituiscono al fruitore un ventaglio di emozioni con il quale confrontarsi in modalità random.
Ciò consente all’opera di farsi veicolo, attraverso lo strumento potentissimo della risata, anche di temi universali come l’importanza dei legami familiari e dei rapporti generazionali, ma soprattutto del rispetto dei valori, senza scivolare negli stereotipi e nella scialba morale. Il tutto senza dovere mai ricorrere al gretto, alla volgarità gratuita, alla comicità facile e pecoreccia, alle quali si finisce il più delle volte con l’aggrapparsi quando non esiste altro modo per strappare un sorriso al pubblico pagante.
Da parte sua, Scott si affida a un’idea semplice, ma efficacissima, che fa leva sul Peter Pan di turno catapultato nell’immancabile situazione paradossale, che lo costringe a rivedere la sua vita e il modo di affrontarla, il rapporto con l’altro e con i propri affetti [ritorna alla mente il Paul interpretato da Mark Ruffalo di I ragazzi stanno bene]. Schema che, se analizzato, può risultare – e lo è sicuramente – decisamente classico e piuttosto logoro, ma che in Starbuck acquista un ulteriore slancio e una propulsione narrativa che rende la visione piacevole e persino avvincente, nonostante l’accumulo evidente di finali che allungano un po’ il brodo, senza nuocere però all’intera operazione.
Francesco Del Grosso
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STARBUCK – 533 FIGLI E NON SAPERLO
Regia: Ken Scott
Data di uscita in Italia: giovedì 29 agosto 2013
Sceneggiatura: Ken Scott, Martin Petit
Produzione: Andrè Rouleau, CaramelFilms
Distribuzione: Bolero Film, Europictures Distribuzione
Anno: 2011
Durata: 109’