L’olocausto è stato raccontato al cinema in diversi modi e non sempre con ottimi risultati filmici.
In darkness, 2011, di Agnieszka Holland, rientra tra i migliori film che hanno raccontato una delle più brutte storie della storia mondiale. Uscito in sala a ridosso delle celebrazioni della Giornata della Memoria, il 27 gennaio [ve ne avevamo parlato qui] è ora disponibile in DVD distribuito da Koch Media.
Come era accaduto per Giorgio Perlasca o Oskar Schindler, noti ai più solo dopo essere “passati” attraverso la tv e il cinema, lo stesso è accaduto per Leopold Socha, ispettore fognario polacco che mise a rischio la propria vita per salvare alcuni ebrei nascosti nelle fognature di Lvov, in Ucraina. Socha non è un eroe, nel senso che in un primo momento, sfruttava le fognature per ricavare un proprio tornaconto dagli ebrei che vi stavano nascosti, dai quali poi venne mosso a pietà.
Leopold Socha [Robert Wieckiewicz] è un uomo semplice. É sposato con Wanda [Kinga Preis], e insieme hanno una bambina. La guerra continua a mietere vittime, e la povertà e le malattie imperversano nelle città. Anche la bambina di Leopold è malata, e nonostante anche la moglie stia lavorando come cameriera, insieme non riescono ad acquistare le medicine necessarie per curare la piccola e nutrirla. Per questo Leopold effettua piccoli furti, e viene coinvolto in affari loschi.
È il 1943, e in Ucraina gli ebrei stanno cercando, con profonda disperazione, un nascondiglio per riuscire a salvarsi. Leopold comprende subito che potrebbe ricavare un po’ di denaro coprendo le numerose famiglie di ebrei che sono nascoste nei canali sotterranei di Lvov, che ha scoperto, e infatti scenderà a compromessi con esse.
Ma Leopold, ad un certo punto, fa prevalere il suo buonsenso, e si accorge che la guerra e la povertà lo hanno reso cinico ed egoista, così, a suo rischio, decide di occuparsi degli ebrei sopravvissuti e nascosti nei sotterranei della città a titolo gratuito. L’ufficiale Bortnik [Michal Zurawski], amico di Leopold, però, scopre la presenza dei rifigiati in alcuni condotti, e ne chiede conto a Leopold…
Tratto dal libro Nelle fogne di Lvov, di Robert Marshall, e da I giusti, gli eroi sconosciuti dell’Olocausto, di Martin Gilbert, In darkness di Agnieszka Holland [Europa Europa, 1990] non è un film patetico, nonostante l’argomento, e anzi, aggiunge un’altra storia, drammatica e per certi aspetti nuova, perché cambiano le ambientazioni, le fognature anziché i lager, e gli orientamenti, a quelle che rientrano nella storia dell’olocausto.
La sceneggiatura, firmata da David F. Shamoon, ha avuto una gestazione di cinque anni, il tempo necessario per perfezionarla e convincere la regista a farne un film.
In darkness, come spiega il titolo, è un film che ha per protagonista proprio l’oscurità, il buio delle fogne, il luogo dove gli ebrei, di diverse estrazioni sociali, come topi in trappola, si nascondono per sfuggire alle torture naziste e alla morte, e dove vivono in condizioni igieniche inaccettabili.
In darkness è un bel film, intenso e passionale, di una drammaticità composta. I suoi tempi, però, sono un po’ troppo dilatati, tanto da risultare spesso ripetitivo. Holland riesce inoltre a condurci nelle vite private di donne e uomini protagonisti del film, fragili, in crisi con sé stessi e con le loro famiglie. Unico contenuto extra, il trailer.
Gilda Signoretti
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IN DARKNESS
Voto film:
Voto DVD:
Regia: Agnieszka Holland
Con: Robert Wieckiewicz, Kinga Preis, Benno Fürmann, Michal Zurawski
Durata: 145’
Formato: 2.35:1
Audio: Italiano 5.1 Dolby Digital; Polacco 5.1 Dolby Digital
Distribuzione: Koch Media [www.kochmedia.com]
Extra: Trailer