Dodici capitoli, ognuno autonomo e auto-concludente; un’ispezione a sé stante nel mondo del “misterioso”, dell’“anormale”, visto, però, sotto la lente del possibile, dell’esistente.
Questo, e di più, nell’agile volume Gli ultimi draghi di Lyall Watson, una lettura che proprio nel suo essere variegata, ma allo stesso tempo organica, trova il suo punto di forza.
Tra una possibile spiegazione del possibile effetto della “vicinanza visiva” tra un campione cellulare sano e uno infettato, e il report degli effetti della sensazione della paura in alcune specie di piante, sarà possibile leggere del ritrovamento [un po’ iconico] dello scheletro fossile di un uomo primitivo di una particolare specie, quella degli strandolooper, dal corpo minuto e dalla testa particolarmente pronunciata, a causa della loro naturale predisposizione al pensiero, al sogno, al lavoro di intelletto, contrariamente al lavoro fisico.
Il resoconto su cui, invece, si concentra il titolo del volume, racconta rapidamente della mitologia della specie dei draghi, per poi raccontare dell’unica grande razza di sauri ancora esistente sulla Terra: quella dei varani, rettili molto simili agli animali preistorici, probabilmente loro unici eredi, e pericolosi draghi regnanti sull’isola di Komodo.
Il capitolo su Gli ultimi draghi racconta anche di un esemplare in particolare, il più terribile del clan dei draghi fotografati da Watson, e delle sue terribili azioni compiute seguendo le leggi dell’istinto e della sua naturale propensione dovuta proprio alla sua focosa discendenza.
Interessante volume, questo di Lyall Watson, per provare a chiarire in maniera diretta e razionale, con una narrativa da romanzo, alcuni interessanti misteri e miti, e punti interrogativi della nostra società.
Luca Ruocco
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GLI ULTIMI DRAGHI
Autore: Lyall Watson
Editore: Edizioni Mediterranee [www.edizionimediterranee.net]
Pagine: 174
Illustrazioni/Foto: Sì
Costo: 12,50 euro