Home / Recensioni / Memorie dall'Invisibile / BLOODY SIN – Oltretomba di Domiziano Cristopharo

BLOODY SIN – Oltretomba di Domiziano Cristopharo

bloodysin1Un viaggio tra vari livelli di passato. Un film che abbraccia inquisizione e nazismo per poi stazionare sugli anni ‘70 trovando l’ispirazione in un fortuito ritrovamento.

Da questo, infatti, nasce Bloody Sin, il film ideato da Domiziano Cristopharo e Nancy de Lucia, e tradotto in sceneggiatura da Filippo Santaniello che, verità o, ancor meglio, leggenda ricercata, pare voglia prendere piede dal ritrovamento di alcune tavole del fumetto horror-erotico Oltretomba dimenticate, chissà quando chissà perché, sopra un armadio. A rinvenirle Daniel, il figlio dell’autore Stanley Baldock [nonché nipote dello “storico” disegnatore Dino Leonetti]. Si tratterebbe di alcuni studi che collezionano una serie di disegni estremi e  molto legati a tematiche calde proprio dei fumetti neri ed erotici degli anni ’70:  sadismo,  torture, satanismo, nazismo, sesso…

Cristopharo punta sulla diffusione internazionale e, per farlo in maniera organica, immagina un’ipotetica redazione USA degli anni ’70.

bloodysin2A capo del gruppo un’agguerrita Maria Rosaria Omaggio, armata di sigaro; Nancy De Lucia [sodale interprete in gran parte dei film realizzati dal regista romano], come suo braccio destro; Lorenzo Balducci, nel ruolo di fotografo e filmaker incaricato di realizzare gli scatti e il video di backstage dell’erotico servizio che vedrà protagonista l’attrice hard interpretata da Roberta Gemma, e che sarà ambientato al tempo dell’inquisizione e nelle location originali del castello di Olevano Romano.

“Dicono che le streghe son tornate…”, sussurra sorniona la Omaggio al suo staff, lasciando percepire di voler usare questo “ritorno” a loro favore.

bloodysin3Questo il labile collegamento [così come labili erano spesso i pretesti narrativi di molti dei film horror delle decadi ’60 e ‘70] che equipara il periodo inquisitorio di inizio film [un incipit che racchiude al suo interno il body performer Leo Mutant Squad nel ruolo del torturato, e il braccio armato di dio guidato da Venantino Venantini e da un Ruggero Deodato davvero fuori parte che ringraziamo per non aver scelto d’intraprendere la carriera d’attore!] con la storia successiva.

Attraverso un rapido sfoglio di vignette che ritraggono i protagonisti delle scene appena interrotte per condurci a quelle che di lì avranno inizio [in verità un effetto che non riesce a svolgere a pieno il suo lavoro, acquisendo l’apparenza di una transizione approssimativa, nonostante l’idea del tutto funzionale al magma narrativo], Cristopharo ci conduce all’interno del buco temporal-drammaturgico, fino all’arrivo ad Olevano del trio di americani a cui si aggiunge, nel frattempo, una truccatrice [Clio Evans].

bloodysin5Di lì, come nel più classico dei gotici all’italiana, Cristopharo mette in atto due dei più importanti stilemi del  Genere:

–  Historia se repetit. Il castello dove gli incoscienti americani hanno trovato ospitalità e location è, infatti, uno dei centri nevralgici della negatività umana e, con grandi balzi indietro nel tempo, si arriverà a scoprire che ripercorrendo al contrario l’albero genealogico dei suoi proprietari è possibile trovare gerarchi nazisti e lo stesso terribile inquisitore monsignor Fohrer.

–  La figura della donna è impostata su un doppio canale [presente/passato, vita/morte, positività/negatività]. In questo caso è la donna interpretata da Nancy De Lucia ad indossare un personaggio dalla doppia valenza che, oltre ad essere a capo del reportage erotico, è anche significante di una importante figura femminile appartenente al passato del proprietario del castello [Dallas Walker].

bloodysin4Il tutto poi è esposto da un relatore barocco e beffardo [Cristopharo] che, partendo dalla sceneggiatura di Santaniello, costruisce una storia dall’orgoglio POP [chiara l’ombra del Boia scarlatto di Massimo Pupillo che si staglia sul film] che mescola ad un gioco attanziale gotico di steeliana memoria, echi da commedia erotica all’italiana [con immancabile scena in vasca da bagno della giunonica attrice hard], e ancora a momenti onirici realizzati in stop motion, richiami fulciani e strizzate d’occhio alla necrofilia da Freda a Nekromantik.

Un film low budget decisamente sovraccarico, che è diretta filiazione dei precedenti film del regista [House of flesh mannequins e The museum of wonders], ma che arriva in sala [per motivi legati alla produzione] a distanza di più di tre anni.  Periodo di sospensione già di per sé grande, ma che acquista dimensioni ciclopiche se paragonato all’iperattività creativa del regista.

blodys1Il gap si vede, e il film non nasconde più di un’imprecisione tecnico-realizzativa ma, soprattutto, grosse pecche a livello di script.

Nonostante le ellissi temporali  e il gran frullato di eventi/personaggi, tutto si muove su cicli narrativi troppo lenti, e poggia su battute e dialoghi granitici.

Resta il fatto che anche in questo caso Cristopharo dimostra di saper fare molto bene tre cose [che spesso esulano dal ruolo di regista]:

–  Far aggregare a progetti a budget irrisori personalità di vario livello del mondo dello spettacolo [oltre ai nomi già citati aggiungiamo Elda Alvigini, nel ruolo della mamma-mostro];

bloodysin3–  Aver messo in pratica una estetica e poetica filmica tra le più riconoscibili e personali del nostro panorama indie;

–  Saper far parlare di sé e dei suoi film [nel bene o nel male]. Questo Bloody Sin, per esempio, pare debba diventare il primo glam horror della storia!

Bloody sin è stato presentato in anteprima italiana al Nuovo Cinema Aquila all’interno di una serata [che ha registrato il tutto esaurito] a cui ha preso parte il cast del film, tra cui Maria Rosaria bloodysin2OmaggioRoberta GemmaVenantino Venantini, Lorenzo Balducci, Antonella Salvucci, e altri ospiti graditi come Carlo de Mejo, Matteo Tosi, Francesco Malcom, Luciano Melchionna, Edo Tagliavini, Francesco Campanini.

Come d’uopo nello stile del regista, nel foyer del cinema è stata ricreata l’atmosfera del film grazie alla partecipazione del cast di drag queen del Muccassassina.

Luca Ruocco

BLOODY SIN – Oltretomba

2.5 Teschi

Regia: Domiziano Cristopharo

Con: Nancy De Lucia, Daniel Baldock, Lorenzo Balducci, Clio Evans, Roberta Gemma, Maria Rosaria Omaggio

Sceneggiatura: Filippo Luciano Santaniello

Produzione: Filmon Aggujaro, Domiziano Cristopharo, Daniele Panizza, Osama Abou El Khair

Distribuzione: /

Anno: 2011

Durata: 90’

Trailer:

InGenere Cinema

x

Check Also

IL PROGRAMMA COMPLETO DEL 44° FANTAFESTIVAL: Dal 27 novembre all’1 dicembre a Roma

Giunto alla XLIV edizione, il FANTAFESTIVAL è pronto a spiegare le sue ...